MIBACT: comunicato su sentenza corte dei conti – riconosciuto lavoro insalubre ai restauratori

13 Luglio 2015

 

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RICONOSCIUTO DALLA CORTE DEI CONTI IL LAVORO INSALUBRE AI RESTAURATORI UNA SENTENZA DI GRANDE CIVILTA' GIURIDICA
 
 

  Roma, 13 luglio 2015 

 

 Con sentenza 331/2015 la Sezione Giurisdizionale
del Lazio della Corte dei Conti ha riconosciuto ad un gruppo di lavoratori
restauratori in quiescenza i benefici previdenziali derivanti dall’esposizione
ai lavori insalubri, di cui all’art.25 del DPR 1092/1973. Una sentenza che
giunge al termine di un lungo percorso vertenziale, iniziato 4 anni fa a
seguito del rifiuto dell’Amministrazione a riconoscere a questi lavoratori il
diritto ai benefici derivanti dall’esposizione a sostanze insalubri
appartenenti ai gruppi III e IV della Tabella allegata al DPR n.146/1975.
Rifiuto motivato da una interpretazione, da noi abbiamo sempre contestata, che
limitava l’accesso ai benefici solo al personale di qualifica operaia sulla
base del fatto che la normativa sopra citata era stata prevista esplicitamente
per il personale operaio addetto a cicli di lavorazione insalubri.
La sentenza
capovolge completamente questa impostazione e riconosce il diritto al beneficio
sulla base della concreta esposizione al rischio dei lavoratori e non in base
al profilo professionale posseduto e produce una decisione costituzionalmente
orientata.

Accogliendo in sostanza le motivazioni alla base
del ricorso, brillantemente portato avanti dall’avvocato Paolo Montaldo, nostro
consulente sul territorio laziale.
La decisione giurisdizionale naturalmente
avrà i suoi effetti solo sui ricorrenti e va precisato che l’interpretazione
del giudice ha comportato lo stralcio della posizione del personale ancora in
servizio, la cui giurisdizione è, secondo lo stesso giudice, di competenza del
giudice ordinario.

Ma certo questa sentenza pone un precedente che
non consente più all’Amministrazione di sottrarsi alle proprie responsabilità
verso i lavoratori (restauratori e fotografi in particolare) la cui attività
comporta l’esposizione alla sostanze nocive citate nella norma e pertanto sarà
nostra cura chiedere l’immediato annullamento della Circolare n.243/2011, nella
parte in cui limita l’accesso al beneficio solo al personale di qualifica
operaia, e l’estensione dei benefici previsti dalla legge a tutto il personale
interessato. Fermo restando che solo dopo l’eventuale accoglimento di questa
interpretazione si potranno interrompere le iniziative giurisdizionali in atto
nei vari territori.

Non possiamo che esprimere profonda
soddisfazione per questa decisione del giudice, innovativa rispetto ad un
quadro normativo specifico assai deficitario e penalizzante e coerente con gli
indirizzi in materia di tutela della salute dei lavoratori, e la vogliamo
dedicare a tutti i lavoratori del restauro che 
hanno pagato sulla propria pelle la tutela del nostro patrimonio
culturale.

 

Claudio Meloni

Coordinamento Nazionale FP CGIL MIBACT

  

 

 

    

 
 
 

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