Roma, 15 Luglio 2014
Alla Direzione Centrale
Pianificazione, Sistemi,
Risorse Organizzazione
Agenzia del Demanio
dg.pianificazionesistemirisorse@agenziademanio.it
Oggetto: Indagine Stress da lavoro correlato
“… è fondamentale motivare i lavoratori a collaborare, anche se già informati della valutazione in corso; la diffidenza ad esporsi nell’ambiente di lavoro è nota, per cui è necessario guadagnarsi preventivamente la fiducia per ottenere risultati affidabili…”
(cit. da ISPESL – La valutazione dello stress lavoro – correlato. Proposta metodologica)
E’ noto che nell’ambito delle attività di valutazione del rischio e del rilevamento del benessere organizzativo, l’Agenzia ha attivato una nuova indagine a mezzo di focus group su un campione ristretto di lavoratori.
Nel 2011 a seguito di accurata sessione informativa venne chiesta al personale la compilazione di un questionario in forma anonima, come suggerito dall’ISPESL nel documento di “Valutazione dello stress lavoro-correlato – Proposta metodologica”. L’esito dell’indagine non divenne oggetto di informativa come prevede il CCNL in materia di salute e sicurezza nel luogo di lavoro e, a quanto è dato sapere in via informale, le risultanze non vennero considerate nella stesura del documento di valutazione del rischio.
Come citato dal manuale ISPESL è fondamentale motivare i lavoratori a collaborare e, al fine di superare la diffidenza ad esporsi nell’ambiente di lavoro, diventa necessario guadagnarsi preventivamente la loro fiducia.
In considerazione della consistenza esigua della popolazione aziendale -circa mille dipendenti- a parere della Scrivente si può e si deve adottare una metodologia di rilevazione che favorisca la più ampia partecipazione a questa indagine.
Mentre l’Agenzia legittimamente propone a tutto il personale il sondaggio di gradimento della nuova intranet aziendale limita al tempo stesso l’adesione alla rilevazione dello stress lavoro correlato: come FP CGIL, evidenziamo che lo stesso strumento di indagine – questionario telematico – può, in forma anonima, garantire la libertà di espressione e di rilevazione su un campione ampio e rappresentativo dei dipendenti in linea con le indicazioni dell’ISPESL.
L’Agenzia, invece, ritiene di poter ottenere una rappresentazione realistica della percezione dello stress lavorativo e l’emersione di eventi sentinella chiedendo a tre o quattro colleghi per ogni Direzione regionale -individuati dal vertice territoriale seguendo un paio di criteri decisi unilateralmente dal Centro- di “raccontare” la vita demaniale davanti ai superiori gerarchici appositamente riuniti?
Chiedere, semplificando, a un collega di esporsi davanti ai superiori sostenendo di aver subito pressioni dal proprio responsabile è a dir poco insostenibile: non rispetta né la presunta vittima né il presunto autore delle eventuali molestie psicologiche.
L’idea di questa Organizzazione è che si sia voluto applicare lo strumento che garantisca all’Agenzia di poter dire, con artificiosa sicurezza, “I ragazzi stanno tutti bene” e che consenta il minimo scostamento marginale nei target di classificazione del rischio.
Chiediamo, quindi, all’Agenzia di discutere un progetto di rilevazione dello stress lavoro-correlato che superi il primo approccio fin qui svolto con i “gruppi di discussione” attivando una ulteriore sessione con la maggior partecipazione possibile del personale, al fine, anche, dell’aggiornamento fedele e trasparente del documento di valutazione dei rischi.
Distinti saluti.
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Il Coordinatore Nazionale Fp CgilAgenzie FiscaliLuciano Boldorini
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