Agenzia del demanio – “#mobilitàsostenibile?” incontro con Reggi 9 giugno 2015

22 Giugno 2015

Agenzia del demanio – "#mobilitàsostenibile?" incontro con Reggi 9 giugno 2015

#mobilitàsostenibile?


Conto
alla rovescia per l’Agenzia del Demanio:

l’ing.
Reggi annuncia la riorganizzazione dell’Ente.
 

A
chi lavora in Agenzia del Demanio da meno di
tre o quattro anni le parole
“riorganizzazione” e “decentramento”
forse non diranno nulla, ma chi è impiegato da
più anni sa, per esperienza, che il
cambiamento del contesto organizzativo implica
necessariamente dei
seri processi di valutazione che
necessitano di condivisione .
Premesso
che è essenziale lasciare uno spazio alla
fiducia, alla possibilità di determinare una
politica aziendale dell’Agenzia che vada
incontro a una diffusa soddisfazione e
sviluppo dei processi all’interno della
stessa, è altrettanto
doveroso maturare la piena consapevolezza dell’importanza
che rivestono sia la
necessità di impostare sin da subito
l’analisi delle aspettative reciproche
su un preciso piano di realtà, sia la
necessità di assicurare il coinvolgimento
delle rappresentanze dei  lavoratori in
ogni fase del percorso.
Martedì 
9 giugno 2015 si è svolto, presso la sede
dell’Agenzia del Demanio di Roma, l’incontro
tra le OO.SS. e il Direttore Generale.
Nella
prima parte dell’incontro il DG Reggi ha
illustrato le principali novità che riguardano
il
Piano triennale dell’Ente, evidenziando
positivamente l’aumento delle attività
complessive.

Dal
punto di vista strategico è stato dato risalto
al cambio culturale in essere e alle attività
aggiuntive di cui sarà incaricata l’Agenzia,
collegate ai nuovi indirizzi politici, alle
nuove norme di riferimento e alle azioni che,
attraverso iniziative di promozione e
realizzazione di accordi con gli Enti
territoriali, potrebbero sviluppare proficui e
diretti vantaggi commerciali.

A
questo proposito il Direttore ha sottolineato
come ritenga indispensabile lo sviluppo di
attività e competenze sui territori nei quali
operare efficacemente, nell’arco del prossimo
triennio, attraverso il rafforzamento
dell’autonomia delle Direzioni Regionali.
 In
quest’ottica l’Ente prevede di attuare una
“armonizzazione strutturale” attraverso
il trasferimento di funzioni, competenze e
personale dalla Direzione Centrale alle
Direzioni Regionali, consolidando, in
capo alla prima, figure di
“altissimo livello” incaricate di
definire procedure, supportare il personale
nell’applicazione delle stesse e monitorare
complessivamente le attività. Inoltre, propone
di istituire in capo alle strutture
periferiche
nuove posizioni organizzative, di
profilo prevalentemente tecnico destinate al
supporto dei Direttori Regionali, in grado di
assolvere alle ulteriori future azioni
previste sul territorio.
In
merito a tale tematica l’amministrazione ha
chiarito come la modalità attraverso cui verrà
avviata la procedura di copertura dei
fabbisogni professionali regionali sarà quella
consueta del Job Posting, rivolto a tutti i
dipendenti dell’Agenzia.

Non
è stato fornito, per ora, alcun dato certo, né
da parte del DG né da parte del Direttore
delle Risorse Umane, relativo al numero o alla
percentuale approssimativa di personale da
trasferire alle Direzioni Regionali, e
nemmeno è stato fatto cenno ai correlati
aspetti economici individuali. Nulla è stato
detto in merito al loro impatto sul costo
complessivo del lavoro, rispetto ai processi
di integrazione e di interazione del personale
nelle Direzioni Regionali di destinazione,
rispetto agli spazi di lavoro spesso già
ristretti e rispetto agli aspetti da coniugare
in termini di benessere organizzativo e
qualità di vita che determineranno esigenze di
work-life balance.
Inoltre
non è molto chiaro come un dipendente già in
forza sul territorio regionale possa avere
concreta possibilità di successo nelle
selezioni delle nuove posizioni organizzative,
giacchè finalizzate a riequilibrare gli
assetti organici della Direzione centrale.
Prioritario
diventa in questa fase di riorganizzazione
procedere al riesame delle istanze complessive
di mobilità territoriale presentate negli anni
dai colleghi, regionali e centrali, al fine di
verificare l’esistenza delle condizioni per il
soddisfacimento della mobilità territoriale
volontaria.

