Ministero Salute: Bozza provvedimento DG PREV art 3 comma 1 – decreto ministriale 8 aprile 2015

29 Febbraio 2016

Ministero Salute: Bozza provvedimento DG PREV art 3 comma 1 – decreto ministriale 8 aprile 2015

Roma 26
febbraio 2016

In
relazione all’incontro con le SS.LL. del giorno 22 febbraio u.s., nel quale è
stato illustrato il provvedimento previsto all’art 3 comma 1 del decreto
ministeriale 8 aprile 2015, relativo all’istituzione dell’Ufficio X della D.G.
PREV., si osserva quanto segue .

La
FP CGIL intende innanzi tutto richiamarsi, in relazione a quanto definito con
il D.M. 8 aprile 2015, di individuazione degli Uffici dirigenziali non generali
del Ministero della Salute, a quanto già oggetto a suo tempo di puntuali
osservazioni critiche, attraverso le note del 27 marzo e del 13 maggio 2015, in
cui veniva espresso “il nostro giudizio fortemente critico sulla riforma
organizzativa” del Ministero, un provvedimento “costruito nuovamente sulle
“teste” e non sui contenuti”, “compiendo scelte che penalizzano gli Uffici
periferici portando il loro numero dagli attuali 34 ai previsti 18”, “un quasi
dimezzamento degli Uffici periferici che operano direttamente sul territorio e
che hanno rilevanti competenze di salvaguardia della salute pubblica non solo a
carattere nazionale ma per l’insieme dell’Unione Europea, con un continuo
accrescimento di compiti di controllo e responsabilità, e di diretta assistenza
sanitaria del personale navigante e aeronavigante, in Italia e all’estero.”

In
particolare, del tutto inascoltate sono rimaste le nostre proposte di un
ripensamento generale dell’organizzazione SASN, da valutare anche con la
collaborazione delle Organizzazioni Sindacali. Nel ricordare l’impegno al
confronto organizzativo preliminare all’adozione del nuovo modello
organizzativo, constatiamo come questo non sia avvenuto se non lo scorso lunedì
22 febbraio, a 8 giorni di distanza dall’avvio della riorganizzazione, previsto
per il prossimo 1° marzo. E comunque in questo incontro non è stato presentato
e illustrato alcun progetto di riorganizzazione, nessuna idea di “piano
industriale”, come si direbbe in altri ambiti.

Per
quello che riguarda la gestione delle relazioni sindacali la FP CGIL esprime
condivisione sulla identificazione di una unificata competenza presso i
Direttori degli Uffici USMAF SASN di tale competenza.

Anche
se tale previsione non risolve tutti i problemi derivanti dalla identificazione
bicefala del modello organizzativo, ad esempio quelli relativi alla gestione
concreta del rapporto di lavoro ( permessi, ferie, ecc.), della valutazione
della performance, alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

Pertanto
la richiesta è quella di prevedere in ogni caso che la composizione della
delegazione di parte pubblica ricomprenda al suo interno anche il Dirigente
dell’Ufficio X, eliminando dal DD la frase “se del caso” riportata
nel testo del provvedimento nel periodo relativo al capoverso che assegna al
Direttore degli USMAF SASN la gestione delle relazioni sindacali;

Appare
necessario chiarire meglio gli intrecci organizzativi derivanti
dall’applicazione del cosiddetto istituto dell’avvalimento, in particolare
rispetto alla compresenza di due dirigenti dell’Amministrazione con
attribuzione diretta di responsabilità sul personale operante in un unico
Ufficio, singolare condizione organizzativa foriera in nuce di conflitti di
competenze che inevitabilmente potranno ricadere sia sulla qualità delle
relazioni lavorative interne che sui livelli di efficacia del servizio.

In
particolare, appare opportuno preliminarmente definire i carichi di lavoro
assegnati al personale in avvalimento, distinguendoli dalle competenze
assegnate ai lavoratori che invece restano a disposizione dell’Ufficio USMAF
SASN territoriale.

Questo
in ragione della estrema aleatorietà dell’istituto dell’avvalimento, che rende
indispensabile chiarire in modo netto “la esclusività” o “la prevalenza delle
attività” che il personale posto in avvalimento all’Ufficio X dovrà svolgere .

E’,
altresì, opportuno definire gli intrecci organizzativi relativi alle sedi
territoriali interessate, in particolare se è prevista una suddivisione dei
compiti in riferimento alle diverse fasi di lavorazione e se vengono
individuate figure professionali di raccordo nei procedimenti di competenza .

Nella
bozza del DD alcune competenze relative alle convenzioni e incarichi ai medici
fiduciari in Italia e la definizione dei fabbisogni per il personale
convenzionato e per i medici funzionari sono state attribuite all’Ufficio I e
all’Ufficio III. In particolare l’istruttoria relativa alle convenzione ed agli
incarichi risulta attualmente svolta dai SASN.

