INL: Un protocollo monco

21 Marzo 2018

UN PROTOCOLLO MONCO

Lo scorso 9 febbraio l’INL e l’Ordine Nazionale dei Consulenti del lavoro hanno siglato un protocollo d’intesa – che vi alleghiamo – relativo alla costituzione di un osservatorio per la legalità del mercato del lavoro.
Tra i vari compiti di questo nuovo soggetto c’è quella di effettuare una “raccolta di dati ed informazioni concernenti le principali criticità presenti nel mondo del lavoro quali, in via esemplificativa e non esaustiva: lavoro irregolare e sommerso, pratiche di dumping contrattuale, salariale, sociale o, comunque, elusivo degli obblighi contributivi, assicurativi e fiscali, appalti e somministrazioni illecite, fenomeni di caporalato ed intermediazione illecita, utilizzo distorto dell’istituto della cooperativa”.
Siamo contenti della costituzione di un simile osservatorio, ma non nascondiamo la nostra forte perplessità – per non dire altro – rispetto al fatto che esso sia composto solo da uno dei soggetti che ruota attorno all’INL.
E le organizzazioni sindacali?
Eppure, sia il D.Lgs. 124/’04 che il D.Lgs. 149/’15 prevedono che le organizzazioni sindacali partecipino ai lavori della Commissione centrale di coordinamento dell’attività ispettiva. Tale previsione si giustifica sia perché le organizzazioni sindacali sono uno dei soggetti che, naturalmente, gravita attorno all’INL sia perché crediamo siano quotidiane le denunce e le segnalazioni di irregolarità nel mercato del lavoro che provengono dalle sigle sindacali.

Istituire un osservatorio per la legalità senza la partecipazione delle organizzazioni sindacali e costituirlo solo con coloro che assistono e tutelano le aziende, ci sembra un atto inadeguato.
Peraltro, non ci piace neanche che il protocollo continui a far riferimento all’asseverazione della regolarità delle imprese in materia di contribuzione e retribuzione, perché l’asseverazione ci pare più uno strumento per evitare l’ispezione che un modo per garantire la regolarità dell’impresa.
D’altra parte, ci sembra che lo stesso mondo imprenditoriale non abbia ritenuto di avvalersi di questo strumento. Eppure, nel protocollo si ripete nuovamente che uno dei compiti dell’osservatorio è quello di promuovere e incentivare il ricorso “all’asseverazione della conformità dei contratti di lavoro, con particolare attenzione alla piattaforma informatica “Asse.Co.” predisposta dalla Fondazione Studi del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro in attuazione del relativo Protocollo d’Intesa”.
Noi non riteniamo l’ispezione un fastidio al mondo produttivo, un ostacolo alla libertà di iniziativa, ma un modo per tutelare i lavoratori e le tante imprese che operano lealmente e per metterli a riparo dalla concorrenza sleale di chi non rispetta le norme.
Per questo, chiediamo che l’osservatorio sia integrato con la partecipazione di chi quotidianamente tutela i lavoratori e denuncia “le principali criticità presenti nel mondo del lavoro quali, in via esemplificativa e non esaustiva: lavoro irregolare e sommerso, pratiche di dumping contrattuale, salariale, sociale o, comunque, elusivo degli obblighi contributivi, assicurativi e fiscali, appalti e somministrazioni illecite, fenomeni di caporalato ed intermediazione illecita, utilizzo distorto dell’istituto della cooperativa”.

Il coordinatore nazionale FP CGIL INL, INPS e ANPAL
Matteo Ariano

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