Roma 24 febbraio 2015
Al Capo del DAP
Pres. S. Consolo
Al Vice capo DAP
Dott. L.Pagano
Al Direttore del Personale e della Formazione
Dott. R. Turrini
Alla Direzione Generale EPE
e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P.Conte
Oggetto: Auto di servizio presso gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna
Abbiamo ampiamente rappresentato le gravi condizioni di disagio operativo e professionale in cui versano gli UEPE e le problematicità che rendono la situazione operativa evidentemente drammatica: la grave carenza di personale amministrativo e di servizio sociale ( professionalità specifica del settore); la carenza di dirigenti (molti Uffici risultano vacanti); le difficoltà organizzative e gestionali; la carenza di risorse economiche e strumentali; sono solo alcuni ma fondamentali fattori che stanno creando forti disservizi al sistema e difficoltà ai lavoratori che quotidianamente con senso di responsabilità danno seguito al compito istituzionale cui afferiscono.
A tutto ciò si aggiunge una questione che poniamo all’attenzione di codesta amministrazione e rispetto alla quale chiediamo risposte ed un serio intervento. Ci riferiamo all’uso delle auto negli Uffici di esecuzione penale esterna.
A seguito della impossibilità di rinnovare i contratti per le auto a noleggio necessarie agli assistenti sociali per lo svolgimento del loro intervento professionale sul territorio, ci risulta che l’Amministrazione ha acquistato alcune auto finalizzate a tale scopo , ma per risparmiare pare che le auto abbiano la targa intestata alla Polizia penitenziaria e per tale motivo devono essere guidate esclusivamente da un appartenente al corpo di PP.
Ci risulta che non tutti gli UEPE sono in grado di poter disporre di personale di P.P. disponibili a tale scopo e che alcuni UEPE per tale motivo non hanno acquisito le auto assegnategli che sono tutt’ora in giacenza.
La situazione se non evidenziasse tutta la sua criticità e drammaticità in quanto sta facendo ovviamente rallentare le attività degli Uffici, potremmo definirla grottesca ma soprattutto scandalosa per tutta una serie di motivi non da ultimo e non da poco quello che a pagarne le spese sono i lavoratori e l’utenza .
Ci chiediamo e chiediamo come sia possibile che l’amministrazione centrale avvalli tale disfunzione senza dare cenno di un proprio intervento? E ancora, qualora già fosse intervenuta nel sensibilizzare i vertici territorialmente competenti, i Provveditori, come è possibile che molti di essi non hanno ancora provveduto nel favorire tale servizio?
Attendiamo risposte certe senza se e senza ma ed in tempi brevi, lo dobbiamo ai lavoratori sui quali non può più ricadere la responsabilità dei disservizi causati dal pressapochismo dei vertici istituzionali e lo dobbiamo anche alla cittadinanza tutta. Non siamo più disposti a tollerare oltre.
Restiamo in attesa di sollecito riscontro
La coordinatrice nazionale
Lina Lamonica