Vigili del Fuoco: Fp Cgil, stato di agitazione contro decreto Madia

08 Febbraio 2017

Vigili del Fuoco: Fp Cgil, stato di agitazione contro decreto Madia

Testo peggiora condizioni di lavoro e toglie autonomia al Corpo

Roma,
7 febbraio – Stato di agitazione per i Vigili del Fuoco della Fp Cgil
Nazionale. Una decisione, spiegano in una nota il responsabile nazionale
Fp Cgil Vigili del Fuoco, Danilo Zuliani, e il segretario nazionale
della Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte, legata alle bozze circolate in
questi giorni rispetto al progetto di riordino dei compiti, delle
funzioni e dell’ordinamento del Corpo come previsto dalla riforma Madia.

La Fp Cgil Vigili del fuoco, spiegano i due dirigenti
sindacali, “ha fortemente sostenuto la necessità che, attraverso la
Delega Madia, si potessero correggere tutte le criticità che negli
ultimi 10 anni anni hanno caratterizzato negativamente le condizioni
economiche e professionali del personale, così come l’efficacia e
l’efficienza del servizio attraverso un modello organizzativo del Corpo
Nazionale maggiormente adeguato ai bisogni dei cittadini e del Paese.
Abbiamo contribuito – proseguono – con convinzione al lavoro mirato a
modificare il decreto che regola l’ordinamento del personale ed il
decreto che regola compiti e funzioni del Corpo”.

Eppure,
rilevano Zuliani e Chiaramonte, “con i contratti del Pubblico impiego
scaduti dal 2009, senza il bonus degli 80 euro in busta paga, dopo oltre
un anno di attesa e guarda caso in prossimità della scadenza della
delega, sono circolate bozze di riforma che non solo non tengono in
considerazione assolutamente del parere espresso dalle parti sociali, ma
peggiorano ulteriormente le condizioni di lavoratrici e lavoratori e
tolgono ulteriore autonomia tecnica amministrativa e gestionale ai
Vigili del Fuoco, a tutto vantaggio della componente prefettizia. Negli
ultimi giorni abbiamo chiesto insistentemente e con grande senso di
responsabilità il ritiro delle bozze e la possibilità di aprire una vera
e partecipata discussione di merito”. Ed è per queste ragioni,
concludono, che la Fp Cgil “si trova costretta a proclamare lo stato di
agitazione del comparto”.

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