Ministero Sviluppo Economico: Le ragioni del nostro No all’accordo del 23 dicembre

03 Gennaio 2017

Ministero Sviluppo Economico: Le ragioni del nostro No all’accordo del 23 dicembre

LE RAGIONI DEL NOSTRO NO ALL’ACCORDO DEL 23 DICEMBRE 

Il 23 dicembre è stato sottoscritto ” l’atto di programmazione  degli sviluppi economici e delle posizioni organizzative”, propedeutico  alla sottoscrizione  dell’accordo riguardante le progressioni economiche per il  2017, come disposto dall’IGOP
. Abbiamo ritenuto tale parere una forzatura inaccettabile, in quanto le risorse utilizzabili si riferiscono al FUA 2017, ancora  da quantificare e da costituire. E’ stata questa una delle ragioni che ci hanno portato a non sottoscrivere “l’atto di  programmazione”, ritenendolo non necessario, in quanto le risorse del FUA possono  essere contrattate nel corso dell’anno di riferimento. Inoltre,  abbiamo ritenuto del tutto  insufficienti le risorse stanziate per garantire  un passaggio di fascia economica   a  tutto il  personale rimasto  escluso dall’ultima progressione economica.  Nel formulare la proposta, l’Amministrazione  avrebbe dovuto considerare  che i lavoratori del MISE sono stati   già ampiamente danneggiati da una assurda interpretazione  degli organi di controllo che ha impedito  di fatto le progressioni economiche per il 2015: con questo ” atto  di programma”  si determinerà un ulteriore danno per tutti quei   lavoratori che  rimarranno di nuovo  esclusi da un  giusto  riconoscimento economico e professionale.  Sarebbe un segnale positivo da parte dell’Amministrazione lo stanziamento di  ulteriori risorse   per garantire la progressione al 100% dei lavoratori,  giusto  riconoscimento delle professionalità esistenti,  una  dimostrazione di sensibilità verso chi,  con il proprio lavoro, garantisce il funzionamento di un Ministero strategico per l’economia del Paese. Purtroppo l’Atto sottoscritto  rischia di diventare  l’ennesima occasione persa da parte di chi gestisce il personale.

L’intesa sottoscritta  include anche  l’accordo per le posizioni organizzative che,  in una struttura efficiente,  dovrebbero rappresentare  punti di responsabilità e di coordinamento, funzionali all’organizzazione del lavoro.  Purtroppo per i vertici del MISE le p.o.  continuano a  rappresentare  uno strumento premiale, conferite senza criteri oggettivi  discussi con le OO.SS.
Oltre alla mancanza di criteri trasparenti  riteniamo   eccessivo anche il numero di posizioni   stabilite , non corrispondenti  alle reali necessità del Ministero.  Nel prossimo rinnovo del CCNL sarà necessario  rivedere tutto l’impianto relativo alle posizioni organizzative, riportando tutta la materia alla contrattazione tra le parti.

Roma, 3 Gennaio 2017

CGIL
FP Nazionale
Luciano
Boldorini

 

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