Sanità Pubblica: resocontro con conferenza regioni su ARPA

23 Luglio 2018

Incontro unitario sulle ARPA presso conferenza Regioni

Martedì 17 luglio 2018, si è svolto un incontro unitario presso la conferenza delle Regioni inerente le ARPA.
In apertura, abbiamo posto l’attenzione su alcuni aspetti relativi alla attuale situazione delle Agenzie nel territorio Nazionale.
In particolare, ad oggi, la situazione sconta diverse problematiche quali, ad esempio, quelle connesse all’applicazione della Legge 3/2018 (Lorenzin) che prevede l’obbligo di iscrizione ai nuovi albi entro tempi brevi per le professioni sanitarie.
Nelle ARPA, bisogna però tenere conto dei diversi profili professionali presenti nelle Agenzie a seguito delle previsioni dell’art. 50 comma 2 del CCNL Sanità 1999-2001 ed anche che, in alcuni casi, negli anni sono stati inquadrati operatori in profili sanitari che però potrebbero risultare sprovvisti di titoli riconoscibili ai sensi della Legge 3/2018, sopra richiamata.
Abbiamo evidenziato come ad oggi le professionalità presenti in molte Agenzia (in alcuni casi oltre le 60 tipologie di lauree di tipo tecnico) siano un arricchimento di professionalità che era stato ritenuto necessario nel CCNL 1999/2001 sopra richiamato, ma oggi necessitano di un adeguamento contrattuale che ridefinisca gli ambiti di inquadramento e le funzioni del personale in relazione alle attività specifiche svolte dalle Arpa.
In tal senso diventa importante una applicazione omogenea e linee guida per L. 132/2016,
anche per superare le scelte eterogenee, fatte nelle agenzie, rispetto al personale nominato UPG in
relazione alle attività svolte.
Oggi in molte Agenzie non c’è una grande distinzione tra attività di una figura o dell’altra: le ispezioni sono svolte sia dai Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (Tpall) che dai Collaboratori Tecnici Professionali (CTP), così come la qualifica di UPG non è rivestita solo un profilo ma anche dagli altri, così come ci sono delle Agenzie dove non vi è personale con qualifica di UPG e per le funzioni ci sono rapporti di collaborazione con altri Organi di Vigilanza.
Abbiamo pertanto chiesto alla Conferenza delle Regioni di affrontare i temi posti anche in relazione all’apertura, che si auspica in tempi brevi, delle Commissioni paritetiche previste dal CCNL Comparto Sanità 2016 – 2018, all’interno della quale è opportuno ricordare è prevista l’istituzione della nuova Area Tecnico Ambientale.
AssoArpa ha evidenziato i limiti sinora presenti nel CCNL della Sanità (diversamente da altri contratti, da qui l’iniziale idea di fare uscire le Agenzie dal CCNL sanità) per dare risposte alle problematiche delle Agenzie, nonostante l’avvento della Legge 132/2016, ed ha condiviso l’auspicio che siano maturi i tempi per descrivere i profili dei lavoratori delle Agenzie.
Condivide l’opportunità di progredire in questa discussione ed entrare nel merito della questione profili (per aiutare anche i lavori della commissione contrattuale).
L’attuale disomogeneità è frutto di un processo storico e giurisdizionale, derivante dall’esercizio dell’autonomia organizzatoria, ma conviene sull’opportunità di iniziare a delineare strada per omogeneizzare, laddove possibile.
I LEPTA sono sulla stessa strada dei LEA e, analogamente, dovranno influire anche sul finanziamento delle agenzie.
Condividiamo con le Regioni la volontà di fare arrivare una voce unitaria al governo per spingerlo ad affrontare celermente le questioni delle agenzie.
Sul tema UPG, l’applicazione dell’articolo 14 della Legge 132/2016 dovrebbe diventare un DPR che dovrà dire chi fa attività ispettiva nelle agenzie; c’è attualmente una bozza sulla quale AssoArpa sta lavorando e per superare le organizzazioni agenziali difformi su questo tema.
Le Regioni hanno evidenziato come l’incontro svolto sia una buona occasione di lavoro ed auspicato di continuare e sviluppare i ragionamenti, sia mantenendo il tavolo di confronto, sia lavorando sulla Commissione prevista da CCNL; inoltre ha espresso anche alcune considerazioni relative all’attuale problema derivante dallo sdoppiamento in due CCNL della dirigenza che sarebbe da ripensare.
Abbiamo rimarcato che non siamo mai stati per “l’estrazione” di ARPA dal CCNL sanità e non abbiamo mai condiviso lo spostamento della dirigenza non sanitaria nel CCNL funzioni locali;
ci siamo più volte espressi per ricomporre il quadro nel CCNL sanità anche per la dirigenza, magari
utilizzando lo strumento delle sezioni contrattuali.
Infine, rispetto al tema relativo agli Albi e Ordini Professionali, forniremo in tempi brevi un testo alla Conferenza delle Regioni affinché possa analizzare compiutamente le problematiche e valutare se effettuare un pronunciamento nell’ambito di un prossimo incontro fissato con il Governo per il 26 Luglio 2018.

Comparto Sanità/SSAEP
Fp Cgil Nazionale
Gianluca Mezzadri

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