Lo scorso 3 giugno la segreteria della
Conferenza delle Regioni ha pubblicato le tabelle allegate che
offrono un quadro molto esauriente delle risorse stanziate per le
politiche sociali dal 2004 ad oggi, con l’indicazione della quota
per Regioni e Province autonomie.
Le tabelle sono così organizzate
Fondo nazionale per le politiche
sociali
Fondo per la non autosufficienze
Fondo nazionale per le politiche
della famiglia
Fondo nazionale per le politiche
giovanili
Fondo pari opportunità
Fondo nazionale per l’accoglienza
dei minori non accompagnati
Altri fondi per le politiche
sociali
Subito prima di questa ultima tabella è
presente una, particolarmente interessante, dal titolo “Fondi
Politiche Sociali”, che permette di cogliere con grande evidenza
come gli stanziamenti siano andati progressivamente diminuendo nel
corso degli anni. Sono presi
in esame quelli dal 2008 al 2015, che sono quelli che hanno visto
perdere peso al Fondo nazionale per le Politiche Sociali, a favore
della diffusione di Fondi specifici per singole esigenze.
Una scelta quest’ultima, che, con quasi dieci anni di esperienza,
non possiamo che giudicare in maniera negativa.
Le politiche sociali non possono vivere di interventi settoriali,
scollegati tra loro, e, soprattutto, hanno bisogno che venga
definito quali sono i livelli essenziali di offerta validi in
tutto il paese.
Questo elelmento di criticità non può essere superato dalle
cifreanche importanti (vedi il bonus-bebè) presenti
nell’ultima tabella (Altri fondi…), dato che si tratta, per la
gran parte di “impegni di spesa” e non di stanziamenti effettivi.