Giustizia: comunicato esito incontro con Sottosegretario sui lavoratori precari tirocinanti

18 Dicembre 2018

Incontro con il Sottosegretario Ferraresi sulla vertenza precari tirocinanti: gli esiti

Abbiamo avuto ieri l’atteso confronto con il Sottosegretario Ferraresi sulla delicatissima problematica relativa al bacino dei cosiddetti tirocinanti, incontro richiesto da noi per un confronto concreto sulle soluzioni che sono allo studio per dare risposta ad una situazione limite come quelle che si è venuta a determinare negli Uffici Giudiziari a seguito dell’impiego prolungato di questi lavoratori ed alle distorsioni che ne sono derivate, con la paradossale conseguenza di un lavoro svolto a tutti gli effetti senza che questo venga riconosciuto come tale.
Il confronto è stato franco e serio, e ancora una volta ha riconfermato l’impegno più volta assunto dal Ministro e dalla Direzione politica del Ministero per la risoluzione di questa vertenza. La franchezza è emersa nelle decisioni politiche che si sono fatte a monte rispetto alla visione che l’attuale governo ha del problema e hanno comportato alcune decisioni, alcune dei quali che producono un effetto immediatamente negativo ed altre che invece determinano effetti positivi rispetto alle modalità di attuazione del processo selettivo ed alla quantificazione dei numeri che formeranno il piano assunzionale fino al 2021.
La decisione politica che impatta immediatamente sulla platea interessata è quella di chiudere definitivamente la possibilità di proroga dei tirocini negli Uffici giudiziari. Su questo argomento il Sottosegretario è stato categorico, netto e indisponibile a valutare qualunque opzione alternativa a partire da una proroga temporanea dei tirocini in scadenza il 31 dicembre prossimo. Questo naturalmente comporta seri problemi per i lavoratori coinvolti e una assunzione di responsabilità ancora maggiore da parte di tutti per una soluzione rapida e efficace del processo che il Sottosegretario ha illustrato intrecciando le dinamiche relative alla programmazione delle assunzioni fino al 2021, da cui dipende la quantificazione dei numeri aggiuntivi ai 300 già approvati nell’ultima legge di stabilità, alla definizione dei criteri che dovranno uniformare le selezioni tramite i centri per l’impiego. In questo contesto abbiamo trovato risposte che riteniamo positive, in particolare l’approvazione di un emendamento presentato in Commissione Bilancio del Senato che rafforza il criterio preferenziale attribuendo al Ministero la facoltà di determinare il punteggio aggiuntivo tramite il quale quantificare i titoli di preferenza dovuti allo svolgimento dei tirocini.
Per quanto riguarda i numeri Ferraresi non ha dato una quantificazione e si è riferito ai numeri che usciranno dal piano assunzioni, che ne prevede 8.000 fino al 2021 di cui 3.000 straordinarie e 5.000 provenienti dal turnover ordinario. Che pertanto loro assumeranno sulla base del fabbisogno specifico per i vari profili che si determinerà nella predisposizione del piano assunzioni. La valutazione più specifica la faremo anche noi quando avremo il quadro completo dei dati che riguardano l’attuale fotografia dell’organico e la ripartizione delle uscite previste nel triennio (5mila) tra i vari profili, ma possiamo anticipare che il numero così grande a nostro avviso non riuscirà a coprire tutte le carenze
presenti attualmente neri vari profili e quelle che si determineranno in prospettiva. Quindi riteniamo che il processo possa determinare opportunità certamente maggiori di quelle sinora previste, anche in modo consistente.
L’emendamento invece ci dà sicuramente maggiori garanzie e certezze rispetto a quanto previsto dall’attuale norma. Intanto perché il titolo non diventa solo preferenziale a parità di punteggio ma determina un punteggio aggiuntivo che viene determinato dall’Amministrazione. Questa previsione, rivolta a tutta la platea dei tirocinanti, è certamente più stringente e impegnativa della precedente e collega esplicitamente il criterio preferenziale alle necessità dell’Amministrazione Giudiziaria di utilizzare personale già formato e perfettamente in grado di svolgere i propri compiti. Dando sostanzialmente al Ministero la piena titolarità nella scelta dei candidati idonei all’assunzione a tempo indeterminato. Naturalmente attendiamo l’approvazione di questo emendamento, che il Sottosegretario ha dato per certa al 99%, ma questo sarebbe un risultato significativo sollecitato anche dalle nostre preoccupazioni sulla debolezza del criterio ancora vigente.
Restano ancora tante incognite su questo processo e resta l’amarezza di vedere questi lavoratori fuori, anche se per un tempo speriamo limitato, il primo gennaio dopo otto anni di speranze e spesso di illusioni. C’è l’incognita del coordinamento di un processo complesso che dovrà interessare moltissimi centri per l’impiego, e su questo il Sottosegretario ha comunicato che sono stati avviati contatti con il Ministero del Lavoro.
C’è il problema delle tempistiche che incide in modo particolarmente significativo sulle aspettative di coloro che terminano i tirocini e anche questo è un tempo legato ad adempimenti successivi all’approvazione della legge di stabilità e in particolare l’approvazione del piano assunzioni, l’emanazione del bando e l’espletamento della selezione.
Un percorso certamente complesso, ma che per la prima volta intravede uno spiraglio di luce in provvedimenti che concretamente affrontano il problema. A gennaio faremo i conti con tutti gli aspetti applicativi e di quantificazione dei numeri, non sappiamo se intendano fare processi distinti emanando subito il bando per i 300 oppure, come auspichiamo noi, ci sia l’unificazione in un bando unico che produca i suoi effetti fino al 2021, con la possibilitàdeterminata dalla legge “Concretezza” di anticipare al 2019 l’ottanta per cento le facoltà assunzionali che si maturano nel triennio. Sarà nostra cura continuare a sollecitare le controparti su tutti i temi che vi abbiamo sopra descritto e sarà nostra cura tenervi tempestivamente aggiornati.

p. la Fp Cgil Nazionale
Claudio Meloni

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