INPS: Comunicato Unitario – Il testamento di Tito

13 Febbraio 2019

IL TESTAMENTO DI TITO

Deludente conclusione degli incontri tenutisi nella giornata odierna, in cui eravamo stati convocati dall’Amministrazione per discutere di: CCNI 2018 delle aree, dei professionisti e dei dirigenti.
Nonostante la nostra disponibilità a trattare, la delegazione di parte datoriale ha aperto le riunioni dichiarando di non aver ricevuto mandato dal Prof. Boeri a portare avanti la trattativa in quanto “il Presidente ritiene di non poter esercitare le sue funzioni in prossimità della scadenza del mandato”.
Pur apprezzando il tentativo di dialogo della tecnostruttura, cui abbiamo chiesto di formalizzare questa situazione in apposito verbale, riteniamo le motivazioni addotte dai vertici dell’Istituto assolutamente pretestuose per più ragioni:
– il Presidente dell’Inps è nell’assoluta pienezza dei suoi poteri fino all’ultimo giorno del mandato e quindi perfettamente legittimato a sottoscrivere anche i contratti integrativi che riguardano l’anno 2018 già chiuso nelle sue attività;
– l’avvio dei ricorsi giudiziari sulla determina n.153/2018 – dovuto all’ostinazione dell’Organo di indirizzo politico a non volerla ritirare e discuterne con le rappresentanze dei lavoratori – ha dunque spostato su un altro livello, quello giudiziario, il duro confronto con l’Amministrazione in materia, portandoci a riaprire le trattative sindacali su ogni argomento, dalla mobilità del personale (su cui, infatti, abbiamo sottoscritto un accordo), allo smart-working, ai CCNI.
Nel suo resoconto sull’attività svolta, pubblicato nei giorni scorsi sul sito internet dell’Istituto, il Presidente non ha speso una sola parola sul benessere organizzativo dei lavoratori dell’Inps, segno – a nostro parere – della scarsa attenzione sull’argomento. Se, difatti, il benessere organizzativo dei propri dipendenti gli fosse stato a cuore, non avrebbe approvato – nei termini in cui sono passate – né la Determina n.153/2018 sui fabbisogni del personale, né la Determina n.177/2018 sulle progressioni verticali del personale ed avrebbe, conseguentemente, dato mandato a chiudere tutti i CCNI relativi al 2018.
Sappia il Presidente che non conferendo mandato a trattare alla delegazione di parte datoriale non ha “fatto dispetto” ai rappresentanti dei lavoratori, ma a tutte le lavoratrici e lavoratori dell’Istituto, ai quali “nega” la possibilità di percepire in tempo utile il legittimo salario accessorio.
A questo punto, suggeriamo al Presidente di aggiungere al suo resoconto di fine mandato un paragrafo dedicato all’assenza di corrette relazioni sindacali e alla scarsa attenzione ai bisogni e alle esigenze dei lavoratori che ogni giorno, nonostante le mille difficoltà, portano avanti l’Istituto: sarebbe decisamente più veritiero.

Roma, 12 febbraio 2019

 

FP CGIL/INPS                   CISL FP/INPS                   UIL PA/INPS
Matteo ARIANO          Paolo SCILINGUO             Sergio CERVO

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