Contratti: Fp Cgil, nuovo incontro per rinnovo contratto Sanità pubblica

15 Dicembre 2017

Roma, 15 dicembre 2017

Si é svolto mercoledì 13 dicembre un incontro nell’ambito delle trattative per il rinnovo del CCNL sanità pubblica.
In apertura del confronto la controparte ha presentato le proprie proposte in merito a quattro blocchi di questioni:

– sospensioni e interruzioni del rapporto di lavoro (malattia, assenze per terapie salvavita, infortuni sul lavoro, congedo parentale su base oraria, tutela dei dipendenti in particolari condizioni psicofisiche, diritto allo studio, servizio militare/richiamo alle armi)
– incarichi funzionali
– fondi
– orario di lavoro

È opportuno premettere che, come in tutti gli incontri svolti fino ad ora, la trattativa ha visto, a seguito dell’illustrazione delle proposte datoriali, esclusivamente un giro di prime valutazioni espresse da tutte le OO.SS.presenti al tavolo, che si sono riservate di produrre proposte di modifica e implementazione dei testi una volta effettuata una valutazione più compiuta.

Per quanto riguarda la parte relativa a sospensioni e interruzioni del rapporto di lavoro il testo proposto, pur contenendo alcune parti che necessiteranno di modifiche , introduce alcune novità di miglior favore rispetto al contratto attuale, ad esempio in tema di terapie salvavita e congedo parentale. Si tratta – nel complesso – di argomenti importanti, sui quali abbiamo annunciato unitariamente proposte emendative e correttive.

In materia di incarichi funzionali il testo proposto declina in un articolato parte di quanto già abbozzato da Aran e Comitato di Settore in un precedente documento secondo le indicazioni dell’atto di indirizzo. Due le principale tipologie di incarico (riservate, nella proposta, al personale collocato in categoria D e Ds): di organizzazione e professionale. Per quanto riguarda l’incarico di organizzazione si tratta dell’unificazione all’interno di un unico strumento degli attuali coordinamenti (definiti come meno complessi) e posizioni organizzative (definite come più complesse). A questi si aggiungerebbero gli incarichi professionali a loro volta suddivisi in professionista esperto e professionista specialista, in posizione gerarchicamente subordinata a coordinamenti e PO. La retribuzione collegata all’incarico partirebbe da un  minimo di 1.549 euro per arrivare ad un massimo di 9.296 euro.

Rispetto all’illustrazione più generale sullo stesso argomento avvenuta in un incontro precedente va sottolineato che la proposta sugli incarichi presentata è declinata secondo lo schema dei ruoli e non contiene riferimenti alle aree prestazionali.

Le nostre prime valutazioni, come FPCGIL, hanno teso a sottolineare come la questione incarichi vada inquadrata dentro un tema più generale che attiene alla necessità di produrre una revisione profonda dell’ordinamento professionale per adeguarlo, dopo quasi vent’anni, ad un mondo professionale che è radicalmente cambiato. Una revisione, questa, che – anche per essere discussa e condivisa con le lavoratrici e i lavoratori – necessiterà di tempi un pò più lunghi di quelli che avremo a disposizione se – come abbiamo dichiarato di voler fare – si vuole arrivare a sottoscrivere un buon contratto in tempi brevi. Da qui la necessità, secondo noi, di individuare interventi da mettere in campo immediatamente (non solo incarichi dunque, ma attenzione da riservare anche ad altre categorie e figure) e di demandare la revisione più complessiva del sistema ordinamentale ad una commissione paritetica che abbia un mandato preciso a terminare i propri lavori in tempo utile per l’avvio delle trattative del contratto 2019/2021. Sempre su questo argomento, abbiamo dichiarato che, sul nostro giudizio, influirà molto l’intreccio che si determinerà con il capitolo relazioni sindacali: quale e quanto sarà, cioè, lo spazio di confronto che su questo argomento verrà demandato al lavoro delle Rsu. Come già per il precedente argomento, formalizzeremo richieste e proposte di modifica.

Sui fondi l’ipotesi illustrata prevede una riduzione del numero degli stessi tre a due: uno dedicato alla retribuzione di indennità legate a condizioni di lavoro, incarichi e straordinari e l’altro dedicato alla retribuzione di fasce, performance collettive e individuali, incarichi. Preso atto che la proposta di parte pubblica si muove nel solco del mandato ricevuto con l’Atto d’indirizzo, abbiamo rinviato il nostro giudizio ad una valutazione più approfondita.

Fin da subito, viceversa, abbiamo potuto esprimere la nostra contrarietà rispetto a diverse ipotesi formulate dalle controparti in materia di orario. Pur nel rispetto dei contenuti dell’accordo firmato con CGILCISLUIL il 30 novembre 2016, che ha annullato qualsiasi possibilità di prevedere incrementi rispetto alla previsione contrattuale di 36 ore settimanali, la proposta delle controparti attualmente in campo, su diversi punti, dovrà essere necessariamente modificata nel corso della contrattazione. Per parte nostra, oltre a dichiarare la contrarietà della FPCGIL in materia di deroghe previste dal contratto nazionale, abbiamo sottolineato come la questione sia da trattare complessivamente, ragionando di organici, condizioni di lavoro, diritto ad un riposo effettivo e così via, non essendo ipotizzabile scaricare ulteriormente sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori le conseguenza delle politiche di tagli che sono state prodotte negli ultimi anni.

Michele Vannini
Capo Area Sanità e SSAEP
FP CGIL Nazionale

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