Pa: Fp Cgil, mille ricorsi al Tar contro militarizzazione forestale

25 Novembre 2016

Pa: Fp Cgil, mille ricorsi al Tar contro militarizzazione forestale


Si intensifica vertenza contro decreto Madia, provvedimento illegittimo e da bloccare 

Roma,
08 novembre – Sono circa mille i ricorsi legali presentati a tutt’oggi
da altrettanti singoli componenti del Corpo forestale dello Stato
gestiti dalla Fp Cgil contro il processo di imposta militarizzazione
della Forestale e dei suoi operatori, poiché “il provvedimento contenuto
nella riforma Madia, insieme ai suoi decreti applicativi, che cancella
il Corpo e lo militarizza forzatamente è illegittimo e va bloccato, sia
sul piano sindacale che su quello legale”. La vertenza della Funzione
Pubblica Cgil a difesa della specificità del Corpo forestale e contro i
provvedimenti emessi in conseguenza della riforma Madia continua e apre
anche un fronte giudiziario. Oggi, nel corso di un’affollatissima
assemblea nazionale indetta dalla Fp Cgil a Roma, si è dato
ufficialmente il via alla seconda fase della mobilitazione: la vertenza
legale. Partirà a breve con la presentazione al/ai Tar dei circa mille
ricorsi raccolti fino ad oggi dalla Funzione Pubblica Cgil contro lo
scioglimento e la militarizzazione del Corpo e, nello specifico, contro i
diversi provvedimenti che ne danno attuazione. 
“Parte
così la nostra battaglia legale, oltre che sindacale”, afferma la Fp
Cgil Nazionale che spiega: “Con la vertenza legale, con la mole di
ricorsi raccolti che smentiscono clamorosamente le affermazioni di
governo e vertici dei Carabinieri sul consenso della generalità dei
forestali alla loro militarizzazione forzata, vogliamo tutelare tutte le
donne e gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, ma anche porre in
discussione lo stesso apparato normativo, costruito per militarizzare
l’unica forza di polizia civile ambientale del nostro paese qualificata e
capace di contrastare con grande efficacia i crimini ambientali e
alimentari. Scelta che mette a repentaglio un servizio fondamentale reso
a tutela della sicurezza del territorio e dei cittadini”. Per la
categoria dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil, “la
militarizzazione del Corpo Forestale va fermata e ridiscussa, anche
sulla base della proposta da noi a suo tempo avanzata: è un atto
illegittimo che, sulla scia del riordino istituzionale e della
razionalizzazione delle spese dello Stato, costringe sette mila tra
donne e uomini a perdere il loro status civile e tutti i diritti
sindacali, così come i cittadini a vedere disperso un patrimonio di
competenze e di alta professionalità che garantisce la loro sicurezza
ambientale e agroalimentare e la difesa dall’avanzata delle ecomafie”.
Un
doppio canale, quindi, quello sindacale e quello legale.
“Intensificheremo la nostra battaglia sindacale – precisa la Funzione
Pubblica Cgil – mettendo in campo tutte le iniziative necessarie per
sostenere con più forza la vertenza legale e arrivare al nostro
obiettivo: il mantenimento e la tutela nel Paese di un Corpo
specializzato di grande competenza, l’unica polizia ambientale realmente
qualificata del nostro paese. Siamo pronti in qualsiasi momento a
discutere approfonditamente di questo tema con il Governo, il quale, nel
frattempo, dimostrerebbe ampia saggezza politica nel prorogare le
scadenze indicate nei decreti. Da tempo abbiamo elaborato e consegnato,
anche alle Commissioni parlamentari, un nostro progetto di
riorganizzazione, razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse
disponibili che mira a superare le duplicazioni nei servizi resi anche
dalle altre forze di polizia a competenza generale, per valorizzare il
lavoro degli operatori del Corpo forestale e – conclude – migliorare i
servizi garantendo la sicurezza dell’ambiente e della salute di tutti i
cittadini”. 

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Conclusioni di Serena Sorrentino all’assemblea nazionale degli iscritti alla Fp Cgil del Corpo Forestale

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