Giustizia: comunicato su lettera dell’amministrazione sui lavoratori precari

13 Novembre 2018

LETTERA DELL’AMMINISTRAZIONE SUI LAVORATORI PRECARI

Ci è pervenuta in questi giorni una risposta dell’Amministrazione rispetto a due tematiche che abbiamo sollevato e che riguardano il fenomeno del precariato presente nei nostri cicli lavorativi.
La prima risposta, purtroppo negativa, riguarda una segnalazione che noi abbiamo fatto relativamente ad un avviso pubblico relativo alla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili (10) in servizio presso alcuni Uffici Giudiziari di Napoli, provenienti dal bacino regionale relativo a questi lavoratori.
L’avviso pubblico riguardava una manifestazione di interesse ad avviare un processo di stabilizzazione, per il quale la Regione contribuisce con una quota parte del costo del lavoro annuo per un massimo di quattro anni. Il Ministero ci ha risposto che a loro avviso loro non sono soggetti previsti nell’ambito di questo bando. Noi al riguardo abbiamo dei dubbi, in quanto il bando si rivolge alle pubbliche amministrazioni che sul territorio impiegano lavoratori socialmente utili. Purtroppo il bando è scaduto il 12 novembre scorso: rimane a nostro avviso la necessità che questi lavoratori vengano ugualmente inseriti nei programmi regionali e su questo concorderemo una linea d’azione con le strutture confederali e di categoria che hanno trattato la materia.
Invece va approfondita attentamente la seconda parte della lettera, inviata in riscontro ad una nostra
sollecitazione alla convocazione di una riunione specifica, relativa agli sbocchi assunzionali del personale cosiddetto tirocinante nella quale in modo chiaro l’Amministrazione delinea un ulteriore percorso, in sostanza confermando quanto già ci era stato detto dal Sottosegretario Ferraresi nella riunione dell’undici ottobre scorso. Ovvero che alla programmata assunzione di 300 lavoratori, per la quale sono già disponibili le risorse, se ne aggiungeranno altre tramite la programmazione definita nel ddl stabilità per il 2019 (2000 assunzioni complessive in seconda area), finanziata con risorse aggiuntive rispetto a quelle provenienti dal turnover ordinario, le cui disponibilità sono regolamentate nel ddl cosiddetto”concretezza”. Ancora non abbiamo contezza dei numeri pensati per questo processo e su questo chiediamo chiarezza, ma il richiamo all’art. 21 ter, commi 1 quater e 1 quinquies della legge 123/2015 chiarisce che il riferimento è all’intero bacino di questi lavoratori. A tal riguardo, in risposta pubblica ad alcune critiche che ci sono pervenute a seguito dell’invio della nostra piattaforma, chiariamo ancora una volta che per noi la soluzione deve essere complessiva e quindi riguardare tutti. Quindi nessuna ambiguità ma non ci si può chiedere di ignorare quanto definito dalla legge, altrimenti rischiamo di fare un pessimo servizio. Per tale motivo restano da chiarire alcune ambiguità, queste certamente contenute nella legge, che la dichiarazione dell’amministrazione che si impegna “alla massima valorizzazione delle competenze acquisite tramite i percorsi formativi”, pur apprezzabile, non risolve per la sua genericità. Per questo noi non possiamo che ribadire quanto già esplicitato nella piattaforma, ovvero:
– che noi riteniamo insufficienti i criteri previsti dall’art. 21 ter a garantire l’effettivo accesso di chi ha svolto i percorsi formativi all’impiego. Per questo pensiamo che il processo debba essere rafforzato nei criteri di accesso anche tramite una specifica norma che riconosca esplicitamente la finalità del percorso formativo in termini esclusivi rispetto alle possibilità di accedere alla selezione;
– che vanno definiti numeri e procedure in modo tale da determinare opportunità per l’intero bacino dei tirocinanti, ovvero tramite la previsione di una graduatoria unica nazionale all’esito delle selezioni tramite centri per l’impiego contenente idonei in numero pari a quello dei vincitori, con vigenza triennale e possibilità di scorrimento anche da parte di altre pubbliche amministrazioni;
– che, in relazione alla prossima scadenza dei tirocini, vanno definite modalità che consentano la continuità delle prestazioni di questi lavoratori, tramite la previsione di stipula di contratti a tempo determinato, nelle more della definizione dei processi selettivi finalizzati alla loro assunzione a tempo indeterminato.
Per tutto quanto esposto sopra riteniamo urgente e necessario che si apra il tavolo di confronto
specifico richiesto all’amministrazione prima dell’approvazione della legge di stabilità in modo da
consentire tempi certi e celeri per la sua attuazione subito dopo la definitiva approvazione da parte
del Parlamento della legge.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale

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