MIBACT – Sottoscritto accordo FUA 2014

13 Giugno 2014

Sottoscritto accordo FUA 2014

Si è tenuta ieri un’importante riunione di contrattazione. Importante perchè abbiamo sottoscritto definitivamente l’accordo FUA 2014. Queste somme possono andare in pagamento insieme con quelle già ripartite sul residuo da pagare 2013. Al riguardo continuano a pervenirci segnalazioni di difficoltà a validare i pagamenti per via dei soliti ritardi nell’assegnazione delle risorse. L’Amministrazione ieri  ha affermato che sarebbe intervenuta immediatamente per sbloccare i pagamenti, noi ribadiamo che queste somme sono in tutto e per tutto esigibili e vanno pagate. Non saranno tollerati ulteriori ritardi.  Abbiamo inoltre sottoscritto definitivamente anche il progetto primo maggio 2014 e, appena terminate le sessioni di verifica, anche queste somme potranno andare in pagamento.  L’altro accordo sottoscritto finalmente è quello relativo all’elevazione della percentuale delle turnazioni festive lavorate, anche questo al termine dell’ennesima diatriba nominalistica su cosa si può contrattare o meno. Anche questo alla fine è risultato un accordo da sottoscrivere e specifichiamo al riguardo che non è più  possibile arrivare a giugno, perdendo tempo in chiacchiere astratte, per definire questa materia che incide in modo assai rilevante sulla programmazione delle attività.
Siamo anche arrivati alla definizione dell’accordo sui progetti locali. La vicenda è nota ma la ripercorriamo: nell’ultima riunione prima di ieri l’amministrazione ci aveva presentato un progetto che avrebbe comportato un importo pro-capite ridicolo e di molto inferiore a quello degli anni scorsi (circa 300 euro pro-capite), noi abbiamo posto la questione dell’incremento degli importi reperendo le economie fua 2013 e quasi quasi sembravamo dei pazzi alla ricerca di pochi spiccioli. Ebbene, i pochi spiccioli si sono rivelati quasi 8 milioni di euro, che sono una cifra ancora del tutto approssimativa, e quindi andrà integrata delle ulteriori economie che si accerteranno nelle prossime settimane. In sostanza avevamo ragione noi a quantificare le economie sul fondo nell’ordine di almeno una decina di milioni di euro. Questo ha consentito intanto di raddoppiare la cifra originariamente prevista, con la previsione d’integrazione dei fondi non appena si accerteranno le ulteriori economie. A noi non piace rivendicare meriti, perchè ci sentiamo al servizio dei lavoratori e qualunque cosa riusciamo ad ottenere ci sembra poco. Ma, poiché in questi giorni siamo stati destinatari di attacchi, anche da parte di altre OO.SS.,  e messi sul banco degli accusati perchè “volevamo dare i soldi sempre ai soliti”, ci piace sottolineare che se non fosse stato per la nostra continua  e unitaria azione di stimolo e sollecito al reperire le risorse oggi tutti i lavoratori si sarebbero trovati con cifre ridicole. Ricordiamo inoltre che, grazie al vituperato protocollo d’intesa del 23 aprile, abbiamo recuperato ai lavoratori 3 milioni di euro dal capitolo 1321, esattamente il doppio di quanto abbiamo avuto come extra lo scorso anno. In questi casi come si dice il nostro consiglio è di recuperare i neuroni prima di aprire bocca. La ricerca di  facile consenso proponendo cose impossibili allo stato e lasciando a noi lo sporcarsi le mani per risolvere problemi che riguardano la difesa dei salari è un esercizio da propaganda elettorale, ma lascia il tempo che trova e non tutela gli interessi dei lavoratori.
Per quanto riguarda il programma di valorizzazione finanziato con i tre milioni extra fua ieri abbiamo ampiamente discusso sulle proposte che ha fatto l’amministrazione e su quelle che abbiamo fatto noi. Per quanto riguarda le proposte dell’amministrazione noi, unitariamente, abbiamo fatto presente che non condividiamo il progetto che prevede un’apertura prolungata settimanale di due ore per i siti inseriti nella cosiddetta “top 30” , ovvero i siti più visitati. Non lo condividiamo perchè secondo noi le politiche di valorizzazione si possono programmare meglio con iniziative che qualifichino gli eventi e non solo con le mere aperture prolungate, perchè secondo noi bisognerebbe investire sulla valorizzazione del patrimonio diffuso e poco conosciuto e non sui siti che già presentano livelli di fruizione adeguati ed infine perchè alcuni siti inseriti nella top 30, vedi il Colosseo, sono già al limite delle condizioni organizzative e di sicurezza. Sul Colosseo e l’Area Centrale il Capo di Gabinetto ci ha promesso novità nel prossimo incontro. Noi lo auspichiamo, ed abbiamo fatto presente ancora una volta che, in assenza di interventi, questi siti non potranno fare più di quello che fanno e quindi non potranno aderire ad eventuali progetti di ampliamento orario.
