Protezione civile, De Pin
(Misto): ombre su sicurezza area Vesuvio, stop intesa con Ingv
18 maggio 2015 13:26
“Il sistema di controllo e
monitoraggio vulcanico dei Campi Flegrei è troppo farraginoso. Oltre ad avere
molte zone d’ombra. Inammissibili in un’area ad alto rischio e popolosa come
questa”. A denunciarlo è Paola De Pin, senatrice del gruppo Misto. Nel mirino
di De Pin in particolare la collaborazione, rinnovata fino al 2020, tra
l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e il dipartimento della
Protezione civile, con il primo destinatario di finanziamenti pubblici per il
monitoraggio e la messa a punto degli scenari di rischio vulcanico e il secondo
impegnato a redigere piani d’emergenza da trasmettere alla popolazione. “Al di
là dell’assenza di una commissione di controllo esterna a Ingv per la gestione
dei fondi – incalza la senatrice in un’interrogazione ad hoc rivolta al
presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al ministro dell’Istruzione, Stefania
Giannini – esiste il problema serio della modesta credibilità scientifica dei
pareri espressi dall’Istituto”. Il caso del ricercatore Giuseppe Mastrolorenzo
è emblematico. Lo studioso, sotto l’attuale presidenza Gresta dell’Ingv, ha
subito un provvedimento disciplinare con tanto di decurtazione dello stipendio
per avere espresso pareri di rischio in dissenso dagli altri
collaboratori.
Galeotta la lettera riservata
del dicembre 2013, con cui l’allora numero uno della Protezione civile, Franco
Gabrielli, chiedeva al presidente dell’Istituto che fossero smentite
pubblicamente le opinioni dello studioso ma che sarebbe stata utilizzata per
avallare proprio la ‘punizione’ di Mastrolorenzo: “Un provvedimento
inopportuno – evidenzia la senatrice – E anche illegale, se finalizzato a
limitare la libertà di studio e di espressione di un ricercatore. E’ evidente –
continua De Pin – che, allo stato attuale, l’intera macchina non funziona. Cosa
aspettano Renzi e il ministro Giannini a fare piazza pulita del connubio Invg –
Dipartimento di Protezione civile, in modo da affidare un finanziamento
costante all’Istituto, restituendo ai ricercatori la possibilità di fare libera
ricerca in un altrettanto libero contraddittorio scientifico?”. La senatrice
del gruppo Misto, però, vuole vederci chiaro anche sul piano di ricerca
denominato “Progetto sistema” per il quale la Regione Campania avrebbe
stanziato 3 milioni di euro per la sezione Ingv di Napoli: “Parte del
finanziamento potrebbero confluire, se non è già accaduto, nelle casse
dell’amministrazione centrale e della presidenza dell’Istituto di vulcanologia.
Ma non si comprende per quale utilizzo. Senza contare che dell’intera
operazione sono all’oscuro molti dirigenti di ricerca vulcanologica. Mi auguro
– conclude – che il governo intervenga al più presto, bloccando in via
cautelativa tali finanziamenti. Lo deve ai cittadini e, in particolare, agli
abitanti dell’area flegrea”.