Sanità: Lettera Unitaria urgente sulle problematiche per l’iscrizione agli albi professionali delle professioni sanitarie

14 Dicembre 2018

Al Ministro della Salute
On. Giulia Grillo

Al Presidente della Conferenza delle Regioni
e Province Autonome
Dott. Stefano Bonaccini

E p.c.

Al Capo di Gabinetto Ministero della Salute
Dott. Guido Carpani

Al Direttore della Direzione generale delle
professioni sanitarie e delle risorse
umane del Servizio Sanitario Nazionale
Dott.ssa Rossana Ugenti

Alla Segreteria della Conferenza delle Regioni
e Province Autonome
Dott.ssa Alessia Grillo

Al Presidente della Federazione Nazionale
Ordini TSRM e PSTRP
Dott. Alessandro Beux

Oggetto: problematiche iscrizione albi professionali delle professioni sanitarie

Egregio Ministro, egregio Presidente
le scriventi Federazioni Nazionali di categoria sono a chiedere da parte delle SS.LL. un intervento
urgente, tangibile ed efficace per fronteggiare e risolvere le difficoltà connesse con il processo di
iscrizione ai nuovi Ordini da parte di lavoratrici e lavoratori che esercitano in regime di dipendenza
e libero professionale la professione sanitaria.
Negli ultimi mesi abbiamo sollecitato ripetutamente l’avvio di un percorso di confronto per
individuare assieme la strada per il riconoscimento dei titoli di studio che, negli ultimi venti anni,
hanno consentito di accedere e svolgere professioni sanitarie nei servizi pubblici e privati ma che
oggi risultano non idonei per l’iscrizione ai nuovi Ordini.
Un’interlocuzione che si è avviata, pur con velocità e attenzioni diverse e che sta tentando
di risolvere parte del problema attraverso emendamenti correttivi della L. 3/2018 di cui però, ad
oggi, non vi è ancora certezza.
Le ultime circolari e comunicazioni, sia dei singoli ordini che della loro federazione
nazionale, hanno contenuti incentrati solo sull’accelerare la presentazione delle domande di
iscrizione e sulle conseguenze, civili e penali, della non iscrizione.
Alcuni ordini, nonostante la delicatezza della situazione, hanno improvvidamente sollecitato
le aziende pubbliche e private ad effettuare fin d’ora i controlli sull’ottemperanza all’obbligo di
iscrizione agli albi da parte dei propri dipendenti.
Allo stato attuale della normativa, nessuno può negare che l’obbligo di iscrizione sia
effettivamente operativo ed esigibile dal 1 luglio u.s., e cioè da quando è stata attivata la modalità
di iscrizione dematerializzata.
Ma, al contempo, sono innegabili anche tutte le difficoltà procedurali del sistema
implementato dalla Federazione Nazionale, così come le troppe gravi incertezze sul
riconoscimento dei titoli con le quali troppe lavoratrici e lavoratori stanno avendo a che fare, che
rischiano di avere gravi ripercussioni sul piano occupazionale e dell’erogazione dei servizi.
Se non si trova subito una soluzione adeguata, tanti, troppi lavoratrici e lavoratori saranno
impossibilitati a proseguire nell’esercizio dell’attività propria delle loro professioni sanitarie, che
hanno sempre svolto e che hanno dimostrato di sapere svolgere con efficacia, spesso nel corso di
decine di anni di carriera e, inevitabilmente, i cittadini che si troveranno davanti a servizi
impossibilitati dal mantenere il livello delle prestazioni, anche di quelle essenziali.
È quindi incomprensibile l’approccio incentrato sui soli aspetti burocratici tenuto dagli ordini
professionali, come se l’unico problema fosse il rispetto dei tempi e il pagamento delle tasse di
iscrizione annuale. Tasse, peraltro oltremodo alte (tra le più alte se comparate a quelle di altri
ordini), gravate da contributi non ben giustificati (diritti di segreteria per chi non è iscritto alle
associazioni rappresentative) e da quote per servizi non disponibili per tutte le professioni (costo
assicurazione obbligatoria, che però è fornita solo per i TSRM e per il quale abbiamo notizie che si
è in attesa di pronunciamento da parte del Tribunale).
Unitariamente confermiamo che tuteleremo i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori in tutte le
sedi e, nel sollecitare l’approdo a una rapidissima soluzione alle problematiche di riconoscimento
che non può prescindere anche dall’apertura dei percorsi di equivalenza dei titoli pregressi, di
esclusiva competenza delle singole regioni, chiediamo alle SS.LL. di intervenire anche su ordini e
federazioni affinché, in questa fase ma non solo, possano essere di aiuto a tutto il percorso.
Cordiali saluti.

FP CGIL                               CISL FP                                 UIL FPL
Gianluca Mezzadri          Marianna Ferruzzi                Maria Vittoria Gobbo

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