Come sta andando l’occupazione?

16 Settembre 2015

Come sta andando l'occupazione?

Dopo i titoli giornalistici, e le immancabili dichiarazioni del
Presidente del Consiglio, provvediamo anche noi alla pubblicazione
dei più recenti dati sull’occupazione nel nostro paese.
Come nei mesi scorsi cerchiamo di fornire il quadro più completo
possibile, mettendo insieme: il rapporto trimestrale (II trimestre
del 2015) predisposto dal Ministero del lavoro sulla base del
Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie, il
Bollettino dell’INPS “Osservatorio sul precariato Dati sui nuovi
rapporti di lavoro” Report mensile gennaio – Luglio 2015, e la
Nota Mensile ISTA sull’andamento dell’economia italiana,
dell’agosto 2015.
Il dato che risulta con evidenza in tutti i documenti è l’aumento
dei contratti a tempo indeterminato. Crescono anche, ma di poco, i
contratti a tempo determinato, mentre continuano a calare i
contratti di apprendistato e le collaborazioni. A quando una
riflessione sull’apprendistato che tenga conto di queste continue
diminuzioni nei nuovi contratti?
L’aumento  dei
contratti a tempo indeterminato nei primi sette mesi
dell’anno risulta, secondo l’ISTAT, di oltre centomila unità.
L’INPS si sofferma maggiormente sull’incremento dei contratti
sottoscritti raggiungendo il numero di duecentomila, con un
incremento, rispetto allo stesso periodo del 2014 del 35,4%,
facendo rilevare come questa percentuale sia ampiamente superata
in molte regioni del Nord e del centro, mentre alcune del Sud sono
molto al di sotto (con percentuali dell’11-18%).
Completamente opposto è l’andamento dell’acquisto dei “voucher”
(buoni lavoro, il cui valore nominale, lo ricordiamo, è di 10€).
La loro crescita, sempre nei primi sette mesi, è del 73% rispetto
al 2014, con le regioni del sud, in questo caso, molto al di sopra
della media (con punte del 93%).
Tornando ai nuovi contratti a tempo indeterminato particolarmente
significativo ci sembra quanto contenuto a pagina 5 del documento
contenente le statistiche sulle Comunicazioni Obbligatorie,
laddove si legge che nel trimestre in esame sono state trasformati
100.813 contratti a tempo deerminato in contratti a tempo
indeterminato. Tutto questo, come noto, per poter usufruire
dell’esonero contributivo previsto dalla legge di stabilità per il
2015.
Ultimo dato. Aumentano (del 2,7% rispetto al trimestre precedente)
i contratti a tempo determinato di durata inferiore a un mese e
sono ben 421.000 quelli che durano una sola giornata.

 
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