MIBACT: la solita inaccettabile corsa ad ostacoli per il pagamento del salario accessorio

07 Settembre 2015

 

News

 
LA SOLITA INACCETTABILE CORSA AD OSTACOLI PER IL PAGAMENTO DEL SALARIO ACCESSORIO

COMUNICATO

  

Ancora una volta registriamo
ritardi inaccettabili nei tempi di pagamento del salario accessorio. Ci
risultano ritardi in diverse regioni sul pagamento del salario accessorio 2014
e non si hanno notizie dell’avvenuta certificazione dell’accordo sul FUA 2015,
a distanza di ben 5 mesi dalla data di sottoscrizione dell’accordo stesso. Una
situazione che ormai ha superato ogni limite di decenza e non trova alcuna
giustificazione che non sia la protervia degli organi di controllo in rapporto
alla debolezza dell’Amministrazione, che non riesce minimamente a modificare un
comportamento volutamente dilatorio rispetto ai tempi di certificazione degli
accordi e agli  interventi unilaterali da
parte di MEF e compagnia bella. In allegato vi inviamo la nota unitaria spedita
in data odierna alla controparte che esplicita la nostra dura presa di
posizione e preannuncia un inasprimento delle forme di mobilitazione già a
partire dai prossimi giorni, se non si avranno risposte certe.

 Riforma e dintorni

 Sul fronte riforma in questo
mese dovranno essere portate a termine le procedure per il riconoscimento dei
passaggi orizzontali e dovrà essere emanato il bando di mobilità volontaria
propedeutico alla composizione degli organici. Due passaggi importanti e molto
attesi dai lavoratori sui quali ci pare opportuno fornire alcuni chiarimenti a
seguito di numerosi quesiti che ci sono giunti:

–   la copertura dei passaggi orizzontali deve
essere valutata nell’ambito delle previsioni relative alla capienza dei profili
di destinazione a livello regionale e non a livello dei singoli uffici. Al
riguardo ribadiamo che le criticità allo stato rilevate dall’Amministrazione,
ovvero la ridondanza di domande rispetto alla capienza dei profili,  riguardano tre Regioni (Campania, Lazio e
Toscana). Nel corso della discussione sul tavolo nazionale si è ipotizzato, per
queste tre Regioni,  uno scorrimento
progressivo rapportato ai pensionamenti previsti nei profili interessati.
Questo significa che chi ha maturato i requisiti ma non trova posto per
l’indisponibilità dei posti deve continuare a svolgere le mansioni del profilo
verso il quale si intende transitare fino al verificarsi della situazione che
determina il passaggio. Questo sulla base dei criteri di precedenza che sono
stati discussi in sede tecnica e che saranno valutati e ricompresi in uno
specifico accordo nazionale;
–    per quanto riguarda il bando di mobilità
volontaria in sede tecnica sono stati definiti dei criteri che saranno
anch’essi sottoposti al vaglio del tavolo nazionale per poi essere ricompresi
nel bando. Al riguardo vi invitiamo a segnalare eventuali iniziative
unilaterali attivate sulla materia da singoli Uffici o Segretariati Regionali.
Tali iniziative non sono legittime e sono fuori del contesto degli accordi
raggiunti sul tavolo nazionale e pertanto vanno contrastate e opportunamente
segnalate a noi ed alle Direzioni Centrali.

Specifichiamo infine che,
stante lo stato di agitazione in atto, noi attiveremo il confronto solo su
questi due punti per i riflessi importanti e evidenti che gli stessi comportano
sulla tutela dei diritti dei lavoratori in questa delicata fase di assestamento
degli organici. Di conseguenza non parteciperemo ad alcun confronto
ulteriore  relativo all’attuazione del DM
sugli organici, perlomeno sino a quando non otterremo risposte fattive e
concrete sulle questioni che abbiamo posto alla base della vertenza, in primis
la vicenda irresponsabile dei mancati pagamenti del salario accessorio e la
mancata attuazione degli scorrimenti tra le aree.

