CRI – Comunicato unitario

12 Giugno 2014

Comunicato unitario

E’ stato firmato dai Ministri competenti e registrato dalla Corte dei Conti in data 4 giugno 2014 il decreto interministeriale di natura non regolamentare, previsto dal D.L.vo n. 178 del 2012, che disciplina le modalità organizzative e funzionali della CRI.
 
Rispetto alla bozza originaria che è circolata e successivamente alla quale non siamo stati più convocati, Il testo definitivo risente comunque delle posizioni che abbiamo ripetutamente espresso nel corso della vertenza seppur in forma ancora timida e insufficiente.
 
In particolare dal punto di vista generale:
Il decreto di natura non regolamentare spiega in maniera inoppugnabile che l’associazione è una anche se composta da elementi con differente natura giuridica, la parte ancora pubblica esercita il coordinamento, la direzione e la vigilanza sui comitati privatizzati il 1 gennaio 2014, questo è un fatto importantissimo perchè significa che il comitato centrale e quelli regionali hanno la responsabilità di quanto succede a livello provinciale e locale. La nostra richiesta di stendere norme di raccordo fra il contratto EPNE e il contratto ANPAS valide per tutto il territorio nazionale è rafforzata, a questo punto la Croce Rossa deve assumersi le proprie responsabilità.
In merito al personale:
             per quanto riguarda la situazione del personale a tempo determinato o a tempo indeterminato siamo ancora in alto mare, il decreto non scioglie i problemi che sono stati evidenziati dalla nostra vertenza, pensiamo ad esempio alla gestione di tutta la vicenda delle convenzioni, in ogni caso dal nostro punto di vista i rapporti di lavoro del personale a tempo determinato devono essere considerati vigenti almeno fino al 31 dicembre 2014. Anche  per i lavoratori a tempo indeterminato la situazione è complessa relativamente al diritto di opzione che può essere esercitato entro il 30 giugno 2014 1) per rimanere in servizio con il comitato centrale o regionale; 2) per passare ai comitati provinciali o locali; 3) per passare ad una pubblica amministrazione. Ebbene tale diritto, in assenza di informazioni essenziali sul futuro dimensionamento e natura giuridica dell’associazione croce rossa ora ancora pubblica, sul trattamento economico e normativo dei comitati locali e provinciali, della disponibilità presso le altre amministrazioni pubbliche, è sostanzialmente inesigibile entro la data stabilita dal decreto. Per questi motivi la richiesta di esercitare l’opzione che sta arrivando ai singoli lavoratori, oggi non può essere esercitata e bisogna rispondere che, in assenza di indicazioni precise, risulta impossibile esercitare il diritto, riservandosi di farlo con maggiori informazioni.
               In conclusione: 
Le ragioni della nostra vertenza, le mobilitazioni, sono tutte in piedi per i principi stabiliti da questo decreto, che richiedono una regolamentazione generale. A livello nazionale con la Croce Rossa per quanto riguarda il rapporto di lavoro e le norme di raccordo valide per tutti, a livello di ministero e dipartimento della funzione pubblica per la mobilità verso i comitati provinciali e locali e le altre amministrazioni pubbliche. 
              
 
Roma, 12 giugno 2014
 

 

   FP CGIL               CISL FP              UIL PA       FIALP CISAL
Chiaramonte           Bonomo                Romano         Velardi


 
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