Poichè
non risulta che tale funzione verrà svolta in avvalimento riteniamo necessario
chiarire come si articolerà questa suddivisione di competenze, che a questa
O.S. appare artificiosa, anche in considerazione del fatto che l’Ufficio X
mantiene la gestione dell’amministrazione giuridica ed economica del personale
a rapporto convenzionale.

Inoltre
risulta, ad esempio, che i pagamenti per le competenze amministrative e
contabili di competenza dell’Ufficio X – compresa la delicata e prioritaria
questione degli stipendi del personale a rapporto convenzionale, medico e non,
operante nei SASN – continueranno ad effettuarsi attraverso le Ragionerie
territoriali dello Stato di Genova e Napoli, quando invece l’Ufficio X è con
ogni evidenza un Ufficio centrale del Ministero. E’ possibile che anche su
questo aspetto, che ha rilevanti ricadute sulla erogazione dei pagamenti fino
ad oggi di competenza dei due Uffici SASN e sulla complessiva organizzazione
del lavoro, a pochi giorni dall’inizio della riorganizzazione, vi sia una
totale oscurità?

Oppure,
per fare un altro esempio, nella bozza di D.D. presentata nell’incontro del 22
febbraio, per quanto riguarda “il controllo delle prestazioni sanitarie e
medico legali erogate dalle strutture convenzionate e dai medici fiduciari”,
per adesso “i dirigenti delle professionalità sanitarie già in servizio presso

gli
ex Uffici SASN … continueranno a collaborare con il Direttore dell’Ufficio X
nell’attività già espletata”, continuando quindi a svolgere tale attività ora a
supporto dell’Ufficio X; ma nelle sedi SASN in cui questo personale non è
presente (Genova, per citare solo la sede più importante) chi espleterà questo
controllo su strutture convenzionate e medici fiduciari, attività di controllo
che non può che essere esercitata da chi abbia un adeguato profilo
professionale, quali appunto i dirigenti delle professionalità sanitarie?

Nell’ambito
della ripartizione dei carichi di lavoro prevista dalla bozza del DD, va
individuata una dotazione sufficiente al fine di garantire la continuità
nell’espletamento di alcune competenze particolarmente importanti, delicate e
gravose, come ad esempio i rimborsi delle spese sanitarie per il personale
navigante sostenute in Italia e all’estero ad aziende sanitarie e farmacie per
le prestazioni di assistenza farmaceutica.

Appare
inoltre necessario conoscere la composizione della dotazione organica
direttamente inserita nella sede centrale dell’Ufficio X, punto sul quale non
abbiamo avuto adeguato riscontro in occasione della riunione del 22 febbraio
u.s..

In
relazione alla ripartizione del personale operata dalla bozza di DM la
scrivente O.S. si riserva di inoltre verificare, atteso che tale scelta è stata
operata unicamente dall’Amministrazione, la congruità delle scelta adottate in
sede decentrata locale in riferimento alla necessità di rispetto delle
professionalità e delle competenze specifiche maturate dai lavoratori e in
relazione ad una equa ripartizione dei carichi di lavoro tra i lavoratori e gli
Uffici interessati;

Infine
la FP CGIL ritiene necessario avviare dei confronti, nelle more della
previsione di verifica dell’andamento organizzativi entro sei mesi dalla data
di entrata in vigore del DD di cui all’oggetto, in sede decentrata locali volti
ad assicurare la maggiore integrazione funzionale possibile degli Uffici a
seguito della riunificazione USMAF SASN. Questo in considerazione dell’attuale
situazione che vede in qualche realtà territoriale l’isolamento organizzativo
degli Uffici SASN e la conseguente progressiva perdita di funzionalità nei
servizi erogati.

Dichiariamo
di conseguenza che i/le delegati/e FP CGIL nelle RSU territoriali interessate
sono impegnati/e a richiedere immediatamente, fin dal 1° marzo, incontri con le
controparti territoriali, così come individuate nel Protocollo di Accordo di
mappatura delle sedi RSU, in merito ai processi riorganizzativi di accorpamento
USMAF – SASN e di raccordo con gli Uffici centrali della DGPREV, in particolare
con l’Ufficio X.

La
scrivente O.S., in considerazione del progetto volto all’istituzione
dell’Ufficio unico sul territorio del Ministero della Salute, più volte
esplicitato come obiettivo qualificante da parte di codesta Amministrazione,
ritiene necessario verificare le modalità di intreccio funzionale dei nuovi
Uffici unificati, le potenzialità del servizio erogato anche in riferimento ad
eventuali prestazioni ai cittadini nell’ambito del Servizio Sanitario
Nazionale, il superamento della condizione antistorica e ambigua del rapporto
di lavoro a convenzione a tempo indeterminato che caratterizza il rapporto di
lavoro del personale sanitario non medico dei SASN ed il conseguente loro
inserimento a pieno tiolo nell’organico di codesto Ministero.

FP CGIL NAZIONALE       C. N. FP CGIL del Ministero della Salute
   Claudio Meloni                                  Fabio LUPI

 
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