MIBACT: Comunicato – Riunione del 14 dicembre e ipotesi di accordo turnazioni

15 Dicembre 2016

CONTRATTAZIONE DEL 14 DICEMBRE: TURNAZIONI E POSIZIONI ORGANIZZATIVE AVVIATO IL TAVOLO TECNICO SULLA RIFORMA

Ieri il tavolo nazionale ha prodotto il pre accordo sulle turnazioni, che vi alleghiamo, e nessun accordo sulle posizioni organizzative.

TURNAZIONI

Per quanto riguarda le turnazioni, dietro sollecitazione dei colleghi della FLP, si è deciso di diminuire, al momento la cifra dei 27 milioni di euro, portata a 25 milioni di euro, salvo conguaglio nel corso del 2017. Al riguardo preme segnalare che la somma eventualmente risparmiabile sul budget per le turnazioni non è un elemento che può concorrere alla determinazione del budget da utilizzare per le prossime progressioni economiche, sia perché ancora non siamo in grado di determinare l’effettivo risparmio in sede di programmazione che per la modestia della cifra che coprirebbe solo una minima parte delle risorse necessarie. In ogni caso abbiamo chiesto ed ottenuto l’inserimento delle clausole che leggerete nel pre accordo, una finalizzata ad un monitoraggio dei criteri di distribuzione di queste risorse in rapporto alle tipologie di orario adottate negli Uffici, un’altra finalizzata a mettere a sistema la modalità periodica di pagamento che anche quest’anno ha visto in molti casi ritardi ingiustificabili nei pagamenti già possibili  a partire dal mese di febbraio 2017, causati esclusivamente da lungaggini registrate in sede locale, in particolare nell’espletamento delle procedure relative al cedolino unico. Per tale motivo vi invitiamo ancora una volta a vigilare affinché l’importante risultato raggiunto rispetto ai tempi di stanziamento delle risorse da parte del MEF non venga vanificato poi  dai soliti ritardi registrati in sede periferica all’atto della  liquidazione di queste competenze.

POSIZIONI ORGANIZZATIVE

Sulle posizioni organizzative abbiamo invece registrato una singolare proposta di ribadire con un altro accordo quanto già  scritto nell’art.23 del Contratto Integrativo. Un accordo quasi fotocopia la cui ratio era quella di “ammansire” le Ragionerie Territoriali, a seguito di alcuni rilievi mossi, non si sa bene in base a quale motivo, in sede di pagamento di queste competenze. Noi saremmo molto curiosi di comprendere il motivo per il quale  queste Ragionerie Territoriali non pagano competenze derivanti da quella che in gergo ragionieristico si chiama “obbligazione giuridicamente perfezionata” e certo non siamo disponibili a mettere in discussione accordi regolarmente sottoscritti e certificati. L’altro aspetto che ha destato in noi grandi perplessità è il fatto che, se non si modificano i criteri inseriti nell’art.23 del CCIM, molti funzionari direttori dei musei resteranno all’asciutto in quanto gli attuali criteri prevedono la corresponsione graduata di questa indennità solo a partire dai musei che hanno più di 100 mila visitatori. Noi abbiamo già chiesto da tempo di modificare questi criteri, che peraltro dovranno riguardare, nel 2017, anche le funzioni di capo area inserite nelle nuove SABAP.
Abbiamo ricordato che quest’anno abbiamo integrato lo stanziamento del FUA portandolo a 1.750 mila euro e che già da quest’anno l’Amministrazione ha il dovere di corrispondere ai lavoratori interessati quanto dovuto. Pertanto abbiamo chiesto all’Amministrazione di formulare una proposta di modifica dell’art.23 da portare al tavolo entro la fine dell’anno. Vedremo.

IN ARRIVO LE GRADUATORIE SULLE PROGRESSIONI ECONOMICHE

Nella riunione ci hanno informato che entro circa una settimana saranno pubblicate le graduatorie relative alle progressioni economiche.

TAVOLO TECNICO SULLA RIFORMA

In mattinata si è svolto il primo incontro del tavolo tecnico di monitoraggio sull’attuazione della riforma. Il confronto si è incentrato prevalentemente sul metodo con cui portare avanti i lavori e nell’individuazione dei temi oggetto dello stesso.

