MIBACT: comunicato su incontro con il Direttore generale progetto Pompei – riorganizzazione logistica e lettera aperta al Capo di Gabinetto su idonei

15 Gennaio 2015

 

News

 
Comunicato
 


Nella giornata di ieri abbiamo avuto un incontro con il Generale Nistri, Direttore generale di progetto a Pompei, che ci ha illustrato in modo chiaro lo stato di avanzamento dei lavori in relazione al Grande Progetto nonché sono state esaminate alcune criticità che derivano dagli interventi in emergenza, ancora più in emergenza a causa del tempo perso negli scorsi anni per effetto di incapacità dirigenziali e per il susseguirsi di norme che hanno sperimentato sulla carne viva di questo sito logiche di intervento straordinario sotto varie forme.
Il Generale ci ha fornito le seguenti delucidazioni:
allo stato risultano aperti 10 cantieri, 4 conclusi, per una somma impegnata pari a 96 milioni di euro e una somma effettivamente spesa pari a 4,8 milioni di euro. Di questi 96 milioni di euro 51 milioni risultano aggiudicati e 44 milioni sono riferiti alle aggiudicazioni in corso. Inoltre 10 progetti, mai avviati in precedenza, per un importo pari a circa 7 milioni di euro sono stati affidati a INVITALIA.
Complessivamente il Grande progetto prevede la realizzazione di 53 progetti, per un impegno complessivo pari a 147 milioni di euro, laddove la differenza dei 42 milioni di euro proviene dai ribassi degli importi dei vari appalti senza incidere sul saldo finale dei 105 milioni previsti (in sostanza gli impegni di spesa previsti superano l’importo dei 105 milioni per affetto dei ribassi che consentono il recupero delle somme risparmiate a seguito degli stessi e determinano un importo solo teoricamente superiore a quello previsto).
Il Generale ha rivendicato con un certo orgoglio di essere ampiamente nei termini previsti dal Piano di azione concordato con la Commissione europea, ma ha immediatamente posto la questione della eccessiva lunghezza burocratica delle procedure di appalto e ha sostanzialmente annunciato quello che noi abbiamo paventato da tempo, ovvero che sarà oggettivamente impossibile rispettare la fatidica data del 31 dicembre prossimo venturo, e che pertanto l’eventuale ridefinizione della data è soggetta ad una valutazione politica e al confronto in sede europea. Una notizia triste, che di fatto svela la leggerezza dei proclami che indicavano la sicura chiusura del Grande Progetto nella data prevista e ci espone all’ennesima pessima figura di fronte all’opinione pubblica internazionale.
Naturalmente questi ritardi non sono certo attribuibili né al Generale, né all’attuale Soprintendente, i quali, al netto di alcune problematiche delicate illustrate di seguito, stanno operando con tempestività e competenza. Ma sono il frutto di una serie di scelte normative sbagliate e di ritardi inaccettabili che hanno posto la gestione di questa vicenda nella condizione di dover inseguire l’emergenza nell’emergenza. Permangono in questo contesto le criticità che la parte sindacale ha più volte rappresentato, ovvero la sovrapposizione di compiti tra il personale, in gran parte ALES, che compone la Direzione Generale di progetto e il nostro personale che spesso si vede esautorato dei compiti che gli appartengono, tenendo conto del fatto che il personale esterno non può avere altri compito  che quelli di supporto. L’altro aspetto riguarda le condizioni di salubrità dei locali destinati ai lavoratori MIBACT, che registrano una forte presenza di amianto. Sul punto il Generale ha riconosciuto i ritardi che ci sono nella prevista ristrutturazione delle case demaniali e ha sottolineato  che prima di aprile 2015, data in cui è previsto il prossimo step di valutazione dello stato di avanzamento dei lavori, non sarà possibile definire con certezza i tempi di realizzazione di questo progetto. Sulla questione ALES siamo intervenuti già e la nostra impressione è che la situazione di utilizzo dei lavoratori esternalizzati (è peraltro previsto un ulteriore affidamento ad ALES di attività di pulitura delle domus e di supporto alla vigilanza) è destinata a non concludersi nella data prevista di chiusura definitiva delle attività del Grande Progetto (31 dicembre 2016) ma a proseguire nel tempo.
E questo, infine, rappresenta il nostro grande interrogativo, ovvero se e quando la gestione di questo sito così importante potrà riacquistare la sua normalità e ordinarietà, intendendo per questo i necessari investimenti occupazionali ai fini della copertura degli organici, in tutti i settori di attività, recuperando i cicli interni di manutenzione ordinaria ed integrando con personale di ruolo nelle carenze più volte denunciate. Su questo, fermo restando l’ottimismo della nostra volontà, rimane il nostro ragionevole pessimismo.
 

