E’ ripreso ieri il confronto a livello nazionale dopo la pausa elettorale. Un confronto delicato che di fatto apre una nuova stagione contrattuale e che affronta la fase difficile della concreta attuazione della riforma organizzativa.
Di seguito i temi affrontati:
Organico
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Per quel che riguarda il confronto sugli organici ci è stato comunicato che entro il 16 aprile p.v. proverrà la proposta complessiva dell’amministrazione sulla ripartizione degli organici per profilo professionale, per organico regionale e per Ufficio. Nelle more avremo un incontro la prossima settimana con il Segretario Generale che ci proporrà una circolare con le indicazioni per la gestione della fase transitoria. Al riguardo noi abbiamo espresso la necessità di garantire in questa fase la necessaria continuità amministrativa in particolare per la gestione dei rapporti di lavoro (ferie, permessi, ecc) e per l’esigenza di garantire certezza ai cicli di tutela. Per quello che riguarda le fasi di costruzione degli organici abbiamo sottolineato la necessità che la fase di consultazione dei dirigenti sul territorio sia accompagnata da una informativa specifica e da un confronto con le OO.SS. Territoriali a livello regionale, che la gestione della fase transitoria sia limitata alla semplice gestione ordinaria dei rapporti di lavoro e delle attività, che si affronti contestualmente la fase di riconoscimento dei passaggi orizzontali e che restino fermi i paletti rispetto all’accordo di mobilità volontaria dei lavoratori verso i nuovi Uffici, ovvero il diritto di scelta del lavoratore e nessun trasferimento coatto che comporti spostamenti geografici. Su questa partita incombe ancora l’interminabile fase delle nomine dei dirigenti di seconda fascia che, come affermato dal Segretario Generale, si dovrebbe concludere entro la prossima riunione prevista per mercoledì 25 marzo. Vedremo. Sulle nostre posizioni il Capo di Ga-binetto si è detto disponibile e sulla questione dei passaggi orizzontali l’impegno è quello di affrontarli contestualmente alla definizione del DM sugli organici. Quello che ci pare importante è che il processo è entrato nella sua fase realizzativa finale e che in tale fase è necessario mantenere alto il livello di attenzione sia nella gestione della contrattazione nazionale che sul territorio, considerato che ci pervengono segnalazioni delle solite fantasiose iniziative di dirigenti a livello locale, come avviare processi di trasferimento, chiedere assegnazione di personale, convocare addirittura RSU di altri Uffici. Vi invitiamo pertanto a segnalarci tempestivamente ogni iniziativa di questo tipo che deve essere prontamente bloccata. Le norme definiscono titolarità e gestione delle fasi transitorie e all’applicazione delle norme dovrebbe accompagnarsi il buon senso, purtroppo merce rara nella classe dirigente MIBACT.
Fua e piano di valorizzazione 2015
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Quest’anno il confronto sul Fua presenta alcune novità significative. La prima, nota, è il termine del blocco individuale delle retribuzioni. La seconda, meno famosa, è che la legge di stabilità ha ripristinato il limite soglia del FUA alla cifra ante 2010, ferme restando le decurtazioni operate sulla base delle uscite per pensionamento nel periodo 2011/2014. Detta in soldoni il limite teorico del Fua viene ripristinato ai 72 milioni previsti antecedentemente al 2010, meno i circa 4 milioni di euro decurtati per i pensionamenti avvenuti nel triennio precedente. La terza è che tutto il piano di valorizzazione 2015 verrà finanziato con risorse extra Fua provenienti dal capitolo di spesa 1321, con una programmazione che si intenderà avviare su base triennale.
Queste novità non sono da sottovalutare per le implicazioni che le stesse possono determinare sul confronto Fua. La rideterminazione dell’importo soglia del Fua a circa 68 milioni di euro comporta la possibilità del recupero delle risorse spese nelle precedenti riqualificazioni, a seguito dei pensionamenti dei lavoratori che ne hanno fruito verificatesi a partire dal 1 luglio 2011, e delle risorse variabili che vi devono confluire per effetto delle norme contrattuali. Una battaglia che noi abbiamo fatto contro una norma ingiusta che comprimeva ingiustificatamente le risorse per il salario accessorio e che di conseguenza consente un recupero delle somme spese ed il loro riutilizzo. E che adesso riapre nuove prospettive sulle progressioni economiche. Questione che noi abbiamo posto immediatamente sul tavolo. L’Amministrazione ci ha rappresentato invece la necessità di rivedere gli accordi sui progetti nazionali, alla luce della nuova organizzazione. Noi ci siamo detti disponibili con alcuni paletti, ovvero il mantenimento del sistema di turnazioni che ci pare l’unico in grado di reggere i cicli lavorativi dell’offerta culturale e della tutela dei luoghi di cultura e nessuna penalizzazione economica per i lavoratori: Allo stesso tempo abbiamo concordato sulla necessità di razionalizzare la spesa Fua sulle turnazioni, in particolare tramite un monitoraggio dei cicli lavorativi, considerato che ancora ci risulta un diffuso ricorso improprio alla turnazione, che spesso riguarda cicli lavorativi estranei alla vigilanza. L’altro aspetto che abbiamo posto in evidenza è la revisione del sistema indennitario in riferimento alle moltiplicazioni di responsabilità che investiranno i nostri funzionari chiamati a dirigere strutture che hanno perso la dirigenza. Su