Fp Cgil, gravissima aggressione a Modena dei lavoratori del sistema accoglienza

04 Maggio 2019

Vicenda da condannare, preoccupa il silenzio del ministro Salvini

Aggrediti e picchiati per aver sostenuto i valori dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti e per aver rivendicato difeso la salvaguardia dei propri posti di lavoro. A farne le spese sono stati attivisti, militanti e iscritti alla Cgil, lavoratrici e lavoratori impegnati nel sistema dell’accoglienza. È accaduto ieri nel corso del post comizio del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a Modena”. A denunciarlo sono la Fp Cgil Nazionale e la Fp Cgil Emilia Romagna.

“Un fatto gravissimo – spiegano Michele Vannini della Fp Nazionale e Marco Bonaccini della Fp regionale -: lavoratrici e lavoratori di cooperative sociali, della Cgil, schiaffeggiati, spintonati e fatti oggetto di sputi per aver tentato di esporre striscioni a sostegno del sistema dell’accoglienza, di chi vi lavora e dell’apertura dei porti. Una vicenda intollerabile, che colpisce chi stava liberamente esprimendo il proprio pensiero, e che è misura del clima di odio e di intolleranza che irresponsabilmente le forze politiche di questo governo stanno alimentando per un misero tornaconto elettorale”.

“Si calpestano – proseguono -, letteralmente, i diritti delle persone, dei migranti così come dei lavoratori, si contrappongo gli ultimi agli ultimi, in maniera irresponsabile per ricavarne un consenso, fatto di pancia e di odio. Questo mentre il Governo, che a parole è contro la precarietà, sta distruggendo un sistema che funziona e licenziando decine di migliaia di persone, in gran parte giovani di alto livello di istruzione. Condanniamo e pretendiamo la condanna di quanto è avvenuto. Ci preoccupa, e non poco, che il ministro Salvini non abbia sentito la necessità di prendere le distante da quanto accaduto. Siamo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori colpiti e continueremo a rivendicare il rispetto dei diritti e della dignità delle persone, contro chi semina odio e alimenta intolleranza”, concludono.

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