Il metodo scelto è stato quello di focalizzare gli incontri sulle tematiche individuate  dall’Amministrazione e da  noi e che adesso vi elenchiamo per sommi capi:

.  analisi delle criticità organizzative. Su questo punto si è deciso di procedere per analisi sui singoli territori, coinvolgendo i Segretari regionali al fine di verificare capillarmente le situazioni organizzative e le profonde criticità che stiamo registrando su tutto il territorio nazionale.
.  logistica. Abbiamo rappresentato noi la necessità che la verifica dei processi di riallocazione logistica delle strutture sia parte integrante del lavoro della Commissione, poiché spesso intreccia con i processi di riorganizzazione in atto sia per l’individuazione delle nuove sedi per gli Uffici neo costituiti che per la verifica sul mantenimento sul territorio di strutture funzionali al lavoro di tutela del patrimonio;
.  governance della riforma. Abbiamo chiesto che venga verificato il funzionamento della linea decisionale alla luce delle difformità comportamentali a cui stiamo assistendo che in molti casi assumono aspetti paradossali di disposizioni fatte in pieno contrasto con le indicazioni che provengono dal centro o addirittura assumendo posizioni illegittime palesemente, come ad esempio la pretesa del Direttore “manager” del Museo Nazionale Archeologico di Napoli di modificare il profilo di inquadramento giuridico di alcuni lavoratori. Questo anche in considerazione di come spesso è stata gestita la fase  ransitoria, con assegnazioni di personale fatte fuori da ogni accordo e indicazione arrivata dal tavolo nazionale;
. governance delle esternalizzazioni. Abbiamo evidenziato che esiste una assoluta necessità di verifica delle modalità con cui vengono poste in atto le procedure di esternalizzazione dei  servizi, tramite utilizzi indiscriminati di lavoratori assoggettati alle più fantasiose modalità di rapporto di lavoro (dai falsi volontari ai co.co.cò, passando per l’applicazione di vari CCNL). In questo ambito abbiamo chiesto una riflessione ed una valutazione sul ruolo di ALES, alla luce delle recenti modifiche statutarie ed alla sempre maggiore pervasività nell’utilizzo della società in house. Un punto che ha registrato una naturale ritrosia della controparte, che evidentemente non aveva mandato a trattare questa materia sul tavolo, ma che per noi è un punto fondamentale di valutazione delle politiche sul fabbisogno professionale operate dall’Amministrazione. Noi vogliamo che su questa delicata materia vengano fissati paletti e regole, sia nelle modalità di ricorso alle esternalizzazioni, che nella definizione delle modalità di trattamento economico e normativo del personale esterno, che devono essere uniformi e garantire a questi lavoratori il giusto riconoscimento di forme e diritti contrattuali;
.  verifica sulla distribuzione degli organici. Anche questo è un punto estremamente delicato sia perché, per molti versi è il punto di arrivo del lavoro della Commissione, che potrà produrre proposte di modifiche al decreto di settembre scorso, sia perché evidenzierà, numeri alla mano, il trend di uscita per cessazioni che si sta verificando da rapportare ai possibili processi occupazionali, sia quelli in atto sia quelli, auspicabili, per il futuro.

Come potete notare il lavoro di questa Commissione sarà molto importante e per molti aspetti fondamentale almeno per dare un quadro esaustivo della realtà effettuale della condizione organizzativa del Ministero. Un lavoro per il quale per noi sarà fondamentale il lavoro di analisi che verrà dai territori e pertanto vi chiederemo contributi rispetto alle varie tematiche sopra evidenziate. La Commissione produrrà un documento speriamo condiviso che sarà poi oggetto di valutazione da parte del tavolo nazionale.

Infine abbiamo ancora una volta chiesto lumi sull’esito delle proposte avanzate dal Ministero in sede di legge di stabilità, in particolare il pacchetto assunzionale che prevede sia il raddoppio delle assunzioni previste dall’esterno che lo scorrimento delle graduatorie interne e un aumento della disponibilità di risorse del FUA.  Su questo la risposta è stata quella che già conoscevamo e abbiamo illustrato in precedenti comunicati, ovvero che queste misure sono state avanzate e la scelta che si è fatta al momento di legiferare è stata quella di non specificare nella legge approvata le singole misure ma di ricomprenderle in un DPCM da emanarsi entro 90 giorni. Quindi, come già avevamo ampiamente annunciato, la storia non finisce con la legge di stabilità e adesso il Ministro dovrà avviare una contrattazione con il nuovo Presidente del Consiglio per chiedere che le misure presentate siano parte integrante di quel DPCM per quel che riguarda le assunzioni e ci sia l’integrazione delle  isorse nel FUA. Conoscendo l’operare del Ministro siamo sicuri che saprà far valere, se vorrà, tutte le sue doti di moral suasion, visto che alcune misure che lui ha fortemente voluto sono passate senza colpo ferire. Vedremo.

Claudio Meloni

FP CGIL NAZIONALE MIBACT

 

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