Sanità privata, richiesta unitaria di contratto unico

23 Febbraio 2017

Richiesta unitaria di un contratto unico di settore per la sanità privata e di un contratto unico di settore per la riabilitazione

Roma, 19 novembre 2015

la sanità pubblica e quella privata vivono da anni uno stato di sofferenza che nasce anche ai tagli alle risorse del Fondo Sanitario Nazionale e, di riflesso, da quelli che le regioni hanno apportato alle risorse a disposizione degli enti del SSR e della sanità privata accreditata. Una situazione che, se da un lato purtroppo sta causando un graduale restringimento del perimetro dell’assistenza sanitaria pubblica, dall’altro ha portato alla luce una serie di difficoltà finanziarie negli enti, anche quelli della sanità privata, non sempre necessariamente riconducibili solo agli effetti della crisi finanziaria.

In questi anni i lavoratori hanno pesantemente pagato il costo della crisi attraverso il blocco protratto della contrattazione collettiva nazionale ferma in alcuni casi, come ad esempio per AIOP e ARIS, addirittura al biennio economico 2006/2007.

Come ha affermato la Corte de Conti a maggio 2015, “esaurita la fase più severa della crisi economica (…) occorre, riprendere il percorso di definizione di un’ordinaria politica di personale in grado di intervenire sulle debolezze e le criticità del sistema”. Se questo vale per il settore pubblico, lo è ancor di più per il settore privato in cui l’efficienza e l’efficacia non sono solo obiettivi ma condizioni di sopravvivenza sul mercato.

Per questo, così come nel settore pubblico sta per riavviarsi la stagione dei rinnovi contrattuali, grazie soprattutto alla nota sentenza della Corte Costituzionale, anche nella sanità privata è giunta l’ora di far ripartire la contrattazione, non solo per adeguare le retribuzioni dei lavoratori ma, anche per dare nuove prospettive al settore, favorendo le operazioni di riassetto organizzativo e di riequilibrio economico-finanziario degli enti in difficoltà attraverso il volano della produttività, l’innovazione e l’adeguamento delle professionalità.

Anche nel campo della contrattazione è importante però fare un’opera di razionalizzazione per riportare ad unitarietà contrattuale tutte le eterogeneità esistenti nel settore sanitario privato presenti sul territorio nazionale, dove le strutture accreditate hanno caratteristiche molto differenti fra loro (all’interno delle regioni e tra le regioni): sia rispetto alla presenza di strutture private nei diversi segmenti dell’assistenza, sia rispetto alla differenziazione quanto a natura giuridica e ambiti di intervento ovvero alla compresenza di piccole entità che offrono prestazioni di base e strutture di grandi dimensioni fortemente orientate all’alta specialità.

Per questo occorre l’avvio di un percorso che porti alla condivisione di un contratto unico di settore per la sanità privata e di un contratto unico di settore per la riabilitazione che, tenendo conto dei disallineamenti esistenti in merito ai rinnovi contrattuali sottoscritti da ciascuna organizzazione datoriale, aggiorni le retribuzioni al 31/12/2015.

Alla luce dei tagli di questi anni e di quelli che si delineano per le Regioni anche nella legge di stabilità risulta determinante costruire regole chiare sul settore che determinino una concorrenza leale tra i soggetti firmatari dei CCNL e che salvaguardino i diritti dei lavoratori, evitando ogni forma di dumping contrattuale e sociale.

La conclusione del confronto negoziale potrà certamente favorire un’omogeneizzazione dei trattamenti economici e una maggiore tutela salariale per tutti gli operatori del settore di sanità privata, nonché l’avvio, subito dopo, di un percorso di confronto che porti al rinnovo contrattuale 2015 – 2018, parte normativa e economica, al quale affidare il compito di trovare i delicati punti di equilibrio tra le diverse esigenze del complesso sistema di sanità privata.

Attraverso il rinnovo e grazie anche alla definizione dei percorsi di implementazione delle competenze in corso, si potrà certamente agire sugli istituti contrattuali si per valorizzare il patrimonio di conoscenze e competenze dei professionisti e degli operatori presenti nel settore e per garantire loro concrete opportunità di miglioramento professionale, economico e soprattutto di miglior servizio al cittadino, ma sarà soprattutto l’occasione di rilanciare la produttività degli enti per dare maggiore efficienza ed efficacia al settore.

Tra i temi cui dovremo dedicare particolare attenzione nell’ambito del confronto ci sono la valorizzare degli sviluppi professionali e di carriera dei professionisti e degli operatori, e la formazione continua, strumento di aggiornamento per i lavoratori e garanzia di qualità per le aziende sanitarie.

Questa che vi sollecitiamo, dunque, è un’occasione che può rivelarsi determinante per la ripresa del settore oltre che, per quanto ci riguarda, un miglioramento delle condizioni economiche dei lavoratori del comparto, ferme da anni. 

       FP CGIL                     CISL FP                          UIL FPL               
Rossana Dettori         Giovanni Faverin           Giovanni Torluccio                                 
  

 
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