La recentissima nota del DAP n. 0112223 del 1 aprile 2016
avente ad oggetto “Disposizioni per contenere e migliorare il trend delle
presenze negli istituti penitenziari”, inoltrata ai provveditorati
regionali e solo per conoscenza al Dipartimento della Giustizia minorile e di
comunità, sta acuendo l’attuale situazione di disagio presente negli UEPE.
Le lavoratrici e i lavoratori del settore stanno vivendo con
crescente malessere tale situazione. E la nota aggrava invece che risolvere la
crisi dell’esecuzione penale esterna.
L’inoltro d’ufficio delle circa 20.000 istanze di
affidamento in prova e di detenzione domiciliare (tanti
sono i potenziali fruitori) coinvolgerà inevitabilmente e per legge gli UEPE, il loro compito
istituzionale e metteranno a dura prova l’organizzazione e il funzionamento dei
servizi, già vicini al collasso.
Numerose sono le istanze di protesta che pervengono a queste
OO.SS. dalle quali risultano evidenti le
preoccupazioni per le ricadute che tale
provvedimento comporterà in termini operativi considerando la gravissima
endemica carenza di personale.
In questa fase di riorganizzazione del sistema, ancora in corso d’opera, la quale inevitabilmente
produce disfunzioni organizzative, nonostante l’iniziativa del 18 e 19 aprile
prossimi degli Stati Generali dell’esecuzione penale, che mira a rappresentare
l’avvio di un nuovo percorso culturale normativo e sociale della politica
dell’esecuzione penale, resta il fatto che l’esecuzione penale esterna, punta
di diamante di tale processo, è oggetto ancora una volta dell’indifferenza e
dell’abbandono da parte delle istituzioni
che la governano.
Riteniamo pertanto urgente
un intervento che miri a dotare realmente il settore delle necessarie risorse. È
un impegno che l’istituzione deve assumersi nel rispetto e a tutela del
personale e nell’interesse della efficacia e dell’efficienza del servizio reso
alla cittadinanza.
Fp Cgil Cisl Fp Uil Pa
Lamonica Marra Amoroso