Mibac: lettera al Ministro su piano assunzioni

31 Maggio 2019

Al MIBAC
Sig. Ministro
On.le Alberto Bonisoli

Sig. Capo di Gabinetto
Dr.ssa Tiziana Coccoluto

Sig. Segretario Generale
Dr. Giovanni Panebianco

Sig. Direttore Generale Organizzazione
dr.ssa Marina Giuseppone

Sig. Dirigente Servizio II
Relazioni Sindacali
Dr. Alessandro Benzia

Oggetto: Piano assunzioni su base triennale – applicazione art.20 D. Lgs 75/2017 –

Segnalazione su andamento elezioni Consiglio Superiore – Festività del Primo Maggio
Sig. Ministro, sig. Capo di Gabinetto, sig. Segretario Generale e signori Dirigenti, riteniamo utile fornire anzitutto una nostra valutazione generale sulla programmazione assunzionale che parte dalla necessità di conoscere meglio la sua definizione su base triennale, al momento sconosciuta alle parti sociali. Perché il dato certo da cui si deve partire è che, l’attuale dimensione del piano assunzioni (2200 in via straordinaria o a valere su budget assunzioni anni precedenti e circa 3700 complessive entro il 2021) risulta del tutto insufficiente addirittura a coprire le attuali carenze, lasciando intatte quelle che si andranno a determinare, al netto della quota 100, entro la stessa data. Ci riferiamo naturalmente ai dati pubblicati sul sito istituzionale che molto correttamente riportano i dati delle uscite per cessazioni per raggiunto limite di età e quello del tutto previsionale relativo alla quota 100. Noi pertanto siamo coscienti che il numero complessivo è destinato ad aumentare sulla base della quantità di uscite anticipate che si verificheranno, ma sarebbe del tutto opportuno che, almeno sui dati certi, venga fornito un quadro generale del piano assunzioni 2019/21 con riferimento alle professionalità coinvolte ed ai tempi di attuazione prevedibili. In tale contesto a noi pare necessario porre in evidenza alcune situazioni che sono connesse alla modalità con la quale si determinerà il processo assunzionale, premettendo che a nostro avviso la questione centrale rimane la necessità di avviare un piano straordinario di occupazione che si ponga l’obiettivo di coprire interamente il fabbisogno organico e che allo stesso tempo operi realmente sulla rideterminazione dello stesso fabbisogno. Tramite la rimodulazione degli organici prevista dall’art.4, comma 3, del medesimo D. Lgs.75/17, che può consentire lo svuotamento della prima area, peraltro destinata ad una forte residualizzazione delle sue presenze effettive per effetto dei pensionamenti e della prevista riqualificazione del personale, e la spalmatura delle sue previsioni, a costo del lavoro complessivo immutato, in terza area dove è del tutto evidente la sottovalutazione del fabbisogno professionale occorrente, in raccordo con la rideterminazione del piano dei fabbisogni di cui al comma 2 del sopracitato art.4.. Sono necessità che consideriamo ineludibili se veramente si vuole affrontare e risolvere una volta per tutte e senza logiche emergenziali il problema annoso causato dal blocco prolungato del turn over.
Ci riferiamo in particolare all’applicazione della norma citata in oggetto per quello che riguarda il superamento del precariato strutturale presente, sotto varie forme, nei cicli lavorativi del Ministero che nel Mibac si compone di entrambe le fattispecie citate.
Per quanto riguarda i lavoratori a tempo determinato, nel prendere atto del formale impegno del sig.
Ministro assunto in sede di confronto con le OO.SS., chiediamo di conoscere quali atti in tale direzione
si intendono intraprendere a partire già dalla emanazione dei bandi previsti nel 2019, anche
considerando che questi lavoratori non hanno raggiunto i requisiti previsti dal citato art.20, D. Lgs. 75/17 e che pertanto occorre valutare una ulteriore proroga dei rapporti di lavoro fino alla concorrenza dei 36 mesi previsti dalla legge.
Per quanto riguarda invece i lavoratori con contratto flessibile, che rientrano nei requisiti previsti
dalla citata normativa, chiediamo di conoscere se nell’attuale programmazione è inserita la previsione
di concorso riservato e in quale percentuale rispetto alla parametrazione del piano a breve e medio
periodo. Chiediamo altresì di sapere se il Mibac ha valutato la possibilità, inserita nel comma 3
della norma di cui all’oggetto, di utilizzare risorse aggiuntive reperibili nel capitolo di spesa destinato
alle consulenze ed alle collaborazioni, finalizzate ad ampliare la platea delle assunzioni dedicate.
Chiediamo altresì di conoscere la programmazione relativa ai passaggi giuridici del personale interno
sulla base delle vigenti normative.
E chiediamo infine di avere un quadro generale che riassuma in modo chiaro gli indirizzi di codesta
Amministrazione rispetto alla intera programmazione dei fabbisogni, senza alcuna pretesa di avere
dati esaustivi, considerate le variabili sopra evidenziate, ma che metta in grado di valutare gli orientamenti e, qualora necessario, di formulare proposte.
Non possiamo che esprimere il nostro sconcerto e la nostra preoccupazione per l’andamento registrato delle elezioni dei tre rappresentanti del personale nel Consiglio Superiore. Abbiamo subito
l’esclusione di una nostra candidatura a urne aperte e in pieno contrasto con i tempi definiti dal DM
relativo (48 ore prima della scadenza del termine per la presentazione delle liste) che ha danneggiato il nostro risultato elettorale fortunatamente non al punto di impedire l’elezione di un nostro rappresentante in seno al Consiglio.
Abbiamo dovuto altresì verificare l’indisponibilità, da parte del competente Servizio III della D.G.  Organizzazione, a fornire i dati relativi all’andamento delle elezioni per singolo posto di lavoro, moti- vando tale impossibilità con problemi tecnici di impostazione del programma di votazione on line.
Non ci pare che ci troviamo esattamente nel rispetto delle condizioni di garanzia e di trasparenza che dovrebbero uniformare ogni processo democratico e pertanto chiediamo un autorevole intervento
che ponga in grado le Organizzazioni Sindacale di verificare l’andamento del voto.
Infine ci preme richiamare la nostra nota del 17 aprile u.s., relativa ad una richiesta di ripristino della
giornata festiva il Primo Maggio, tramite una opportuna modifica del DM 30 giugno 2016, nota allo
stato purtroppo senza riscontro ed alla quale integralmente ci richiamiamo ribadendo la piena disponibilità a far rientrare la stessa giornata nel piano di valorizzazione programmabile per il prossimo anno.
Confidando in un cortese riscontro si porgono distinti saluti.

Fp Cgil MIBAC
Claudio Meloni

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