LOGISTICA E DINTORNI 
 
Abbiamo avuto in coda un confronto specifico sulla riorganizzazione logistica degli Uffici romani, confronto utile a comprendere le strategie dell’amministrazione su questa delicata materia. Ricordiamo che entro la fine dell’anno prossimo il Ministero dovrà abbattere del 60% il costo dei suoi fitti passivi e sul punto è stata avviata una azione di capillare monitoraggio della situazione logistica  su tutto il territorio nazionale.  Quindi il processo di razionalizzazione logistica riguarderà tutti gli Uffici dell’Amministrazione e pertanto vi rinnoviamo l’invito alla massima attenzione sulle singole situazioni che si determineranno nei vari territori.
Per quanto riguarda Roma ci è stato presentato un progetto di accorpamento di gran parte delle Direzioni Generali nel complesso del San Michele, anche se il trasferimento della DG Archivi, preannunciato per la stessa sede, è stato dichiarato sospeso, evidentemente dopo la ricognizione del nuovo DG sui locali previsti per questa nuova destinazione. Mentre la questione del trasferimento del MNAO presso la sede dell’Archivio Centrale dello Stato all’EUR si è impantanata sulle richieste di EUR S.p.a. di aumento esponenziale dei fitti passivi (circa il doppio di quanto si paga attualmente). In sostanza aumentando il costo dei fitti che noi paghiamo a questa società, costi che attualmente già incidono in modo pesantissimo su tutta la partita dei fitti passivi. Quindi noi abbiamo ribadito che il problema è casomai quanto si paga all’EUR ad una società di diretto controllo pubblico e che la riorganizzazione logistica dovrebbe tener conto di questo se effettivamente si vuole operare per un risparmio. Una soluzione che ci è stata più volte paventata è la demanializzazione di questi spazi, che abbatterebbe i costi. Noi, che purtroppo ormai conosciamo come va il mondo, ci permettiamo di avere qualche dubbio sul fatto che i soggetti proprietari rinuncino in modo indolore alla sicura fonte di reddito che noi assicuriamo loro.
In questo contesto abbiamo peraltro scoperto che la sede di via Castro Pretorio, sede di ICCU e Biblioteca Nazionale Centrale, oltre al Deposito Legale ha acquisito competenze in materia di Deposito Dirigenti In Disgrazia con il trasferimento in questa sede dell’Ufficio dell’ex DG alla Valorizzazione che si unisce al passato DG del Turismo.  Non sappiamo se è una competenza da valorizzare, ma certo dà da pensare il modo con il quale si intende “razionalizzare” gli spazi.
Su tutta questa materia abbiamo ottenuto l’informazione e la successiva apertura dei tavoli territoriali, sia sulla congruità dei progetti di riallocazione che sulla verifica delle necessarie condizioni di sicurezza previste.
 

INTERPELLO VELOX
 
L’ultima chicca riguarda la composizione degli Uffici delle nuove Direzioni Generali. L’Amministrazione ci ha comunicato che per costituire i nuovi Uffici i neonominati Direttori Generali ricorrerebbero al reperimento di personale “di propria fiducia”. Poiché ci sfugge la dizione nella classificazione professionale del MIBACT abbiamo chiesto invece una procedura di interpello che dovrà interessare tutto il personale che vorrà fare domanda di inserimento nelle costituende Direzioni. Il neo DG ci ha allora comunicato che si farà un interpello velox, di soli tre giorni a fronte dei sette che avevamo chiesto noi, in quanto altrimenti una durata più lunga avrebbe causato gravi problemi all’attività istituzionale. Insomma il padreterno ha creato l’universo in sette giorni, e aveva un po po’ di lavoro, e invece nel MIBACT lo si ritiene un periodo troppo lungo per costituire neonati uffici dirigenziali. A noi invece pare, e sicuramente troveremo conferma all’esito dell’interpello velox,  che in questo Ministero alla bisogna si stiracchiano le regole in barba alla trasparenza e alla logica delle pari opportunità.
 Roma, 15 gennaio 2015

FP CGIL NAZIONALE MIBACT
Claudio Meloni
 

 
 

 
 
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto