MIBACT: Comunicato su mancata apertura di Colosseo e Uffizi il 1 maggio – polemiche

06 Maggio 2014

 
 
IL MINISTRO, IL COLOSSEO E GLI UFFIZI ALLA PROVA DEL PRIMO MAGGIO

 
 
La mancata apertura di Colosseo e Uffizi per il primo maggio ha scatenato, come era facilmente prevedibile, i media.  Ma se l’atteggiamento dei media è criticabile anche se comprensibile, ed in ogni caso, a nostro avviso, va sempre difeso il diritto alla informazione libera, siamo rimasti a dir poco stupiti dalle critiche del Ministro. Stupiti perchè, al di fuori di queste due pur significative eccezioni, la giornata di apertura straordinaria ci risulta sia andata molto bene e in questi casi andrebbero, a nostro modesto avviso, rivendicati i risultati.
Abbiamo deciso di verificare il perchè delle mancate aperture, ci pareva anche a noi singolare questa mancata adesione. Ebbene, per quanto riguarda gli Uffizi ci risulta che l’Amministrazione si sia presentata al tavolo senza la proposta di apertura degli Uffizi per carenza di adesioni dovuta all’impegno dei lavoratori nell’apertura straordinaria prevista per la serata del 30 aprile.
Il Colosseo: 30 addetti alla vigilanza, alcuni in part time, in un sito che di media fa 20.000 visitatori al giorno è che è aperto ogni giorno con a volte 7 addetti per turno. Con l’apertura garantita per 362 giorni l’anno, comprese iniziative straordinarie serali, come ad esempio le aperture serali di giovedì sabato per l’iniziativa “La luna al Colosseo”.  Eccole le motivazioni signor Ministro e ci pare assai singolare che lei pensi solo ad attaccare i sindacati che responsabilmente hanno collaborato alla riuscita di una iniziativa sulla quale hanno espresso, come lei sa, preliminarmente forti perplessità di varia natura.
Non si può pretendere la botte piena e la moglie ubriaca, ci si perdoni la citazione abusata  di un detto popolare. Sono anni che ci sgoliamo chiedendo investimenti straordinari nell’occupazione e nell’innovazione tecnoclogica dei sistemi di sorveglianza. Per tutta risposta ci siamo ritrovati tagli al costo del lavoro, a cui si sopperisce con assunzioni estemporanee in Ales, e tagli al bilancio che continuano imperterriti anche con il suo Governo.
Pertanto ai lavoratori del Colosseo e degli Uffizi va in particolare la nostra solidarietà ed il nostro ringraziamento per l’impegno che consente, a queste condizioni, la fruizione al limite delle possibilità per questi siti.
Abbiamo scritto proprio ieri delle storture organizzative che determinano il vero impoverimento dell’offerta dei nostri servizi. E nel caso degli Uffizi quanto denunciato pubblicamente in questi giorni avrebbe dovuto quanto meno consigliare una certa prudenza nonché, si spera, gli opportuni controlli.
A questo aggiungiamo oggi che non c’è vera offerta culturale se non si colma il divario tra la potenzialità di fruizione dell’intero patrimonio e la polarizzazione dei flussi solo in determinati siti (Colosseo, Uffizi e Pompei) le cui condizioni organizzative reggono a malapena l’ordinario, è l’ordinario ammonta a 10 miloni complessivi di visitatori annui. Questa politica non genera ampliamento nell’offerta e sottopone il patrimonio custodito in questi siti, e i lavoratori addetti, a livelli inaccettabili di stress continuo.
Infine il Ministro ci dice che queste mancate aperture non devono succedere più. Lo prendiamo in parola, se vuol dire che finalmente si avviano gli opportuni investimenti organizzativi.
Ma se una mancata apertura diviene motivo, oggettivamente strumentale, di attacco alle rappresentanze dei lavoratori, di ulteriore depotenziamento del sistema di relazioni sindacali e di destrutturazione di un sistema della contrattazione collettiva che, facendo accordi  dove i lavoratori spendono realmente la propria produttività, ha garantito il mantenimento del livello di offerta pur in presenza dei noti fattori di declino strutturale dei servizi, allora ci regoleremo di conseguenza.
Abbiamo molto apprezzato le aperture e la disponibilità al dialogo dimostrata dal ministro Franceschini, ci auguriamo vivamente che il confronto venga inteso come una opportunità democratica, non vorremmo fare solo chiacchiere. Quelle se le porta via il vento.
 
 Roma, 6 maggio 2014 
 

FP CGIL MIBACT
Claudio Meloni
 

 
 
 
 
 

 
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