VVF: Vigile del Fuoco – Il Professione del Soccorso

18 Settembre 2018

VIGILI DEL FUOCO: Nuova Legislatura, vecchi problemi. Il fondamentale ruolo sociale dei Vigili del Fuoco incontra lo scarso interesse del Senato. Adesso basta!!

Nei giorni scorsi, il Senato, in seduta plenaria, ha discusso l’atto di Governo n.36 che prevede di intervenire, con risorse economiche insufficienti, sul Corpo più amato dagli Italiani, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
I Senatori, sicuramente impegnati con temi elettoralmente più interessanti in vista della prossima campagna elettorale per le elezioni europee, incuranti della richiesta di proroga avanzata dai Vigili del Fuoco, in pochi minuti hanno licenziato un testo che, per le poche risorse economiche a disposizione e per la concentrazione delle stesse su piccoli gruppi di pressione, finirà per danneggiare la maggior parte dei Vigili del Fuoco Operativi, a partire da quelli appartenenti ai fondamentali ruoli dei Vigili e dei Capi Squadra.
In pratica, se alla Camera dei Deputati non sarà rivisto il testo, i veri sconfitti saranno proprio coloro che svolgono, h24, attività di soccorso e che rappresentano ben più dell’80% del personale del Corpo, a cui saranno assegnate nemmeno il 50% delle misere risorse.
Inoltre, il Sottosegretario Candiani, dal quale ci aspettavamo, vista l’appartenenza, una discussione sul tema del decentramento e del ruolo delle Regioni, ha annunciato un ritorno al passato per l’intero sistema integrato della Protezione Civile, di cui il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è “componente fondamentale”, annunciando, con buona pace per la partecipazione democratica del sistema delle Regioni e Autonomie Locali e dei Cittadini, che il Governo sarebbe intenzionato a trasferire il Dipartimento dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (dove è collocato sia per l’attività multidisciplinare svolta che va ben oltre il limite dei singoli Ministeri sia per la necessità di assumere, talvolta, provvedimenti a carattere d’urgenza) alla Difesa Civile.
Di fatto, si va verso una militarizzazione che, oltre a mostrare definitivamente lo stato di guerra in cui sono caduti i territori del nostro Paese a causa della mancata adozione di misure di prevenzione e protezione, serve a depotenziare la partecipazione democratica dei cittadini. Un ritorno al passato, ai tempi in cui i piani di Protezione Civile non erano visibili perché riportanti la scritta “SEGRETO”, con la conseguenza che i Cittadini non potranno nemmeno sapere quali rischi corrono.
In questo contesto, si tenta di mettere le mani sul Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, paventando interessi economici per i pompieri con un indefinito, quanto incerto, aumento stipendiale in cambio di un passaggio al comparto difesa e sicurezza.
Ed è in questo contesto, considerato che l’Italia è sotto infrazione europea a causa dell’elevato numero di forze di Polizia, che si apre, ancora una volta, il rischio di un accorpamento con altri Corpi, come accaduto per il Corpo Forestale dello Stato.
Vogliamo sperare che la Camera dei Deputati, che dovrà discutere il testo nei prossimi giorni, affronti il tema seriamente:
▪ Servono risorse fresche per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, per dare, intervenendo sull’atto di Governo n. 36, risposte immediate ai Vigili del Fuoco, a partire dai Vigili e dai Capi Squadra.▪ Va data risposta alle questioni stipendiali, previdenziali e assicurative, sapendo che i Vigili del Fuoco assicurano una flessibilità di impiego che va ben oltre la comparazione con altri Corpi. ▪ Deve essere salvaguardato l’articolo 10 del nuovo codice di Protezione Civile e il Ruolo fondamentale dei Vigili del Fuoco. Un modello sperimentato con successo nei recenti fatti di Genova. ▪ L’attività del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco deve potersi sviluppare a carattere di certezza anche per quelle attività di Soccorso che attualmente trovano risposte parziali solo attraverso talune convenzioni regionali. ▪ Il sistema integrato di Protezione Civile deve essere salvaguardato e reso accessibile ai Cittadini, evitando militarizzazioni già sperimentate. ▪ Al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco deve essere garantita quella indispensabile autonomia tecnica, amministrativa e contabile che permetta una gestione celere e snella, compatibile con il soccorso. L’unificazione di vertice assegnata al Capo del Corpo è indispensabile.
A tutti i Parlamentari abbiamo inviato, dopo la recente audizione, una proposta di riordino e riforma del Corpo che metta al centro il Vigile del Fuoco, vero Professionista del Soccorso.
Riteniamo vergognoso ogni rinvio, ancor più se giustificato con la scusante delle “norme e regole”.
Le regole ci sono. Il Vigile del Fuoco è un professionista riconosciuto in tutta la sua vasta attività, dalla prevenzione al soccorso sempre più qualificato, dall’attività di polizia giudiziaria all’investigazione sulle cause degli eventi.
Le grandi emergenze che hanno caratterizzato il Paese in questi anni, hanno mostrato una preoccupante fragilità del territorio, spesso dovuta alla mancata adozione di misure di prevenzione.
Bisogna investire in sicurezza e, nel frattempo e da subito, garantire al Paese un numero sufficiente di Vigili del Fuoco (40.000 unità in luogo delle attuali 30.000) per assicurare un intervento di prossimità efficace e tempestivo. Anche in tal senso i numeri sparati via social non tornano. Non troviamo traccia di risorse fresche.
In conclusione, ribadiamo che non è un caso se i Vigili del Fuoco sono i più amati dagli Italiani. Così come non è un caso se i Vigili del Fuoco sono delusi per lo scarso interesse della politica.
Da troppi anni si parla di fumose regole solo per giustificare un mancato investimento economico. Infatti, per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco lo Stato spende solo l’1,07% sul totale della spesa del Pubblico Impiego.
Serve quindi un investimento economico, la proroga del provvedimento e l’apertura di una fase democratica e trasparente di discussione.
Questo chiediamo ai Parlamentari. Aspettiamo puntuali risposte, altrimenti saremo costretti a chiedere la mobilitazione dei Vigili del Fuoco.

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