GLI AVVOLTOI I GUFI E IL CINGUETTIO DEL PASSERO SOLITARIO
I lavoratori dell’Agenzia delle Entrate erano convinti di lavorare per contrastare l’evasione fiscale, per recuperare le risorse necessarie per garantire lo stato sociale, la scuola e la sanità pubblica. Erano convinti di difendere la legalità , per molti era l’orgoglio di svolgere una professione al servizio della collettività. A smontare questa certezza ci ha pensato il Capo del Governo, Matteo Renzi, il quale durante un convegno ha dichiarato” l’Agenzia delle Entrate smetterà di essere quello appollaiato sulla spalla che ti becca, un avvoltoio, stavo per dire gufo, per diventare una sorta di consulente per le imprese“, ” il contribuente sarà nella condizione di non aver l’Agenzia delle Entrate fuori dal negozio che ti dice: beccato hai comprato tre vestiti di Armani“. Tutto ci saremmo aspettati dall’eclettico Capo del Governo meno che paragonasse dei dipendenti pubblici, che svolgono una delle attività più delicate e professionalmente riconosciute, a degli uccelli tra i più rapaci: gli avvoltoi. Non è nuovo il Capo del Governo a queste colorite affermazioni, ma questa volta non ci troviamo in presenza della classica battuta ma di un vero e proprio insulto alla dignità e professionalità di un’intera categoria. In un paese dove l’evasione fiscale è quantificata in circa 180 miliardi di euro, c’è la necessità di una maggiore attenzione dal proferire frasi ammiccanti che rischiano di produrre alibi per comportamenti illegali. Ricordiamo che compito del Capo del Governo è anche quello di rispettare e far rispettare la Costituzione che obbliga tutti i cittadini al pagamento delle imposte. E’ chiaro che siamo favorevoli alla tracciabilità totale dei pagamenti, se è questo che voleva sostenere il Capo del Governo. Quello che non si può accettare è ridurre le attività di controllo ad una macchietta da avanspettacolo, intollerabile in un paese democratico. In attesa della guerra stellare all’evasione fiscale non si può delegittimare una delle mission strategiche dell’Agenzia. Da questo punto di vista riscontriamo una preoccupante continuità con il Berlusconi Premier, del quale ricordiamo la celebre battuta esternata durante la cerimonia dei 230 anni della fondazione della GdF “E’ un piacere essere qui, lo sarebbe molto meno se ci fosse una vostra visita a casa mia“. Non fu una battuta, bensì una premonizione, visto la condanna per evasione fiscale di alcuni anni dopo. Venti anni di battute hanno portato il paese al disastro sociale ed economico di oggi. I lavoratori chiedono serietà.
Il 12 dicembre i lavoratori del fisco saranno in piazza per la difesa del lavoro pubblico, del CCNL, della loro professionalità e dignità offese dalle battute del Capo del Governo.
SARA’ UN CINGUETTIO ASSORDANTE.
CGIL FP NAZIONALE CGIL FP NAZIONALE
Agenzia delle Entrate Comparto Agenzie Fiscali
Carmine di Leo Luciano Boldorini