Protezione Civile: Risposta all’articolo del 1 febbraio 2015 sul “La voce del Trentino” – Il volontariato come servizio pubblico essenziale

19 Marzo 2015

 

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Risposta all'articolo del 1 febbraio 2015 sul "La voce del Trentino"
 

 
In riferimento all’articolo “La forza del volontariato per la nuova protezione civile” pubblicato il  1 Febbraio  sul “La Voce del Trentino”,  la Fp CGIL ritiene che la Protezione Civile (PC) debba essere considerata un servizio pubblico essenziale e non una normale attività economica o amministrativa, che possa essere gestita con le più disparate forme organizzative e titolarità.
In quanto Servizio pubblico essenziale, la PC non appare compatibile con operazioni di cessione a soggetti pubblici, a meno che non si tratti di alcune funzioni e servizi ben specificati (come, ad esempio, assistenza alla popolazione) e come tali indicati.
Ci pare sempre più necessario, piuttosto, che si recuperi il ritardo “storico” nell’attuazione della normativa vigente, fissando da subito i livelli essenziali che questo servizio deve garantire, in tutto il Paese, per fornire la stessa qualità di intervento e di risposta ai cittadini.
Si approfitti dunque della proposta di Legge Delega sul riordino del “sistema” di PC, per delinearne in modo inequivocabile l’identità e attribuirgli risorse certe.
I lavoratori e le lavoratrici pubblici, che sono chiamati a svolgere compiti e funzioni con ruoli differenti e a prescindere dalle Amministrazioni di appartenenza, che si tratti di Dipartimento di PC, del Comune, della Regione, della Sanità, dei VVF, del Corpo Forestale, della Polizia di Stato, dei Carabinieri, del volontariato, del CNSAS, e di tutti gli altri soggetti, debbono poterlo fare con appropriatezza e consapevolezza.
Non abbiamo la pretesa di indicare a priori un modello cui tendere, ma pensiamo che la migliore soluzione si trovi permettendo a tutti i soggetti interessati di discutere e partecipare alle decisioni, nella convinzione che non possa esistere “cessione di sovranità” fra i soggetti partecipanti alle attività di PC, se questa non giunge alla fine di un processo di condivisione degli obiettivi e del progetto. Compito della politica, in questo caso, è di produrre una sintesi efficace e, intorno a questa, produrre una forte e generale condivisione.
L’affermazione riportata su “La Voce del Trentino” che la “legislazione concorrente ha prodotto 21 diversi sistemi di protezione civile” può essere condivisa, ma non sarebbe giustificata, a nostro giudizio una nuova centralizzazione del servizio, come si adombra nel progetto di legge, laddove si prevede che a redigere i decreti legislativi debba essere il Dipartimento di PC, solo ascoltando il parere della Conferenza Unificata e non tenendo in alcun conto del parere del Parlamento. La storia dovrebbe aver insegnato a tutti che centralizzare il servizio di PC non ne garantisce affatto il funzionamento.
Nel rapporto tra l’Amministrazione statale centrale e quelle territoriali, il governo locale è decisivo per garantire il funzionamento corretto del sistema.
Pensiamo che i sindaci siano l’autorità competente e che essi debbano continuare a essere protagonisti ancor di più ora, nel pieno del ridisegno istituzionale in corso e in un quadro sociale sempre più complesso. Ma non si può pretendere che essi svolgano ruoli e funzioni senza attribuire risorse adeguate e senza ricostruire un trasparente sistema di responsabilità che impegni tutti a garantire i livelli essenziali di Protezione a tutti i cittadini e a tutte le comunità del Paese.
                           

    Roma, 10 Febbraio 2015
 
La Segretaria Generale FP CGIL
         Rossana Dettori

 

 

 
 
 

 
 
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