Giustizia: comunicato su progressioni economiche

13 Novembre 2018

CHIARIMENTI E INDICAZIONI SULLE PROGRESSIONI ECONOMICHE

Considerate le numerose segnalazioni che ci sono pervenute in relazione alla pubblicazione delle
graduatorie relative alle progressioni economiche, nonché ad alcune polemiche strumentali attizzate
su questo tema, riteniamo utile fornire alcuni chiarimenti ed anche alcune concrete indicazioni
per coloro che ritengono di avere rilevato errori nella verifica della propria posizione in graduatoria.
Va precisato preliminarmente che le regole che ormai uniformano questi processi prevedono
nell’ordine: che le selezioni possano riguardare annualmente il limite massimo del 50% del personale
appartenente alle varie posizioni economiche calcolato sulla platea dei potenziali beneficiari,
che l’accordo non può avere che un vigenza annuale e non possa prevedere uno scorrimento degli
idonei, ma deve rispettare il numero delle posizioni messe a bando dall’accordo originario, che
l’accordo termina i suoi effetti nell’anno di riferimento e, se questo non è possibile, la decorrenza
del beneficio muta e si rinvia al primo gennaio dell’anno in cui effettivamente si svolgono le selezioni.
Inoltre va sempre ricordato che le progressioni economiche sono finanziate dal FUA nella sua
parte fissa e non variabile, e pertanto ogni accordo comporta un accantonamento di risorse, che
vengono trasferite al capitolo degli stipendi per poi riconfluire nel fondo solo all’atto della cessazione
dal servizio del dipendente che ne ha beneficiato. A questo poi si devono aggiungere tutta una
serie di regole e regolette imposte dagli organi di controllo che fanno diventare questi percorsi una
vera e propria corsa ad ostacoli.
In questo contesto in questo Ministero si è prodotto un accordo che riguarda complessivamente
9814 lavoratori di tutti i Dipartimenti e che ha prodotto le graduatorie in questione. E’ un accordo
che recepisce tutte le istanze dei lavoratori? Certamente no. Tant’è che si sta procedendo a stipulare
un nuovo accordo che prevede per il nuovo anno un ulteriore step di progressioni economiche
con previsione di emanazione di un nuovo bando entro la fine di quest’anno come abbiamo scritto
a seguito dei più recenti incontri con l’Amministrazione. Sarà anche questo risolutivo? Certamente
no. Noi pensiamo infatti ad un impegno pluriennale che determini una programmazione che consenta
a tutto il personale di poter fruire di un avanzamento economico. Queste sono le regole attuali
e le stesse sono dettate dagli organi di controllo (MEF e Funzione Pubblica) che dispongono
di un potente strumento normativo di tremontiana memoria (il D. Lgs. 123/2011) che gli permette di
entrare nel merito degli accordi imponendone la scrittura secondo i propri orientamenti, di bloccarne
eventualmente gli effetti, di rinviare ad libitum i tempi di certificazione. A questo si sta tentando
di porre rimedio, ad esempio con l’art. 8 del nuovo CCNL, che disciplina tempi diversi e molto più
ristretti per la produzione di eventuali rilievi e la successiva certificazione.
Chiarito doverosamente quanto sopra riteniamo utile fornire alcune indicazioni valide per coloro
che, nella verifica della propria posizione, hanno riscontrato errori ed omissioni tali da inficiare la
possibilità di vedersi riconosciuto l’avanzamento economico.
Preliminarmente ricordiamo che l’eventuale contenzioso su questa materia è di competenza del
giudice ordinario e non del giudice amministrativo. Pertanto, considerato che i tempi di prescrizione
sono ordinari (5 anni), in questa fase consigliamo ai lavoratori di presentare semplici istanze, da inviare ai sensi della legge 241/90, con le quali chiedere formali chiarimenti in ordine a quanto rilevato e a procedere alle eventuale rettifica della propria posizione in graduatoria, indirizzandole alla DG del personale nella persona del Direttore Generale dr.ssa Fabbrini, e del presidente della Commissione esaminatrice. Gli indirizzi mail utilizzabili sono quelli indicati nel sito istituzionale del ministero e sono la PEC della DG del personale – dgpersonale.dog@giustiziacert.it, e quella dell’ufficio III concorsi – uff3.dgpersonale.dog@giustiziacert.it. Possono essere utilizzati anche gli indirizzi ordinari, ma noi consigliamo di utilizzare la posta certificata. Nel caso in cui l’evidenza dell’errore risulta incontrovertibile si può procedere direttamente all’accesso agli atti, accesso che è comunque possibile chiedere da subito. Solo all’esito di questa procedura, ed in base alle risultanze della stessa, nel caso non produca rettifiche, è consigliabile avviare un’azione legale e a tal riguardo noi ricordiamo che le consulenze legali per gli iscritti alla FP CGIL sono gratuite e gli eventuali e comunque sempre contenuti costi sono quantificabili solo in relazione al concreto avvio della vertenza legale. In allegato trasmettiamo copia di istanza da utilizzare come modello.
Per tale motivo invitiamo le nostre strutture territoriali ad offrire il necessario supporto ai lavoratori
che lo richiedano e noi restiamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale

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