Medici – Sisac: la trattativa degli equivoci per il rinnovo delle convenzioni riparte ‘dal via’

18 Febbraio 2015

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Sisac: la trattativa degli equivoci per il rinnovo delle convenzioni riparte 'dal via'

Comunicato stampa di Nicola Preiti
Coordinatore nazionale Medicina convenzionata Fp-Cgil Medici

Roma, 18 febbraio 2015
Era ampiamente prevedibile. E infatti era stato previsto dalla CGIL. Come nel gioco del Monopoli, la trattativa riparte “dal via”. L’inutile balletto della trattativa Sisac, che si protrae da oltre un anno,  non si è neanche avvicinato ai nodi essenziali dell’assistenza territoriale e delle cure primarie. Tempo perso.

Nell’incontro di questa mattina con Claudio Montaldo, coordinatore degli assessori regionali alla sanità, abbiamo chiesto un chiaro impegno della politica con diretta assunzione di responsabilità. La Conferenza delle Regioni, in attesa del compimento della riforma del Titolo V, ha l’occasione di essere  protagonista: indichi chiaramente quale assetto della assistenza territoriale e delle cure primarie intende realizzare in Italia nell’ambito della organizzazione distrettuale; come adeguare il sistema alle moderne esigenze assistenziali e  recuperare unitarietà nazionale; quali risorse intende mettere in campo e come intende reperirle; cosa intende proporre per rivedere compiti, funzioni e ruolo dei medici convenzionati in un sistema che cambia. Il tutto evitando di  dar linfa ai privilegi e perseguendo una valorizzazione professionale di tutti i medici. Non basta scrivere lettere morte, come si è fatto recentemente nel Patto della Salute. Bisogna realizzarle.

Capire perché ancora non esistono le AFT e le UCCP in Italia, visto che sono stabilite dalla Convenzione nazionale del 2009, ribadite nella Convenzione del 2010, assunte a dignità  di legge con la velleitaria Balduzzi, riproposte nel patto della salute di pochi mesi fa, sarebbe un fondamentale passo avanti per individuare gli ostacoli e superarli.

L’incontro con l’assessore Claudio Montaldo di questa mattina va in questa direzione, almeno nelle intenzioni. Montaldo ha dato la sua disponibilità a seguire personalmente l’evoluzione della trattativa ed ha voluto conoscere i punti critici che hanno determinato lo stallo. Si è quindi impegnato a discutere presto, in un nuovo incontro, un documento che superi gli evidenti limiti dell’Atto di indirizzo che ha determinato l’attuale situazione.

Se non ci sono le condizioni per cambiare complessivamente l’assistenza territoriale, se ne prenda atto e si punti a pochi essenziali e realizzabili obiettivi che vadano nella direzione giusta.

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