In
questo frangente la FP CGIL ha accolto
favorevolmente la volontà del Direttore a
procedere con
nuove assunzioni di personale
di profilo prevalentemente tecnico.

La
nostra Organizzazione non può che essere
piacevolmente colpita dal vivo interesse
dimostrato dal DG anche nei confronti di
un’apertura alla possibilità di
stabilizzazione del personale attualmente in
apprendistato e somministrazione.
Pur
tuttavia, in linea generale, occorre rilevare
che stante la complessità e la delicatezza dei
temi trattati questo incontro avrebbe meritato
un taglio non meramente teorico bensì
un’informativa più precisa.
Sarà
importante, inoltre, dedicare una seria
riflessione all’antitesi che in tale contesto
rivestono i concetti di
incentivazione individuale e di “squadra”
che lavora per il raggiungimento dei
risultati. Questo passaggio, spesso
minimizzato dell’Ente, è imprescindibile per
avviare gli auspicati percorsi di buone
pratiche, di rinnovata affezione al contesto
lavorativo, attraverso lo spostamento del
punto di osservazione, non in rapporto
ai singoli lavoratori ma in relazione al
gruppo, alla “squadra” di lavoratori.

L’occasione
di confronto con il Direttore Generale ha
permesso di illustrare da parte delle OO.SS. i
motivi della mancata sottoscrizione del PdR
2015.
Sul
punto questa Organizzazione ha proposto di
destinare le somme utilizzate dall’Agenzia per
i premi individuali —somme di cui ancora
l’Ente non ha chiarito  le “origini” ma di cui
è ipotizzabile l’importo complessivo
costo-azienda— alla contrattazione collettiva
consentendo, in questo modo, l’aumento
dell’importo disponibile per il PdR
individuale e maggiore trasparenza nelle
erogazioni. Operazione che non richiede
maggiori disponibilità rispetto a quelle
attualmente a bilancio.
Non
bisogna dimenticare il malcontento diffuso che
i
premi ad personam determinano
tra il personale escluso, l’incomprensibilità
dei criteri di erogazione a causa della totale
assenza della necessaria trasparenza e del
mancato coinvolgimento delle lavoratrici e dei
lavoratori, la necessità di astrazione dal
concetto di “privilegio acquisito” a
favore di elementi oggettivamente
valutabili, verificabili e maggiormente
comprensibili e trasparenti.

Come
espresso dalla FP CGIL nel corso
dell’incontro, in questo senso è necessario
destinare tali ragguardevoli risorse
economiche ad integrazione dei fondi
contrattati collettivamente con le
organizzazioni dei lavoratori attraverso
gli accordi di
Premio di Risultato.
Infine,
per quanto riguarda l’aspetto generale della
presentazione del piano triennale, è bene
rammentare che le intenzioni a garanzia di
nuove possibilità di sviluppo e di crescita
sono una moneta di scambio sicura, che le
persone possono favorevolmente accettare sul
piatto della loro bilancia costi-benefici. Con
questa chiave di lettura è bene ribadire che
lo è, anche e soprattutto, l’adeguata
valorizzazione economica, con la quale
si semplificano di molto i legami
causa-effetto e si favorisce l’evoluzione del
costrutto all’interno del contesto lavorativo,
attorno al quale far ruotare motivazione e
soddisfazione per il lavoro.
 

Roma,
12 giugno 2015.

CGIL
FP Nazionale

Coordinatore
Nazionale Agenzie Fiscali

Luciano
Boldorini
 

 

CGIL
FP Nazionale

per
la delegazione trattante

Daniele
Gamberini
 

 


 
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