Ministero Difesa – Comunicato Fp Cgil e Uil Pa su firma Ipotesi di accordo FUA 2016 e progressioni orizzontali

04 Agosto 2016

Comunicato Fp Cgil e Uil Pa su firma Ipotesi di accordo FUA 2016 e progressioni orizzontali

Roma,
4 Agosto 2016


Comunicato –

Sottoscritta
l’ipotesi di Accordo relativo alla distribuzione del FUA 2016 con le
Progressioni
economiche orizzontali all’interno delle aree funzionali della
Difesa.

Si
è formalmente chiusa ieri, con la firma apposta dalle scriventi
organizzazioni sindacali confederali in calce all’ipotesi di Accordo
FUA 2016, la trattativa
che
consente di conseguire più di 19.000 progressioni economiche
orizzontali del personale civile della difesa, di cui 7002 con
decorrenza 1° Gennaio 2016 e 12.000 dal 1° Gennaio 2017 – con
l’impegno tra le parti di proseguire anche per il 2018, tenendo anche
conto dei risparmi di gestione. Ragionamenti che hanno sempre tenuto
conto delle necessità di mantenere un FUA congruo anche per il
pagamento di PPL , turni, reperibilità e P.O. -.

Ben
3000 passaggi in più di quelli inizialmente proposti dall’A.D., il
massimo “provato” che si poteva obiettivamente ottenere con lo
stanziamento economico complessivo reso disponibile al FUA 2016, come
peraltro sostenuto dalla stessa Direzione generale del personale per
iscritto nell’ambito delle informative fatte pervenire nel corso
dell’intera negoziazione.

Nel
suo insieme, e a condizioni date, seppure non esente dalle criticità
che abbiamo inteso consegnare sia al dibattito che alla nota a
verbale, riteniamo possa essere considerato un buon risultato che, in
ogni caso, è stato possibile raggiungere solo in seguito agli
impegni a suo tempo assunti dal Ministro della Difesa Pinotti con il
sindacato confederale, in seguito all’avvio della mobilitazione
nazionale messa in campo nel mese di Dicembre 2015, creando le
condizioni per realizzare anche il Protocollo d’intesa sulla
distinzione delle funzioni, e quello sulla mobilità

Tuttavia,
alla definizione dell’accordo FUA 2016 si è alla fine giunti pur
essendo costretti a superare non pochi ostacoli e difficoltà, strani
giochi al rialzo e talune incomprensibili fughe in avanti che non
hanno affatto contribuito a rendere più agevole e maggiormente
produttiva la discussione di merito, spesso insolitamente traversata
da posizioni rispettabili ma francamente confusionarie e
improduttive, se rapportate ai soldi resi disponibili al contesto in
cui queste venivano espresse, costantemente divulgate con la chiara
intenzione di indurre a supportare pretese poi dichiarate sempre
insostenibili ed inammissibili dalla stessa A.D.

Un
dibattito complicato, che ha evidenziato ancora una volta il nostro
forte dissenso sull’inserimento del sistema di misurazione e
valutazione della performance individuale sui FUS e anche nei criteri
di valutazione, che fino all’ultimo momento abbiamo invano tentato di
disinnescare, considerata l’evoluzione negativa che tale attività
sta avendo all’interno del Ministero della Difesa.

Un
elemento di fortissima criticità, quest’ultimo, che intendiamo
affrontare quanto prima con il Ministro Pinotti, se ce ne verrà data
la possibilità, insieme a diverse altre importanti problematiche
(che porremo al Ministro oggi stesso con nota a parte).

L’Amministrazione
in proposito non ha inteso sentire ragioni, ritenendo che questo
elemento fosse imprescindibile per la certificazione del contratto da
parte degli organismi di controllo.

Abbiamo
inoltre segnalato come elemento di pesante ed inaccettabile iniquità,
chiedendo almeno un’assunzione di reciproco impegno da tradurre in
concreto dentro l’accordo per l’anno 2017 che l’A.D. non ha inteso
accettare, l’assenza
a tutt’oggi di iniziative politiche concrete da parte del Dicastero
titolato – leggi produzione della norma necessaria – idonee a
sviluppare una soluzione che consenta nel prossimo anno di attuare le
“progressioni verticali tra le aree funzionali, con particolare
riferimento al transito del personale della 1^ alla 2^ area
professionale con modalità progressive”,

al fine di sanare la ormai odiosa e non più sopportabile situazione
afferente quest’ultimo personale, che ormai da troppo tempo attende
il doveroso riconoscimento professionale ed economico.

L’accordo
è certamente perfettibile, ma è un intesa che:

riavvia
dopo tanti anni le procedure di avanzamento di fascia economica,
ponendo a regime, con i 7002 passaggi di fascia del 2016, il
percorso iniziato e interrotto nel 2010;

sterilizza,
almeno economicamente, l’attuazione del sistema della performance,
attribuendole un peso del 15% nel FUS e mantenendo il peso dei
progetti sul miglioramento dei servizi all’85%;

aumenta
in maniera sostenibile la cifra dello stanziamento a bilancio per i
passaggi di fascia del 2017, in modo da sopportare i 12.000
sviluppi;

pianifica
sin d’ora i prossimi passaggi di fascia anche per il 2018;

istituisce
un tavolo tecnico teso a sterilizzare gli eventuali sprechi tuttora
presenti nel FUA;

evidenzia
la necessità di affrontare il problema dell’apertura dei passaggi
tra le aree per risolvere l’annoso problema della prima area;

Alla
luce di quanto appena sostenuto, crediamo che dopo sei anni di blocco
delle attività contrattuali da parte dei Governi che si sono fin qui
succeduti, questo accordo possa almeno considerarsi soddisfacente, in
costanza di una politica sindacale fermamente supportata all’alto
senso di responsabilità, ragionevolezza e coerenza, patrimonio
esclusivo delle scriventi rappresentanze sindacali, la cui pratica
concreta spesso diventa molto più gravosa – eppure se possibile
anche più gratificante – di quella costantemente avanzata soltanto
per criticare l’altrui operato, come ormai scientificamente
dimostra l’azione di talune altri organismi sindacali che poi
scelgono, in ogni caso rispettabilmente, di non firmare.

FP CGIL
UIL PA
Francesco Quinti
Sandro Colombi
 
 
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