L’accorpamento
del Provveditorato Abruzzo-Molise con quello del Lazio, preoccupa non poco i
poliziotti
penitenziari che, fino ad oggi, nella prospettiva del Provveditorato a Pescara,
confidavano
nella
vicinanza di questo, per la possibilità di rapide soluzioni alle problematiche
dei vari istituti.
Attualmente,
vi è viva preoccupazione per la mole di competenze della grande “macchina
burocratica”
che si è determinata con il mega-Provveditorato creatosi con la regione Lazio e
si
stanno
vivendo alcuni avvenimenti con seria preoccupazione.
La scrivente
O.S. si vede costretta ad esternare il
proprio malcontento in riferimento alla gestione
penitenziaria
degli istituti del distretto abruzzese ed in particolar modo per quanto sta
avvenendo
presso
la C.C. di Teramo ad opera degli organi superiori.
Tali
considerazioni scaturiscono dal fatto che sempre più detenuti con patologie o
problematiche di
tipo
psichiatrico o comportamentali vengono concentrati maggiormente su questo
istituto,
determinando
un clima lavorativo notevolmente stressante.
Inoltre,
alcuni giorni fa due detenuti da tempo
segnalati per l’allontanamento, si sono resi protagonisti di episodi violenti
tra di loro, uno dei quali è stato ricoverato nel locale nosocomio cittadino
con conseguente aggravio di lavoro al già esiguo personale di Polizia
Penitenziaria.
Si
deve considerare, infatti che l’istituto di Teramo, nonostante il
sovraffollamento e la cronica
carenza
di personale, sostiene ad oggi ancora ben sei diverse categorie/tipologie di
detenuti.
Si ha
l’impressione che l’Amministrazione sia “lontana”, non solo
geograficamente, dalle esigenze
di
benessere del personale e dalla possibilità di migliorare la gestione delle
risorse.
Alla
luce di tali considerazioni, si chiede alla S.V. di voler considerare con cortese
sollecitudine la
situazione
dell’istituto Teramano al fine di evitare che la situazione possa degenerare
ulteriormente
con
opportune modifiche e soluzioni dell’istituto non solo con interventi
estemporanei ma,
anche
con modifiche che possano ristabilire un clima ottimale e sereno per tutti i
poliziotti penitenziari.
Sono
anni che si scrivono sempre le stesse cose; per questo l’Amministrazione dia un
segno di
discontinuità
anche al fine di riacquistare quella fiducia che il personale merita per
l’impegno
quotidiano anche nelle peggiori situazioni.
Il vice coordinatore regionale
Roberto CERQUITELLI