Mibac: Sottoscritti gli accordi per le progressioni economiche 2018 e passaggi di area

09 Agosto 2018

SOTTOSCRITTI GLI ACCORDI PER LE PROGRESSIONI ECONOMICHE 201 8

E PER I PASSAGGI  DALLA PRIMA ALLA SECONDA AREA

Ieri, dopo una lunga giornata di trattative siamo arrivati alla definizione di due accordi molto importanti per le ricadute sui lavoratori. Andando con ordine: Progressioni economiche 2018
L’accordo siglato ieri anzitutto realizza a pieno gli obiettivi che ci siamo posti all’inizio di questo processo: ovvero il raggiungimento delle 12.050 progressioni totali nei tre anni di riferimento. Un obiettivo raggiunto a pieno che dimostra come l’impegno portato avanti con pervicacia e lucidità paga sempre. Non solo: sulla base della disponibilità economica che abbiamo accantonato sul FUA 2018 la platea dei possibili destinatari è ulteriormente ampliata in un numero ancora da definire ma che dovrebbe aggirarsi da un minimo di 200 fino ad un massimo di 350 ulteriori posti. Il processo pertanto interesserà pertanto una platea complessiva di circa 3500 lavoratori e sulla base delle ulteriori disponibilità l’opportunità sarà estesa tramite una distribuzione percentuale su tutte le posizioni economiche.
L’accordo prevede criteri in parte diversi da quelli concordati negli anni precedenti: l’esigenza di modificare i criteri dipende essenzialmente dalla tipologia del personale a cui preferenzialmente si rivolge il processo, ovvero il personale escluso dalle progressioni 2010/2016 e 2017. In sostanza l’accordo rimodula il rapporto tra il punteggio relativo all’anzianità generale, che viene sensibilmente abbassato, e quello dell’anzianità di permanenza nella fascia, che viene rinforzato. Contestualmente
si aumenta il peso specifico del titolo di laurea.
In questo modo si favorisce il personale che non dispone di molta anzianità generale ed il personale con maggiore anzianità nella fascia attuale di appartenenza. Una ulteriore notazione riguarda il personale comandato e poi stabilizzato all’interno dei ruoli del Ministero, che potrà rivendicare anche l’anzianità di fascia maturata durante il periodo di comando al Ministero, recependo in tal modo una richiesta che l’anno scorso avevamo avanzato e che purtroppo non era stata accolta.
L’ultima specificazione riguarda la tabella con i numeri delle progressioni per ciascuna posizione economica, tabella che stiamo ancora verificando esattamente sulla quantificazione dei numeri complessivi, comprensivi dei posti aggiuntivi rispetto alla platea originaria, che devono essere tarati in rapporto alle disponibilità economiche. Pertanto al momento vi inviamo l’ipotesi di accordo e vi trasmetteremo la tabella con i posti messi a concorso non appena ne avremo la disponibilità.
Naturalmente adesso l’accordo inizia il suo iter doloroso dei controlli e delle lungaggini burocratiche per ottenere la certificazione necessaria a renderlo efficace: sarà nostra cura monitorarne il percorso.
Per quanto riguarda le progressioni 2017 ci è stato comunicato che l’iter si avvia alla sua conclusione sempre con la certificazione degli organi di controllo. Da parte nostra però ci pare doveroso segnalare che dagli accessi agli atti richiesti per conto di lavoratori nostri iscritti stiamo verificando alcuni errori gravi della Commissione nella valutazione di titoli relativi ai punteggi per l’anzianità che siamo costretti a segnalare all’Amministrazione poiché, se non corretti, potrebbero determinare
effetti imprevedibili sull’intero processo. Vedremo.
Passaggi dalla prima alla seconda area.
Anche questo è un obiettivo lungamente perseguito da noi e che ieri ha trovato un primo fondamentale punto di sintesi nell’accordo siglato ieri. L’ipotesi di accordo è riferita all’attuazione della famosa norma del testo unico e pertanto ne deve rispettare i criteri. In tale contesto abbiamo ritenuto di dare un peso importante all’anzianità ed un peso minore ai titoli e i lavoratori dovranno sostenere una prova che consisterà in una prova a quiz ed un colloquio orale. Accanto a questi viene riconosciuto un bonus aggiuntivo di massimo 10 punti per l’idoneità raggiunta nella precedente selezione interna. Allo scopo di prevenire le prevedibili obiezioni dei lavoratori interessati dobbiamo sottolineare che questa modalità era l’unica strada che poteva consentire l’attivazione del processo, non essendo possibile, allo stato riconoscere alcun automatismo nello scorrimento della precedente graduatoria. Ma ovviamente la prova richiesta sarà del tutto tarata sulle specifiche professionali
di questi lavoratori che hanno modalità semplificate di accesso dall’esterno. Conosceremo in anticipo la batteria dei quiz proposti e la prova orale non consisterà certo in un esame universitario.
La platea dei possibili destinatari al momento è identificabile nel numero di 500 posti, ovvero la quota di assunzioni dall’esterno. L’accordo ha una vigenza triennale e pertanto i numeri per ciascun anno saranno definiti meglio in relazione alla programmazione del fabbisogno che l’Amministrazione dovrà predisporre antro il 22 settembre p.v.. Al momento pertanto possiamo solo dire che il numero minimo complessivo è di 500 passaggi ma potrebbe aumentare in ragione del piano assunzioni.
