CONSULTA NAZIONALE PROTEZIONE CIVILE: Ancora una volta nell’agenda DPC nessun obiettivo di protezione civile

23 Marzo 2015

CONSULTA NAZIONALE PROTEZIONE CIVILE: Ancora una volta nell'agenda DPC nessun obiettivo di protezione civile

Giorni fa il Governo ha strombazzato l’esito di un’indagine OCSE circa il modello italiano di Protezione Civile (PC) risultato essere un modello di riferimento esportabile. Su questo abbiamo già detto: l’OCSE non si riferiva certo al Dipartimento dei Grandi Eventi ma all’impianto legislativo e culturale di protezione civile antecedente all’attuale direzione impegnata, come è noto, in altre faccende.

Alla fine dell’indagine l’OSCE raccomandava al servizio nazionale di PC di “dedicare maggiore attenzione” su questioni di “sua diretta competenza”, di garantire i “requisiti minimi” di pianificazione e preparazione all’emergenza a livello nazionale e di investire maggiormente sulla formazione e sulla prevenzione.

A stretto giro di posta l’attuale SS con delega mascherata alla PC e anche capo di questa, risponde declinando quali siano i suoi tre unici e veri obiettivi, concordati, a suo dire, con un patto di ferro con il Presidente del Consiglio dei Ministri e cioè: l’assunzione dei giovani precari, attraverso un percorso trasparente di stabilizzazione, la nomina dei dirigenti (siamo assolutamente contrari) e la definizione di una road map per la “missione di una realtà ammirata e rispettata a livello internazionale”. Quindi, ancora una volta, nessun obiettivo di protezione civile nell’interesse generale e della pubblica incolumità ma provvedimenti di casta, di quel “particolare” che sta smantellando l’interesse pubblico, e disunendo e dissolvendo il Paese.

Riconoscendo l’indiscutibile abilità nel manipolare la comunicazione e l’informazione com’è successo nell’imbarazzante conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi dal SS con delega mascherata alla PC in veste di capo del DPC, durante la quale ha offerto l’esatta misura di quale sia la considerazione che egli ha delle istituzioni e dei delicati rapporti internazionali, ci chiediamo se “road map” non sia il titolo che ha preso il posto della naufragata “Protezione Civile Servizi SpA” se cioè, mentre si offre alla stampa la solita ricorrente notizia delle imminenti dimissioni annunciate tre volte all’anno, contemporaneamente nel segreto del palazzo o di qualche appartamento si stia procedendo a trasfigurare la protezione civile come si è tentato di fare non più di tre mesi fa.

La Consulta ribadisce quanto la CGIL dice da tempo e cioè SI alla stabilizzazione di tutto il precariato nello Stato e non solo presso il Dipartimento della Protezione Civile, NO alla nomina ad personam con legge ad personam di dirigenti dello Stato che dovrebbe, invece, avvenire seguendo il percorso dettato dalla Costituzione; SI ad obiettivi di protezione civile NO invece alle sceneggiate politiche che trasformano avvenimenti ordinari di protezione civile, come la prossima esercitazione di novembre in Garfagnana, in spot elettorali e pubblicitari di propaganda politica di un governo che, in difficoltà su tutto, dovrà anche giustificare a milioni di dipendenti pubblici aumenti salariali mensili di 6 euro lordi. Se ci saranno.

Roma 10.5.2010

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