Politiche di genere: primi risultati per le donne in Polizia Penitenziaria grazie a Fp Cgil

05 Marzo 2019

“È giunto il momento di portare la parità di genere in quei posti di lavoro, come quello del Corpo di Polizia Penitenziaria, da sempre caratterizzati da una presenza prevalentemente maschile. È un’evoluzione civile dovuta”. Questo lo spirito con il quale ieri la Funzione Pubblica Cgil si è recata al Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria per incontrare il capo del Dipartimento, Francesco Basentini, e avanzare delle proposte “nella direzione del buon senso”.

 

Tanti gli aspetti sui quali è necessario lavorare, secondo la Funzione Pubblica Cgil. Primo tra tutti le assunzioni al femminile. Infatti al momento è prevista nel Corpo di Polizia Penitenziaria una presenza di donne pari al numero di detenute, attualmente appena il 5%, limite posto solo in questo Corpo. Non si tiene conto di tutti quei ruoli che non prevedono il lavoro con i detenuti, per i quali i concorsi sono aperti ai soli uomini. “Percentuale veramente bassa e misura priva di buon senso. Per questo stiamo lavorando nella direzione di calibrare una proposta assunzionale che tenga conto sì delle specificità e criticità dei ruoli e delle situazioni di pericolo potenziale, ma anche dell’importanza di dare alle donne l’opportunità di svolgere questo lavoro”. Altrettanto importante, fa sapere il sindacato, è la previsione di un’assistenza psicologica per i dipendenti degli istituti penitenziari, che chiaramente si rivolga indistintamente a uomini e donne. “Un atto di civiltà che tarda fin troppo ad entrare nella realtà delle carceri”. In seguito la Fp Cgil chiede un adeguamento delle strutture e dei servizi: bagni, docce e servizi igienici per le lavoratrici, stanze per il pernottamento, spogliatoi e armadietti personali, che al momento sono condivisi tra colleghe donne e colleghi uomini. Altro aspetto è quella della tutela delle lavoratrici madri, attraverso una serie di misure di flessibilità di orari e turni, prevedendo anche delle agevolazioni per quanto riguardo gli asili nido delle strutture. Infine non va trascurata la formazione e la sensibilizzazione al tema della parità di genere, possibile attraverso percorsi formativi specifici rivolti non solo alle lavoratrici ma anche a lavoratori e dirigenti. Tutti questi elementi di novità dovranno essere accompagnati dal monitoraggio del Comitato per le pari opportunità e da un lavoro di ricerca e rendicontazione delle condizioni e del clima sul posto di lavoro, con particolare attenzione al tema della prevenzione e della lotta alle molestie sessuali.

Questa la sintesi della proposta della Funzione Pubblica Cgil avanzata ieri al Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria, con la promessa di un nuovo incontro per continuare a discutere della questione e delineare in modo sempre più definito le misure più adeguate a garantire le pari opportunità all’interno del Corpo di Polizia Penitenziaria.

 

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