Noi invece abbiamo presentato tre progetti:
il primo riguarda una giornata per il restauro, da attuarsi tramite l’apertura e le visite guidate ai laboratori di  restauro, coinvolgendo le professionalità afferenti;
il secondo riguarda una giornata per l’archeologia, con previsione di visite guidate agli scavi o a zone archeologiche, in particolare quelle a scarso afflusso di visitatori, con il coinvolgimento delle professionalità afferenti;
il terzo una giornata per il patrimonio nascosto, con esposizione di opere non visibili ordinariamente e apertura di siti cosiddetti minori o normalmente chiusi al pubblico, sempre con il coinvolgimento delle professionalità afferenti..
Accanto a questi l’Amministrazione ha presentato tre altri progetti, due aperture in occasioni delle giornate per il patrimonio e un’apertura di Archivi e Biblioteche con la “Domenica delle Carte”.
Inoltre ci è stato presentato un progetto che coinvolgerà un centinaio di lavoratori degli Uffici centrali nelle attività di supporto tecnico amministrativo e un altro che comporterà un’apertura notturna del complesso del San Michele.
La modalità di attuazione dei progetti, la definizione dei partecipanti, con riferimento alla professionalità previste (profili afferenti ai cicli lavorativi interessati e supporto tecnico-amministrativo), saranno contrattati in sede locale previa assegnazione del budget individuato.
Pur mantenendo sane perplessità su alcuni di questi progetti noi riteniamo che l’integrazione dei progetti da noi presentati dia ampie possibilità di partecipazione a lavoratori normalmente non inseriti nelle iniziative di valorizzazione e abbraccino l’intera gamma delle attività che si svolgono nel ministero. La discussione su questo programma è stata aggiornata a mercoledì prossimo, nelle more si approfondiranno le criticità rilevate e, ove possibile, si apporteranno miglioramenti.
Riprende invece mercoledì 24 il confronto sul protocollo d’intesa sulle relazioni sindacali e la settimana successiva avremo il confronto sugli organici e sulla riorganizzazione. Riguardo quest’ultimo punto abbiamo espresso la necessità di confrontarci sulle misure contenute nel D.L. 83, per quel che riguarda i riflessi sull’organizzazione del ministero e sulle politiche occupazionali. Mentre ci risulta ancora fermo, per rilievo della Corte dei Conti, il DPCM di riorganizzazione licenziato alla fine di febbraio scorso. Sul punto abbiamo chiesto lumi al Capo di Gabinetto, anche per avere uno scenario riorganizzativo con cui confrontarci, considerati i prossimi passaggi che riguarderanno l’applicazione dei tagli ex spending review sul territorio e la determinazione degli organici su base territoriale e per profilo professionale.
Ed abbiamo inviato una nota unitaria al Ministro di richiesta incontro, nota che vi alleghiamo insieme agli accordi sottoscritti ieri.
Infine, sempre in riferimento al D.L. 83, siamo stati auditi dalla Commissione Lavoro della Camera.
Nel corso di quest’audizione abbiamo posto numerosi rilievi sull’impianto di quel decreto, con riferimento ai suoi riflessi sull’organizzazione del Ministero. In particolare sulla logica emergenziale che ancora pervade alcuni interventi sul territorio e sull’incredibile norma che determina la creazione di una sacca di precariato under 29, spacciata per politica occupazionale, ma in realtà la solita toppa a colori senza alcuna garanzia per i giovani che verranno assunti con queste tipologie contrattuali. Con la specifica anagrafica che sostanzialmente esclude anche da queste pur discutibili forme occupazionali precarie tutto il mondo delle collaborazioni che da anni lavorano nei nostri cicli lavorativi. Abbiamo rivendicato politiche diverse, basate sulla valorizzazione delle professionalità interne e su un piano occupazionale di medio periodo che garantisca il necessario ricambio occupazionale ed il riconoscimento dei diritti di chi già lavora per il ministero. Abbiamo inoltre confutato la scelta di rendere autonomi i siti a più alta frizione, con la previsione del cosiddetto manager. Ci pare veramente l’incipit delle politiche mercantilistiche che da qualche tempo vengono propugnate con sempre maggiore insistenza negli ambienti governativi, oltre al fatto che isolare questi siti dal contesto e dai circuiti nei quali sono inseriti non ci pare esattamente una scelta corrispondente ad un progetto culturale. Che, ricordiamolo, non è una parolaccia.
Sul decreto torneremo ancora con una analisi si spera più compiuta. 
 
 

                                                  FP CGIL MIBAC
                                                 Claudio Meloni


 
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