Agenzia delle Dogane e Monopoli: iniziata la fase organizzativa – incontro del 21 dicembre

09 Gennaio 2017

 
 

Comunicato

 

 
AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI

E’ INIZIATA   LA FASE ORGANIZZATIVA
L’UNICA VIA PER LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI E’ QUELLA CONTRATTUALE
 
Si è tenuto il 21 dicembre  scorso il previsto incontro tra il Direttore del Personale e le OO.SS.   in merito alla organizzazione della nuova Agenzia, che vede l’AAMS, azienda autonoma del MEF,   incorporata nell’Agenzia delle dogane, dotata di piena autonomia gestionale e organizzativa. Le inevitabili  difficoltà derivano  proprio  dalla necessità  di far dialogare due  strutture  diverse tra loro, di imporre nel più breve tempo possibile alle strutture dei Monopoli  cambiamenti nella propria  organizzazione del lavoro che dovrà  essere  funzionale agli obiettivi strategici assegnati: termini come ” missione”,processi lavorativi“, “risorse assegnate ed utilizzate  in funzione dell’obiettivo“, “consuntivazione dei risultati” dovranno diventare  di uso comune anche per il personale dei Monopoli.
Proprio in considerazione di ciò è importante quanto comunicato dall’Amministrazione nel corso della riunione,  sia per quanto riguarda gli organici, sia per  i tempi previsti  per completare  l’incorporazione.
La nuova Agenzia delle Dogane e dei Monopoli,  che prevede il ruolo unico del personale, viene istituita con una dotazione organica definitiva di 12.519 unità di personale ed una conseguente carenza organica di 748, dissipando paure sugli eventuali esuberi e messa in mobilità del personale.
  Il vertice della nuova agenzia  sarà  costituito da:
–   un  Direttore Generale,
–   un Direttore del Personale,
–   due Vicedirettori. Nella prima fase  queste   due figure non saranno simmetriche assumendo una l’incarico di Vice Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che avrà la delega  di uno studio sulle accise, e l’altra di Vice Direttore dei Monopoli.
Nel corso del 2013   si avvieranno le operazioni necessarie per   il superamento delle duplicazioni, con precedenza alle attività di supporto. Nella fase iniziale le strutture AAMS e Dogane saranno  tenute separate, a regime si libereranno risorse da integrare nelle  attività di provenienza ( viene esclusa nell’immediato una   forma di osmosi). L’operazione dovrà terminare entro tre anni.
Per quanto attiene la questione delle due sezioni, i legali da noi interpellati  hanno manifestato “forte criticità” in merito alla utilità di presentare ricorsi, definendo ” neutra”  l’eventuale sentenza favorevole  all’abolizione delle due sezioni  poiché non porterà nessun vantaggio ai lavoratori, considerato che  le Agenzie Fiscali hanno per legge  la facoltà di  organizzarsi autonomamente in funzione degli obiettivi strategici  loro assegnati dalla convenzione stipulata con il MEF.
Pensiamo invece che, paradossalmente, le  due sezioni previste dal decreto attuativo possano essere utili per evitare  al personale aams  perdita di professionalità  e per garantire loro adeguati sviluppi professionali evitando  il rischio di una incorporazione “selvaggia”, con tutte le conseguenze ovvie: per esempio,  considerato che  sarà necessario nell’immediato  istituire anche per i Monopoli le posizioni organizzative e di responsabilità, così come previsto dal CCNL, è evidente che gli interpelli per il conferimento degli incarichi nella sezione AAMS,  dovranno riguardare esclusivamente il personale dei Monopoli. Idem per quanto riguarda le progressioni economiche: le dogane stanno completando le loro per il 75% del personale, c’è la possibilità di completare il percorso per  il restante personale.  È necessario avviare esclusivamente  per il personale dei monopoli una progressione economica, che potrebbe risultare facilitata con l’esistenza delle due sezioni.
 
Diverso il problema dell’equiparazione dell’indennità di Agenzia. Premesso che per la CGIL la soluzione  è di natura  contrattuale essendo l’indennità di Agenzia  finanziata con le   risorse fisse e ricorrenti del Fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività , è possibile, in prospettiva,  qualora persistesse una   discriminazione economica tra il personale, presentare ricorsi al giudice del lavoro. Riteniamo i ricorsi al giudice “estrema ratio”, in quanto deve essere ben chiaro che  eventuali sentenze negative rischiano di mettere  in difficoltà  la soluzione del problema  anche  per via contrattuale. 
 
Roma, 27 dicembre 2012 
 
                                                                   CGIL FP Nazionale
                                                              Comparto Agenzie Fiscali
                                                                    Luciano Boldorini
 

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto