Care colleghe e cari colleghi,
come avrete avuto modo di apprendere dai comunicati stampa tempestivamente divulgati dalla Fp Cgil e dalle rappresentanze sindacali e militari dell’intero comparto sicurezza-difesa-soccorso pubblico, ma anche dal grandissimo risalto dato stamani alla notizia del preavviso di avvio della mobilitazione unitaria dei circa 500 mila uomini e donne in divisa dalle prime pagine di pressoché tutti i quotidiani nazionali, si è da ieri formalmente aperto lo scontro tra le organizzazioni sindacali del personale di Polizia ad ordinamento civile e dei Vigili del Fuoco, i Cocer dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica Militare e il Governo.
Una iniziativa concordata nell’ambito di una riunione unitaria svolta alla presenza di numerosi rappresentanti dei Corpi menzionati, in risposta all’atteggiamento di totale chiusura ostentato dal Governo e confermato dalle ultime dichiarazioni rilasciate dal Ministro Madia nei giorni scorsi, che ha formalmente comunicato le intenzioni del Governo Renzi di negare nuovamente il rinnovo contrattuale ai lavoratori pubblici per tutto il 2015.
Tali intenzioni, che hanno già prodotto una forte risposta critica della Fp Cgil e l’annuncio di una fase di mobilitazione generale per più di 3 milioni di lavoratrici e lavoratori pubblici, esercitano per i comparti della sicurezza e del soccorso pubblico un ulteriore e drammatico effetto protraendo di fatto il blocco degli scatti di avanzamento, le promozioni e la corresponsione delle indennità di funzione di quegli uomini e quelle donne in divisa che seguitano a rimetterci più di mille euro all’anno, pur continuando comunque a garantire la sicurezza dello Stato, delle istituzioni democratiche e dei cittadini in condizioni divenute ormai oggettivamente insostenibili, per la grande carenza di personale e l’assenza di mezzi, strumenti e risorse economiche indispensabili a garantire da un lato, l’efficienza ed efficacia del servizio affidato e, dall’altro, il diritto alla retribuzione e al rinnovo del Contratto degli operatori della sicurezza, bloccato da ben 5 anni ormai.
Non è più il tempo delle promesse o degli impegni assunti da questo o quel Ministro, peraltro poi sempre puntualmente smentiti dalle dichiarazioni ufficiali di un Governo che continua ad umiliare gli uomini e le donne in divisa, è giunto il momento di dare risposte certe agli operatori della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico che meritano ben altra considerazione e rispetto.
Serve, quindi, aprire ufficialmente quel dialogo tra le parti che le rappresentanze sindacali del Comparto sicurezza-difesa hanno fin qui invano unitariamente avanzato in almeno 5 circostanze all’attuale Presidente del Consiglio.
Se così non sarà, ovvero se il Governo tenterà ancora di dilatare i tempi di avvio di un confronto serio, arrivando al tavolo di confronto senza declinare chiaramente le condizioni necessarie allo sviluppo della trattativa che le rappresentanze sindacali hanno chiesto ieri con grande vigore, la Fp Cgil e tutte le altre organizzazioni sindacali e rappresentanze militari coinvolte sono pronte ad avviare entro la fine del mese di Settembre una straordinaria mobilitazione unitaria del personale dei comparti sicurezza-difesa e soccorso pubblico che chiamerà alla partecipazione, ne siamo certi, migliaia di operatori.
Auspichiamo che il Capo del Governo abbandoni presto l’aventino e rettifichi le proprie convinzioni esternate nell’ambito della conferenza stampa post summit europeo, perché nessuna rappresentanza sindacale del Comparto sicurezza intende ricattare il Paese.
La disponibilità al confronto non serve declinarla ora che il problema è scoppiato, peraltro cercando di aggirare il nocciolo del problema, che è e rimane essenzialmente economico, occorre praticarla convintamente nei tempi e luoghi deputati.
Sappia cogliere, il Presidente del Consiglio, con lo stesso senso di responsabilità manifestato dalle predette forze sindacali, il grido di allarme che promana dagli uomini e dalle donne in divisa, esasperati dalla condizione loro imposta, e apra seriamente una discussione.
Vi terremo come sempre tempestivamente informati dell’evolversi della vicenda.
Roma, 5 settembre 2014
Il Responsabile Naz.le Comp. Sic. Fp Cgil Il Segretario Nazionale Fp Cgil
Francesco Quinti Salvatore Chiaramonte