Roma 24 febbraio 2015
Al Capo del DAP
Pres. S. Consolo
Al Vice capo DAP
Dott. L.Pagano
Al Direttore del Personale e della Formazione
Dott. R. Turrini
Alla Direzione Generale EPE
Al Provveditore A.P.
Regione Lombardia
Dott. A. Fabozzi
MILANO
e, per conoscenza
All’Uffico per le relazioni sindacali
Dssa P.Conte
Ai delegati ed eletti RSUFpCgil UEPE
MILANO
Oggetto: Problematiche UEPE di Milano – Stato di agitazione del personale
A seguito della comunicazione di un grave episodio verificatesi presso l’UEPE di Milano ove permane lo stato di agitazione del personale ad oggi ancora in attesa di un cenno di riscontro da parte dell’amministrazione, questa OS ribadisce la necessità e l’urgenza di aprire un tavolo di confronto finalizzato a dirimere situazioni di evidenti criticità che da tempo si stanno consumando presso gli UEPE sul territorio nazionale nel silenzio assordante dell’istituzione penitenziaria e che in molti casi stanno degenerando pericolosamente mettendo a rischio l’incolumità fisica dei lavoratori nonché il mandato istituzionale del sistema dell’esecuzione penale esterna.
Nello specifico riteniamo che quanto accaduto all’UEPE di Milano, denunciato dalle locali RSU nella nota inviata anche ai vertici di codesta amministrazione e che ad ogni buon conto alleghiamo, sia un fatto gravissimo e ravvisa in tutta la sua drammaticità l’inefficienza e l’incapacità gestionale ed organizzativa della governance preposta all’Ufficio nonché l’avvio di una deriva pericolosa dell’intero sistema che inesorabilmente si sta delineando nell’indifferenza totale delle istituzioni preposte.
Tale drammatico scenario è stato da noi più volte e da anni denunciato rappresentando la necessità e l’urgenza di affrontare seriamente la problematica ma non abbiamo avuto alcun riscontro.
Constatiamo purtroppo che l’esecuzione penale esterna da sempre rappresenta l’aspetto residuale del sistema penitenziario, fortemente carcerocentrico, nonostante i segnali normativi giudichino il settore come fondamentale strumento strategico del cambiamento dell’esecuzione della pena nel nostro paese. Un cambiamento culturale necessario e conforme alle Regole europee che trova però forti resistenze ed impreparazione nei vertici del penitenziario.
Riteniamo pertanto opportuno, necessario ed urgente non solo intervenire riguardo la questione specifica dell’UEPE di Milano ma di avviare un confronto sulla tematica complessiva anche alla luce del prossimo nuovo DPCM riguardante il regolamento di riorganizzazione del Ministero della Giustizia.
Non accettiamo più che sulla questione vi siano ulteriori silenzi da parte dell’amministrazione, silenzi che oggi trovano in maniera a dir poco sconveniente la giustificazione nel fatto che “tanto l’esecuzione penale esterna prossimamente sarà fuori dal DAP in altro dipartimento della Giustizia”.
Riteniamo che le responsabilità dell’inefficienza nel governare il sistema oramai allo stremo permangono in capo a codesta amministrazione e le ferite provocate sono visibili e devastanti. Non escludiamo, infatti, iniziative di prerogativa sindacale finalizzate a tutelare i lavoratori e il mandato istituzionale del settore.
Restiamo in attesa di riscontro .
La Coordinatrice nazionale
Lina Lamonica