MIBAC: comunicato su Piano di Valorizzazione 2019

09 Maggio 2019

Purtroppo, ancora una volta dopo la vicenda dell’accordo sugli incentivi ai funzionari tecnici, non siamo stati in grado di sottoscrivere un accordo nazionale, quello sul piano di valorizzazione 2019.

Firmato da tutti gli altri, ad eccezione dell’UNSA, che ha espresso una posizione simile alla nostra.

Vi alleghiamo la nota a verbale con la quale motiviamo la nostra, speriamo momentanea, non adesione, dalla quale si evincono le ragioni di fondo del nostro disaccordo.

Vogliamo esprimere forte dispiacere nel constatare come le nostre ragioni non siano state assolutamente prese in considerazione dalle altre OO.SS. e questo, a nostro parere, getta un’ombra sui rapporti unitari con CISL e UIL. E che ci porta ad amare considerazioni sulla precarietà di rapporti che parevano consolidati ma che, nell’ultimo periodo, sembrano prendere strade diverse e più legate agli interessi specifici di sigla, che noi certamente rispettiamo, ma che con uguale certezza non condividiamo anzitutto nel metodo, e su questo faremo una riflessione approfondita rispetto al prosieguo del confronto su quel tavolo.

Le ragioni che ci hanno portato ad esprimere contrarietà sono riassumibili anzitutto in riferimento ad una tempistica della contrattazione che è stata volutamente portata a ridosso delle scadenze che danno avvio al piano, a partire dalla Notte dei Musei prevista per il 18 di questo mese. Ovvero il DG Musei aveva pronto il piano da un mese e a noi ci è stato chiesto di valutarlo in mezza giornata. Furbizia inaccettabile a fronte di una performance del piano 2018 che ancora una volta ha visto dopo il 2018 una cifra pari a più di un milione di euro non spesa e andata in economia. In poche parole ancora una volta non sono state risolte criticità che derivavano esattamente dall’impostazione del piano precedente che invece ci è stata riproposta pari pari per l’anno in corso, facendo perdere soldi ai lavoratori.

Non abbiamo avuto alcuna valutazione formale sulle criticità che non hanno consentito la piena performance economica del piano 2018, che ci desse modo di valutare eventuali correttivi e proposte di integrazione ai progetti presentati, non abbiamo contezza dei numeri dei potenziali partecipanti, laddove, per stessa ammissione dell’Amministrazione, non vi è stata alcuna verifica sulla loro effettiva consistenza ed abbiamo assistito ad una curiosa contrattazione sulle tariffe il cui aumento, certamente positivo, è stato motivato sulla base del fatto che lo stesso, parametrato percentualmente al milione di euro scomparso, potesse da solo risolvere il problema. Non è così, evidentemente: se il piano rimane quello presentato non è possibile aumentare le tariffe perché sforerebbe il budget dei 5 milioni di euro complessivi, a meno che non si riduca la platea dei potenziali partecipanti e inoltre il milione di euro non può essere considerata una cifra fissa ma evidentemente variabile in ragione del tasso di partecipazione dei lavoratori al progetto, ovvero può aumentare o diminuire. Noi peraltro avevamo chiesto di fare una valutazione sulla distribuzione dei progetti, tenendo conto dei luoghi della cultura che sono ai limiti massimi della loro fruizione e che non hanno bisogno di questi progetti, o almeno di una parte degli stessi, dirottando le risorse su Istituti dove effettivamente c’è un problema di promozione culturale della fruizione.

Ma tutto questo non sembra avere preoccupato sia l’Amministrazione che i nostri valorosi colleghi, che si sono precipitati a sottoscrivere l’accordo.

Noi invece ci siamo preoccupati ed abbiamo chiesto all’Amministrazione di chiarire le questioni che abbiamo rilevato, dimostrandoci peraltro disponibili a sottoscrivere un accordo stralcio che intanto consentisse l’effettuazione della Notte dei Musei, chiedendo di verificare entro la prossima settimana tutto il resto in modo da addivenire ad un accordo che garantisse realmente gli obiettivi di valorizzazione e che soprattutto desse reali garanzie dell’utilizzo di tutta la somma stanziata.

Invece ci è stato proposto di avviare un monitoraggio intermedio rispetto ad una programmazione che è rimasta la stessa e che si dipana per tutto l’anno, comportando per gli Uffici una attività di programmazione degli eventi che al momento non pone in grado nessuno di fare previsione sul numero di adesioni e su quali Istituti aderiranno o meno a tutte le iniziative previste. Quindi, sempre a nostro modesto avviso, i correttivi dovevano essere preventivi e non successivi, e questo abbiamo tentato di dire evidentemente inascoltati.

Da qui la decisione di non sottoscrivere in attesa di avere i dati e le informazioni richieste che trovate nella nota a verbale. Dati che ci devono essere consegnati, sia chiaro, indipendentemente se l’Amministrazione, come sembra si sia impegnata, ci convocherà o meno per una nuova riunione sull’argomento.

Ma ci pare che da qualche tempo ci si muova con l’intento di isolare la CGIL sul tavolo di trattative, e questo, se possibile, ci dà maggiore forza e convinzione nel portare avanti le nostre battaglie.

FP CGIL Nazionale
Claudio Meloni

La nostra nota a verbale:

La FP CGIL non sottoscrive l’accordo sul Piano di Valorizzazione 2019 sulla base delle seguenti motivazioni:

  • il Piano di Valorizzazione è stato presentato alle OO.SS. in data 7 maggio 2019, quando risulta essere stato formalizzato dal D.G. Musei in data 4 aprile 2019;

  • non risultano verificati i numeri dei potenziali partecipanti;

  • è stata riscontrata, rispetto al Piano 2018, una minore spesa pari a 1 milione di euro, somma andata in economia;

  • l’Amministrazione ha dichiarato di avere effettuato un monitoraggio, rispetto alle criticità rilevate nel 2018, di cui non si conoscono gli esiti analitici, anche in relazione ad una opportuna rivisitazione dei progetto che consenta il pieno utilizzo delle risorse;

  • la FP CGIL, nell’ottica di una piena disponibilità alla ricerca di soluzioni,aveva proposto, nelle more della definizione delle criticità sopra rilevate, di fare un accordo stralcio che potesse consentire l’apertura della Notte dei Musei;

  • in tale contesto la FP CGIL ritiene che l’integrazione delle tariffe poteva essere definita a partire dall’evento della Notte dei Musei.

Sulla base di quanto sopra esposto la FP CGIL, nel ribadire l’esigenza di acquisire i dati ed i chiarimenti richiesti come condizione pregiudiziale ad una eventuale adesione all’accordo, si riserva, all’esito delle stesse, la valutazione in merito.

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