Roma, 14 Giugno 2016
FUMATA NERA SULLE PROGRESSIONI ECONOMICHE: L’AMMINISTRAZIONE VUOLE IMPORRE CONDIZIONI INACCETTABILI
Ancora nessun esito positivo per il percorso
che dovrà portare alla stipula dell’accordo sulle progressioni
economiche. Nella riunione di ieri noi
abbiamo presentato una proposta, condivisa unitariamente
da tutte le OO.SS. presenti al tavolo ad
eccezione di FLP e USB, e che vi alleghiamo per
opportuna informazione. L’Amministrazione,
dietro diretta indicazione del Dipartimento Funzione
Pubblica, ha posto come condizione
pregiudiziale alla stipula dell’accordo l’inserimento come criterio
la valutazione individuale dei lavoratori nel
triennio, specificando che gli Organi di controllo
hanno posto questo criterio come
ineliminabile pena la mancata certificazione dell’accordo. In verità
questa non è l’unica condizione che ci è
stata posta: l’altra è che il processo deve necessariamente
concludersi entro la fine dell’anno, con la
pubblicazione dell’accordo e la retribuzione dei
vincitori, altrimenti, sempre secondo i
soloni del MEF e della Funzione Pubblica, l’accordo perderebbe
la sua efficacia. A tutto questo
l’Amministrazione ha aggiunto di suo che non condivide la
proposta di punteggi assegnabili ai criteri
presentata da noi, perché, a loro dire, ci sarebbe un peso
eccessivo all’anzianità di servizio.
A tutto questo noi abbiamo replicato come di
seguito:
Non c’è nessuna norma contrattuale che
prevede che l’accordo sulle progressioni si debba necessariamente
concludere entro l’anno di riferimento. La
norma prevede semplicemente che l’accordo
deve essere concluso nell’anno di
riferimento, non i suoi effetti che si possono dispiegare nei tempi
necessari per la sua applicazione.
Allo stesso tempo abbiamo fatto presente che
la normativa Brunetta non può dispiegare i suoi effetti
stravolgendo l’attuale regolamentazione
contrattuale che, come è noto, non prevede il criterio
di valutazione. Abbiamo inoltre rappresentato
i possibili effetti pratici di una scelta così scellerata: il
MIUR non ha una banca dati sugli esiti della
valutazione da FUA (l’unica che si potrebbe adottare)
e il triennio di riferimento escluderebbe il
2015 poiché, ancora l’accordo relativo è in iter di certificazione e devono di conseguenza essere ancora definite le
contrattazioni locali. Questo comporterebbe
la necessità, per l’Amministrazione di richiedere tutte
le valutazioni operate nel triennio
2012/2014 a tutti gli Uffici per poter determinare il
relativo coefficiente di valutazione. Tutto questo
senza considerare i limiti discrezionali che questo
strumento ha avuto e ha sulla distribuzione del
FUA , considerato il modo spesso improprio con cui questo
strumento viene utilizzato dai dirigenti.
Insomma un bel pastrocchio, foriero di liti e di
contenzioso, il tutto per corrispondere ad una pretesa
palesemente illegittima di organi esterni al Ministero.
Risulta poi del tutto incomprensibile la valutazione
sulla proposta dei punteggi per l’anzianità che noi abbiamo
presentato. Nessun peso eccessivo,
solo la giusta valutazione dell’esperienza professionale
che ha un attribuzione di punteggi
equilibrata e del tutto analoga, ad esempio, al modo con
cui è stata regolamentata nell’accordo fatto
al MEF sulla materia. Quindi si vuole punire l’anzianità
sempre sulla base di valutazioni astratte
e discutibili ed allo stesso tempo si propone come
condizione pregiudiziale l’inserimento di un criterio
tanto incerto quanto discrezionale.
La riunione è finita con l’Amministrazione che si è
riservata una proposta a breve termine: noi certo
valuteremo tutto ma non ci pare che al momento ci siano
le premesse per raggiungere un accordo
soddisfacente per i lavoratori, anche in considerazione
del fatto che lo stesso accordo non interessa
la totalità dei lavoratori e l’impianto proposto
configurerebbe un principio di selettività su base
meramente discrezionale, mettendo la possibilità di
progressione nelle mani del dirigente di turno.
Ma avvisiamo pubblicamente: se non si trova una soluzione
soddisfacente ci troveremo di fronte
all’ennesimo inaccettabile schiaffo ai lavoratori di
questo Ministero, mortificati nelle loro condizioni
di lavoro e adesso anche nelle loro legittime aspettative
professionali. Ovvero una situazione veramente
inaccettabile e vergognosa alla quale si dovrà dare
adeguata risposta.
Meloni
FP CGIL NAZIONALE