Roma 21 settembre 2016
Al
Signor Capo Del Dipartimento
per
la giustizia minorile e di Comunità
Dr.
Francesco Cascini
Oggetto:
Interpello per l’individuazione di n. 1 unità di personale appartenente al profilo professionale di Direttore Area HI F4
o superiore cui affidare l’incarico di Direttore dell’Istituto Penale per i
Minorenni di Torino e di n. 1 unità di personale appartenente al profilo
professionale di Direttore Area 111 F4 o superiore cui affidare l’incarico di
Direttore dell’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni dì Torino.
Dr. Francesco
Cascini,
apprendiamo
con vivo stupore e forte indignazione dell’interpello di cui all’oggetto, perché
riguarda posizioni ricoperte da otto anni nel caso dell’IPM e da più di un anno per l’USSM da funzionari che
hanno garantito, pur tra enormi difficoltà,
il buon andamento dei servizi diretti e perché le persone interessate
non sono state preventivamente informate ma hanno appreso della
prossima sostituzione leggendo
l’interpello.
E’ evidente che per la
comunicazione è stata utilizzata
una modalità indegna di
un’amministrazione moderna, che oltre ad offendere e colpire la professionalità
delle persone interessate, squalifica
agli occhi di tutti gli operatori della giustizia minorile l’autorità di
chi ha richiesto e predisposto un
provvedimento che sin qui appare immotivato.
Tanto
più che le reggenze nei servizi della
giustizia minorile costituiscono la
regola e certamente non sono un eccezione. Se l’amministrazione ha deciso di regolarizzare tutte le posizioni
riteniamo grave che non siano state
informate preventivamente le organizzazioni sindacali ed aperto un
tavolo per discutere sulle procedure e le modalità da utilizzare per porre fine alle reggenze, salvaguardando gli
operatori che fin qui si sono sobbarcati l’onere di dirigere i servizi.
Stupisce,
inoltre, la brevità irrituale dei tempi previsti per la presentazione delle candidature, cinque giorni, che
appaiono inadeguati anche solo per diffondere il provvedimento a tutto il
personale interessato ed incongrui
poichè riguardano incarichi ricoperti con reggenze anche da otto anni.
Poiché
dall’interpello risulta che il
provvedimento è stato chiesto dalla direzione del CGM di Torino e poiché risulta che tutte le contrattazioni
sull’organizzazione del lavoro del personale di polizia penitenziaria e del
personale civile che hanno prodotto eventuale disorganizzazione nell’IPM di Torino sono state condotte dal
Dirigente del Centro che ha escluso dal tavolo con i sindacati proprio il
direttore ed il comandante dell’IPM vorremmo sapere quali provvedimenti l’amministrazione vorrà intraprendere per
sanare una situazione quale quella del Centro di Torino che appare ormai per
quanto riguarda la gestione del personale intollerabile ed insopportabile.
Il nuovo dipartimento si trova a dove affrontare sfide difficili ed impegnative per
adeguarsi ai compiti previsti dalla riorganizzazione del Ministero della
Giustizia, sin qui ben poco è stato
realizzato, tanta appare la confusione.
Speriamo che a partire da questo
provvedimento, che per come è stato predisposto appare irriguardoso e
vessatorio, si determinino le
condizioni che consentano a tutto il
personale di poter proseguire con serenità nel lavoro quotidiano.
Il Coordinatore
Nazionale
Giustizia Minorile
Gianfranco Macigno