Roma, 08 marzo 2016
Ieri si è svolto al Parlamentino un seminario dal titolo “Cambiamenti:
la strategie
adattative” promosso dal Comitato Unico di Garanzia e lanciato dal
Capo del Corpo, a cui
hanno presenziato i Comandanti Regionali, o loro delegati, e i “pari”.
Come membri del CUG, rappresentati di FP CGIL CFS, vorremmo sapere
quando si
parlerà alla truppa e con la truppa? Quando i forestali saranno
coinvolti in queste
iniziative? Quando potranno ascoltare con le loro orecchie ciò che
li riguarda?
Si sono affrontate le tematiche dello stress e dell’ansia dovute
ai cambiamenti che
avvengono nella vita e ai quali tutti noi siamo chiamati a dare
una risposta. Non è stato
chiaro, nonostante il profuso impegno dei relatori a declamare anche
gli aspetti positivi
dei cambiamenti, non è stato chiaro dunque, a quale cambiamento e
a chi ci si riferisse.
Certo è che tutti i relatori si sono molto spesi nel far passare
un messaggio
fondamentale: il cambiamento va accettato altrimenti ci si stressa!
Il cambiamento non va
combattuto, perché tanto è inutile e dannoso, tanto più che si sta
parlando di un
cambiamento “giusto”!
Il cambiamento non è stressante e ansiogeno se tu lavoratore lo
affronti con
positività, o forse intendevano dire con passiva rassegnazione,
ignavia, sudditanza.
Insomma fior di teorie psicologiche, di citazioni auliche di
messaggi di speranza,
dal danzare sotto la tempesta al sopportare ferite di guerra
anziché avere dei rimorsi, per
dire a pochi fortunati, che il cambiamento quale che sia è solo
nella nostra mente e alla fine
non è poi tanto male.
Parallelamente, lo studio dell’Università di Roma Tre, parlando di
dati reali, ha
messo in evidenza quanto ci sia una maggiore disaffezione e
insoddisfazione tra il
personale dei ruoli più bassi della nostra amministrazione e tra i
più giovani. Ecco allora
che proprio su quelle persone, magari lontane da casa, magari con
le famiglie a distanza,
magari con difficoltà economiche, proprio su quei lavoratori si
sta per abbattere non un
cambiamento, non una difficoltà ma una tempesta di cui nessuno di
noi conosce l’entità e
la dirompenza! Ma non disperate potrete ballarci dentro mentre si
scatena …
Allora vorremmo chiedere ai nostri vertici, chi lo dirà alla
truppa di forestali che
non si devono stressare se gli toglieranno il
lavoro a cui molti di loro tengono e su cui
hanno basato la loro vita professionale? O che non dovranno
sentirsi in ansia se li
impiegheranno a fare i carabinieri e saranno gli ultimi degli
ultimi, senza avere più
nemmeno i diritti di base, senza potersi opporre alla volontà di
un superiore? E chi glielo
dirà ai forestali non più giovanissimi che se vogliono continuare
a fare i forestali oltre a
cambiare divisa e forse anche sede di servizio dovranno anche
sottostare a ordini e
gerarchie rigide e dovranno dimenticare i loro diritti e la loro
esperienza?
Perché non si è parlato veramente di COSA succederà ai forestali
magari
informandoli e rendendoli consapevoli? Perché come al solito si è
detto che un
cambiamento è nell’aria e i forestali dovranno adattarsi per conto
proprio facendo ricorso
alla loro positività e allo spirito di adattamento? Chi deve
informarli su quale destino li
attende? Le figure del pari? pochi con pochi mezzi e di cui
nessuno parla? I dirigenti? Il
gossip?
E allora di quale cambiamento si è parlato? Prima di parlare dell’effetto
dei
cambiamenti sulle persone, perché l’amministrazione non si assume
le sue responsabilità e
non dice chiaramente ai suoi dipendenti quali saranno i
cambiamenti? Cosa dovranno
affrontare i forestali?
Non è il cambiamento che spaventa ora ma il non sapere di cosa è
fatto questo
cambiamento, la totale incertezza di cosa ne sarà del lavoro, del
futuro, della carriera di
7000 persone le cui vite sono state poste nelle mani di chi non ha
interesse a rispettarle ma
vuole solo portare a casa solo l’ennesimo spot pubblicitario!
E allora grazie ai professionisti per averci detto che i
cambiamenti ci stressano e ci
mettono ansia ma forse sarebbe stato più costruttivo per tutti
ascoltare i forestali, per una
volta.
I componenti del CUG per la FP CGIL CFS
Claudia Cindolo – Luca Ricciotti
Oggi 8 marzo 2016, non possono
mancare gli auguri a tutte le donne e alle lavoratrici del Corpo
Forestale dello Stato, sperando che
il futuro sia nel solco del rispetto delle pari opportunità che il
cambiamento non produca una perdita
reale di diritti per la conciliazione della vita professionale
con la vita familiare e personale
importanti per le donne e per gli uomini del Corpo forestale dello
Stato.