MIUR: Comunicato su esito riunione 13 giugno e proposta unitaria su progressini economiche

16 Giugno 2016

MIUR: Comunicato su esito riunione 13 giugno e proposta unitaria su progressini economiche

Roma, 14 Giugno 2016

FUMATA NERA SULLE PROGRESSIONI ECONOMICHE: L’AMMINISTRAZIONE VUOLE IMPORRE CONDIZIONI INACCETTABILI
 

Ancora nessun esito positivo per il percorso
che dovrà portare alla stipula dell’accordo sulle progressioni

economiche. Nella riunione di ieri noi
abbiamo presentato una proposta, condivisa unitariamente

da tutte le OO.SS. presenti al tavolo ad
eccezione di FLP e USB, e che vi alleghiamo per

opportuna informazione. L’Amministrazione,
dietro diretta indicazione del Dipartimento Funzione

Pubblica, ha posto come condizione
pregiudiziale alla stipula dell’accordo l’inserimento come criterio

la valutazione individuale dei lavoratori nel
triennio, specificando che gli Organi di controllo

hanno posto questo criterio come
ineliminabile pena la mancata certificazione dell’accordo. In verità

questa non è l’unica condizione che ci è
stata posta: l’altra è che il processo deve necessariamente

concludersi entro la fine dell’anno, con la
pubblicazione dell’accordo e la retribuzione dei

vincitori, altrimenti, sempre secondo i
soloni del MEF e della Funzione Pubblica, l’accordo perderebbe

la sua efficacia. A tutto questo
l’Amministrazione ha aggiunto di suo che non condivide la

proposta di punteggi assegnabili ai criteri
presentata da noi, perché, a loro dire, ci sarebbe un peso

eccessivo all’anzianità di servizio.

A tutto questo noi abbiamo replicato come di
seguito:

Non c’è nessuna norma contrattuale che
prevede che l’accordo sulle progressioni si debba necessariamente

concludere entro l’anno di riferimento. La
norma prevede semplicemente che l’accordo

deve essere concluso nell’anno di
riferimento, non i suoi effetti che si possono dispiegare nei tempi

necessari per la sua applicazione.

Allo stesso tempo abbiamo fatto presente che
la normativa Brunetta non può dispiegare i suoi effetti

stravolgendo l’attuale regolamentazione
contrattuale che, come è noto, non prevede il criterio

di valutazione. Abbiamo inoltre rappresentato
i possibili effetti pratici di una scelta così scellerata: il

MIUR non ha una banca dati sugli esiti della
valutazione da FUA (l’unica che si potrebbe adottare)

e il triennio di riferimento escluderebbe il
2015 poiché, ancora l’accordo relativo è in iter di certificazione e devono di conseguenza essere ancora definite le
contrattazioni locali. Questo comporterebbe

la necessità, per l’Amministrazione di richiedere tutte
le valutazioni operate nel triennio

2012/2014 a tutti gli Uffici per poter determinare il
relativo coefficiente di valutazione. Tutto questo

senza considerare i limiti discrezionali che questo
strumento ha avuto e ha sulla distribuzione del

FUA , considerato il modo spesso improprio con cui questo
strumento viene utilizzato dai dirigenti.

Insomma un bel pastrocchio, foriero di liti e di
contenzioso, il tutto per corrispondere ad una pretesa

palesemente illegittima di organi esterni al Ministero.
Risulta poi del tutto incomprensibile la valutazione

sulla proposta dei punteggi per l’anzianità che noi abbiamo
presentato. Nessun peso eccessivo,

solo la giusta valutazione dell’esperienza professionale
che ha un attribuzione di punteggi

equilibrata e del tutto analoga, ad esempio, al modo con
cui è stata regolamentata nell’accordo fatto

al MEF sulla materia. Quindi si vuole punire l’anzianità
sempre sulla base di valutazioni astratte

e discutibili ed allo stesso tempo si propone come
condizione pregiudiziale l’inserimento di un criterio

tanto incerto quanto discrezionale.

La riunione è finita con l’Amministrazione che si è
riservata una proposta a breve termine: noi certo

valuteremo tutto ma non ci pare che al momento ci siano
le premesse per raggiungere un accordo

soddisfacente per i lavoratori, anche in considerazione
del fatto che lo stesso accordo non interessa

la totalità dei lavoratori e l’impianto proposto
configurerebbe un principio di selettività su base

meramente discrezionale, mettendo la possibilità di
progressione nelle mani del dirigente di turno.

Ma avvisiamo pubblicamente: se non si trova una soluzione
soddisfacente ci troveremo di fronte

all’ennesimo inaccettabile schiaffo ai lavoratori di
questo Ministero, mortificati nelle loro condizioni

di lavoro e adesso anche nelle loro legittime aspettative
professionali. Ovvero una situazione veramente

inaccettabile e vergognosa alla quale si dovrà dare
adeguata risposta.

Meloni

FP CGIL NAZIONALE

 
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