Comunicato stampa di Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil
e Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici
No ai mini-opg, superare logica manicomiale
e modificare codice penale
Roma, 27 marzo 2015
La prossima chiusura degli Opg (Ospedali psichiatrici giudiziari), obiettivo da sempre perseguito dal sindacato e dagli operatori del settore, rischia di essere compromessa da ritardi e mancanze. Giusta quindi la richiesta del comitato StopOpg di commissariare le Regioni inadempienti.
Tanti i nodi ancora da sciogliere, in primo luogo la modifica del codice penale per il quale chi soffre di disturbi psichiatrici deve avere gli stessi diritti e doveri degli altri cittadini: il giudice deve poter decidere che chi ha compiuto delitti efferati venga curato in carcere; gli altri devono poter essere presi in carico dai dipartimenti di salute mentale, da potenziare viste le risorse oggi carenti.
Serve quindi un intervento normativo del Parlamento, ma soprattutto un impegno concreto delle Regioni, colpevolmente in ritardo, e una regia complessiva del Governo.
Ciò che va evitato è l’affidamento di compiti di custodia ai medici e agli infermieri dei Dsm, compresi coloro che lavorano nelle Rems (Residenze per le misure di sicurezza), che rischiano di diventare dei mini-Opg. Snaturare le funzioni di cura con responsabilità di natura carceraria sarebbe un danno per tutti, a partire da chi dovrebbe essere curato. I medici e gli infermieri non sono poliziotti, i poliziotti non sono operatori sanitari. Basterebbe mettere tutti in condizione i fare il proprio mestiere al meglio, senza confondere ruoli e funzioni.