Quest’accordo, oltre a riconoscere una concreta possibilità di riqualificazione ad una categoria di lavoratori che non vedeva luce rispetto alle opportunità di crescita economica e professionale produce, come ulteriore effetto benefico, l’eliminazione del soprannumero presente in quell’area conseguente alla riduzione degli organici da spending review e l’opportunità di ridisegnare le capienze negli organici delle tre aree, con una sostanziale riduzione delle previsioni nella prima e un proporzionale ampliamento delle stesse nella terza area. Possibilità che adesso la norma consente dopo l’approvazione della recente Riforma Madia.
Tutte queste considerazioni definiscono l’importanza di questo accordo, che è solo il primo passo nell’attuazione dell’intero processo: a settembre riprenderà il confronto per i passaggi dalla seconda alle terza area, un passaggio delicato anche per via delle polemiche, in molti casi purtroppo strumentali, che affastellano questo argomento.
Pur esprimendo legittima soddisfazione per questo importante risultato dovremo in ogni caso monitorare con la massima attenzione la sua concreta applicazione: le insidie si celano in ogni angolo recondito e, come ci hanno insegnato, alla battaglia per stipulare gli accordi di solito ne segue un’altra per farli correttamente applicare. I tempi di realizzazione sono legati ai tempi di emanazione del bando per le 500 assunzioni in seconda area, bando che ancora non vede luce a causa del solito atteggiamento dilatorio degli organi di controllo che, a quanto ci ha riferito l’amministrazione, rallentano in conseguenza dei processi di mobilità ancora presenti dagli Enti disciolti. Una posizione incomprensibile, considerato che eventuali nuove mobilità dall’esterno non incidono più di tanto rispetto alle carenze progressive negli organici di seconda area e che la stessa normativa allo stato non prevede blocchi di alcun tipo sulle facoltà assunzionali dell’amministrazione, in particolare verso i processi già autorizzati dalla legge. In allegato l’ipotesi di accordo sottoscritta ieri.
A proposito di ritardi: FUA 2018
Sempre in tema di ostruzionismo da parte degli Uffici di controllo il DG del Bilancio ci ha comunicato ieri che ancora non è tornato certificato dall’UCB l’accordo sul Fua 2018, siglato ormai un paio di mesi fa. Accordo che poi dovrà prendere la strada del MEF e della Funzione Pubblica. Un iter che ha rallentato i pagamenti delle quote FUA relative ai progetti nazionali e di altre poste economiche e che ancora una volta sconta un atteggiamento dilatorio e lesivo nei confronti dei lavoratori, che peraltro hanno subito e stanno subendo in molti territori inenarrabili ritardi anche nei pagamenti delle progressioni economiche 2016. Noi avremo l’incontro con il Ministro Bonisoli il 6 settembre prossimo: la lista della spesa che presenteremo sarà lunga e articolata: su questo punto faremo presente che, in questa situazione, saremo costretti ad avviare lo stato di agitazione dei lavoratori, che hanno diritto a percepire il loro salario di produttività, senza rincorrere ogni volta i tempi bliblici che proditoriamente gli organi di controllo esterno si assegnano senza alcun rispetto per i lavoratori e per l’Amministrazione.
Informativa sui buoni pasto: ancora in stallo la situazione del lotto 5 (Campania e Molise).
Sempre ieri il DG del Bilancio ci ha comunicato lo stato dell’arte sulla vicenda dei buoni pasto inservibili della Società Qui! Group. A differenza delle trionfali dichiarazioni del Ministro Bongiorno, purtroppo il problema del lotto 5, quello relativo alle regioni Campania e Molise, ancora non è risolto.
Anzi. Il dr. D’Angeli ci ha comunicato che ha regolarmente richiesto alla Società Consip l’intenzione di avviare la risoluzione contrattuale per inadempienza nei confronti della Qui! Group, con moltissime lettere allo stato rimaste senza risposta. Una situazione del tutto inaccettabile che rende necessaria una iniziativa per ripristinare il sacrosanto diritto ad avere buoni pasto spendibili e non carta straccia. In allegato a questo comunicato troverete un fac simile da compilare a cura di ciascun lavoratore con il quale si chiede il rimborso per i buoni pasto forniti e non utilizzabili. L’altra indicazione è quella di non accettare ulteriori forniture di buoni pasto di questa società. Alla ripresa dopo il periodo feriale, qualora la situazione permanga in queste condizioni, valuteremo ulteriori iniziative di concerto le Segreterie territoriali FP CGIL di riferimento. Nessun problema invece per gli altri lotti interessati: arriverà una Circolare della DG Bilancio che chiederà agli Uffici di ricevere i buoni pasto non utilizzati che saranno sostituiti con quelli spendibili derivanti dalla nuova convenzione stipulata da Consip.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBACT

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