BUONA RIUSCITA DELLO SCIOPERO DEI CENTRI PER L’IMPIEGO DI TORINO.
CONSEGNATE A SCOPO DIMOSTRATIVO E PER PROTESTA DECINE E DECINE DI DOMANDE DI TRASFERIMENTO.
OGGI SI E’ SVOLTO LO SCIOPERO DEI 13 CENTRI PER L’IMPIEGO DELLA PROVINCIA DI TORINO
I MOTIVI SONO
eccessivi carichi di lavoro,
carenza di organico, mancato rispetto dell’accordo sulle 60 mobilità da inviare presso i CPI
sicurezza,
stress lavoro-correlato,
riconoscimento della professionalità degli operatori di sportello,
L’INIZIATIVA HA AVUTO UNA NOTEVOLE RISONANZA MEDIATICA, DAL TG 3 PIEMONTE A DIVERSE TELEVISIONI E TESTATE GIORNALISTICHE LOCALI.
CONTINUEREMO CON TUTTI I MEZZI LEGALI POSSIBILI A TENERE DESTA L’ATTENZIONE PER LA DIFESA DEL SERVIZIO, DEI LAVORATORI E DEI DISOCCUPATI.
NELL’INCONTRO AVUTO COL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO BISACCA LA DELEGAZIONE HA RICEVUTO ASSICURAZIONI SULL’INTERVENTO PER VERIFICARE QUALI SIANO GLI OSTACOLI CHE BLOCCANO LA MOBILITA’ VOLONTARIA.
IL DIRETTORE DEL PERSONALE DR. COLLETTA HA DATO LA PROPRIA DISPONIBILITA’ A CONSIDERARE NELL’AMBITO DELLA PRODUTTIVITA’ UN GIUSTO RICONOSCIMENTO
Le R.S.U. CGIL – CISL – UIL della Provincia di Torino esprimono con la presente la propria preoccupazione per l’iniziativa degli studenti e precari del gruppo KnoWork che nella notte fra il 1° e il 2 maggio scorso a Torino hanno simbolicamente sigillato l’ingresso del Centro per l’Impiego di Via Castelgomberto con manifesti di protesta contro la precarietà e le misure del Jobs Act.
Si comprendono i contenuti della protesta ma non si può condividere l’affermazione volta ad identificare il Centro per l’Impiego quale luogo simbolo della condizione di precarietà. Il servizio pubblico ha come obiettivo, nel quadro legislativo attuale in materia di lavoro, la promozione delle pari opportunità. E’ sulla scorta della difesa di questo obiettivo e della qualificazione del servizio che si colloca l’iniziativa dello sciopero degli operatori dei Centri per l’Impiego promossa dalle R.S.U. CGIL – CISL – UIL della Provincia di Torino.
Le organizzazioni sindacali aziendali e le confederazioni sindacali continueranno la loro azione per la qualificazione dei servizi pubblici e per il miglior utilizzo degli strumenti a disposizione, certamente non nell’ottica di assecondare la precarietà.