queste direttive si incanalerà il confronto nelle prossime settimane e al riguardo l’Amministrazione ci aveva proposto un protocollo di intesa di indirizzo sulla contrattazione FUA che conteneva questi punti. Protocollo che non si è concretizzato per la resistenza, legittima ancorchè incomprensibile, di altre organizzazioni sindacali. In ogni caso l’obiettivo concreto che ci poniamo è quello di riaprire già da quest’anno l’opportunità di progressioni economiche e, coerentemente agli impegni assunti in questa campagna elettorale, arrivare nel giro di due anni a garantire una progressione economica a tutto il personale rimasto escluso dalla tornata precedente. Un obiettivo certamente ambizioso ma, dal nostro punto di vista, realizzabile. Il secondo obiettivo a cui intendiamo mantenere fede è la revisione del sistema indennitario. Sul resto valuteremo le proposte dell’amministrazione: se si tratta, come ha detto qualche collega, di rivedere il contratto integrativo, noi siamo disponibili purchè venga salvaguardato il portato salariale dei lavoratori e il sistema di relazioni sindacali. In questo caso il ragionamento si amplierà anche sulla questione dei riordino delle carriere, che hanno necessità di revisione in alcuni profili professionali più direttamente coinvolti nei processi di riorganizzazione. Pertanto ieri abbiamo sottoscritto solo l’accordo sull’apertura del primo maggio, che non impegna risorse Fua, ma residui delle risorse impegnate sul capitolo1321 per il piano di valorizzazione 2013. Accordo che vi alleghiamo. Per il restante piano di valorizzazione c’è l’impegno comune ad avviare il confronto non appena la DG Musei appronterà la propria proposta.
Riqualificazioni e passaggi di area
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Abbiamo unanimemente posto all’attenzione del prof. D’Andrea la necessità di un incontro con il Ministro sulle questioni irrisolte, in particolare quelle connesse ai passaggi di area. Il Capo di Gabinetto, con molta onestà intellettuale, ci ha detto che sulla materia hanno incontrato forti resistenze, in questa fase accentuate dalla famosa questione degli esuberi alle Province, che sembra assorbire tutta l’attività del Ministero della Funzione Pubblica. A maggior ragione, secondo noi, serve un incontro con il Ministro che comporti una sua assunzione di responsabilità diretta sulla problematica. La questione professionale è dirimente non solo per noi ma anche per l’Amministrazione se veramente vuole dare gambe e corpo alla riforma. E certo non ci faremo attrarre dalle false diatribe che ripropongono guerre tra i poveri. Abbiamo sicuramente a cuore il destino dei 20mila lavoratori della Province che il Governo con un atto del tutto ingiustificabile ha messo da un giorno all’altro in soprannumero e adesso intenderebbe scaricare sulle varie amministrazioni l’ennesima operazione di compressione del costo del lavoro pubblico. Noi abbiamo ribadito che eventuali mobilità verso il ministero non possono coprire i fabbisogni occupazionali che esprimono necessità specifiche professionali non rintracciabili in quegli organici. E pertanto la formula utilizzabile potrebbe essere quella dell’extraorganico, già usata per la mobilità del personale ex ETI. Di converso per noi permane tutta la questione dei passaggi di area, sulla quale occorre trovare una soluzione specifica e su questa soluzione intendiamo impegnare direttamente il Ministro, che ha una ottima occasione per dimostrare che il suo progetto di riorganizzazione è cosa seria e che intende seriamente investire sul patrimonio professionale del Ministero e sull’occupazione. Dal canto nostro non intendiamo affatto sottrarci agli impegni che abbiamo assunto in campagna elettorale e per noi la riapertura degli scorrimenti nei passaggi di area rimane uno degli obiettivi più qualificanti della nostra azione. Ci riserviamo pertanto di avviare sin dai prossimi giorni, iniziative specifiche, anche di mobilitazione, che concorderemo con i lavoratori interessati.
Consiglio Superiore
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Nei prossimi mesi ci attende un altro impegno importante: il rinnovo del Consiglio Superiore. L’appuntamento elettorale, che per vari motivi è stato rinviato nel tempo, sarà programmato nei prossimi mesi e sarà per noi un’altra occasione per misurare un programma politico con i lavoratori. Ma di questo ne parleremo non appena ci chiariranno come intendono procedere, considerato che ci hanno fatto balenare la modalità di voto elettronica, con le problematicità in termini di garanzia di riservatezza che ne derivano.
Grazie
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La Cgil si è confermata il primo sindacato del Ministero con un incremento percentuale, sia pure contenuto, ma per noi assai significativo, rispetto a tre anni fa. Noi, nel ringraziare voi per l’impegno ed i lavoratori per la partecipazione ed il consenso dato alla nostra Organizzazione, preferiamo non utilizzare modalità roboanti per rivendicare l’esito elettorale. Siamo fieri ed orgogliosi di questo risultato, ma allo stesso tempo consapevoli della grande responsabilità che questo comporta nei confronti dei lavoratori e siamo intenzionati a ripagare con il nostro impegno e la nostra determinazione la fiducia che ci è stata ancora una volta accordata. Sull’esito generale delle elezioni avremo a breve un articolato giudizio della nostra Segreteria Nazionale, con una disanima specifica basata sui dati.
Roma, 17 marzo 2015
FP CGIL NAZIONALE MIBACT
Claudio Meloni