 Prosegue la mobilitazione

           
la
mobilitazione contro la destrutturazione delle linee di tutela del patrimonio
culturale prosegue e segna un importante saldatura con intellettuali e
associazioni che hanno inviato appelli alle massime cariche dello Stato contro
l’applicazione della legge Madia di riforma della PA che prevede la confluenza
degli Uffici periferici statali nell’Ufficio Territoriale dello Stato alle
dipendenze dei prefetti. Le motivazioni alla base della dura presa di posizione
contenuta nell’appello a firma di Settis, Montanaro, Dario Fo e illustri
costituzionalisti, ma anche in altri appelli, come quello dell’Associazione
Bianchi Bandinelli, contemplano temi che sono parte centrale della nostra
vertenza, come quello occupazionale e quello relativo all’indebolimento
strutturale dei processi di tutela conseguente alla distribuzione delle nuove
previsioni organiche degli Uffici. Abbiamo letto con piacere nel corso di
questo mese analisi puntuali sullo stato del degrado organizzativo del
Ministero che coincidono con le nostre e riteniamo che la nostra battaglia, che
comprende  rivendicazioni specifiche come
quella sul salario accessorio e sui riconoscimenti professionali tramite la
riapertura degli scorrimenti tra le aree, sia parte fondamentale di una
vertenza complessiva che anche a nostro avviso riguarda la difesa dei principi
fondanti contenuti nell’articolo 9 della Costituzione. Il 2 settembre scorso vi
è stata una grande e partecipata manifestazione dei lavoratori veneti dei beni
culturali in occasione della inaugurazione della Mostra Cinematografica di
Venezia. Manifestazione ignominiosamente ignorata nelle cronache nazionali dei
media, peraltro sempre pronti a buttarsi su presunte assemblee selvagge, ma
ricca di contenuti e partecipazione. Che ha avuto come seguito un incontro con
lo stesso Ministro Franceschini, al quale i 
rappresentanti territoriali CGIL, CISL e UIL hanno illustrato le
ricadute specifiche sul territorio veneto delle gravi deficienze organizzative
del MIBACT. Occorre proseguire su questa strada e già dai prossimi giorni saranno
concordate ulteriori iniziative di protesta e mobilitazione da attuare
congiuntamente con i sottoscrittori di questi appelli. Restiamo convinti che la
vicenda del lavoro nei beni culturali non possa essere disgiunta dall’idea
della fruizione del patrimonio culturale come diritto fondamentale dei
cittadini e certo non mancherà il nostro fattivo sostegno a questa battaglia.

 

 Il caso Piemonte.

 L’estate è famosa per i delitti
e quello che si sta consumando in Piemonte ci pare particolarmente efferato. In
sostanza, come avevamo preannunciato in tempi non sospetti, si sta
concretizzando l’operazione di alienazione da parte del Ministero del
patrimonio culturale, prefigurando questo Circuito delle residenze Sabaude che
avrà a capo la Fondazione Venaria Reale, alla cui direzione è stato destinato
il per noi mitico dr. Turetta. Un protocollo di intesa che definisce un  programma di valorizzazione di fatto
sottraendo il compito al neo costituito Polo Regionale che non si comprende
quale funzione potrà rivestire in relazione ai compiti che la riforma
Franceschini gli assegna. Rischiando di rimanere una scatola vuota e di
prefigurare un modello, che a Roma stiamo verificando con il famigerato
Consorzio dell’Area archeologica centrale, che sostanzialmente mira a sottrarre
il patrimonio alla diretta gestione statale. Vi alleghiamo al riguardo sia il
testo del Protocollo che una nota di valutazione a firma di CGIL e UIL
territoriali, nota di cui condividiamo i contenuti alla virgola. Anche questa
problematica naturalmente rientra a pieno diritto tra i temi di vertenza
generale.

       Claudio Meloni 
 FP CGIL NAZIONALE MIBACT

 
 
 

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto