Sig. Capo di Gabinetto,
con la presente la scrivente O. S.
produce le proprie osservazioni allo schema di Decreto di cui
all’oggetto.
Pur apprezzando l’aver integrato le
previsioni in materia di sicurezza e vigilanza con le indicazioni
presenti nella precedente nota di
osservazioni inviata in data 20 aprile 2016 si continuano a
mantenere forti perplessità in
ordine ai seguenti punti:
· art. 1, comma 1. Si ribadisce la
netta contrarietà alla previsione della chiusura settimanale
come eccezione e non come regola.
Siamo in presenza di chiusure programmate
settimanalmente al solo fine di
consentire l’ordinaria manutenzione dei siti e del patrimonio
in essi conservato. Si ricorda a tal
fine che tale prassi è normalmente utilizzata a livello
internazionale e che gli orari di
apertura attualmente previsti sono di gran lunga superiori
agli standard internazionali. Si
chiede pertanto di modificare tale punto inserendo
l’ordinaria chiusura settimanale e
l’eventuale possibilità di deroga a tale chiusura sulla base
di motivate e inderogabili esigenze
funzionali. Si aggiunge peraltro la richiesta di mantenere
la chiusura prevista per la giornata
del Primo Maggio, risultando incomprensibile la scelta di
limitare le giornate di chiusura ai
soli giorni di Natale e Capodanno, così come appare
ridondante e contraddittoria la
previsione dell’apertura di Capodanno qualora la stessa
giornata coincida con la domenica.
Sarebbe opportuno in questo caso prevedere la
giornata di apertura gratuita la
domenica successiva;
· Per quanto riguarda la rimodulazione
degli orari previsti si sottolinea che gli stessi non
possono essere riformulati senza
tener conto delle condizioni organizzative, ovvero
l’utilizzo dell’orario su
turnazioni, le condizioni degli organici e la diversa tipologia dei luoghi
della cultura, ad esempio Archivi e
Biblioteche il cui sistema di apertura al pubblico non
necessariamente deve garantire la
continuità delle aperture per 363 giorni l’anno. Da
questo punto di vista la dizione
presente al punto 1 dovrebbe prevedere esplicitamente
aperture diverse per i luoghi della
cultura la cui finalità di fruizione non è assimilabile alle
fattispecie ivi indicate. In
aggiunta si sottolinea che l’organizzazione del lavoro su turni e
l’unica modalità attualmente in
grado di garantire l’integrità dei beni e l’incolumità delle
persone presenti, così come
richiamato nel primo alinea dell’allegato tecnico e che tale
modalità deve risultare garantita
anche in presenza di orari di apertura diversi da quelli
indicati;
· art.2, comma 3. L’obbligo di
assicurare la riconoscibilità del personale addetto alla vigilanza
ed accoglienza è già previsto dalle
norme. Stupisce che ancora si richiami in questo
provvedimento la possibilità di
acquisizione del vestiario e degli accessori tramite
sponsorizzazioni tecniche, la cui
utilizzazione è già prevista in norme specifiche. Qualora
codesta Amministrazione avesse
inteso o intendesse applicare detta previsione avrebbe
potuto e potrebbe procedere tramite
procedure ordinarie e già vigenti, anche in
considerazione della necessità di
programmazione che tale fornitura implica, ad esempio
rispetto alla necessità di ricambio
periodico dei vestiari e accessori forniti al personale.
Infine la scrivente O.S., nel
continuare a ritenere del tutto anticostituzionale la previsione di cui
all’art.1 del D. L. 146/2015,
considera del tutto fuori luogo la sua citazione nelle premesse del
decreto. Questo sulla base del fatto
che lo stesso interviene per modificare un decreto analogo il
quale, in assenza della norma
suddetta, aveva del tutto efficacemente garantito la fruizione del
nostro patrimonio culturale per
circa un ventennio.
Per quanto non citato nella presente
nota di osservazioni e non recepito nella proposta di revisione
del decreto, la scrivente O.S: si
richiama integralmente alle osservazioni prodotte nella citata nota
del 20 aprile 2016.
Claudio Meloni
FP CGIL
Nazionale