Ministero Interno: Comunicato agli iscritti -Resoconto coordinamento nazionale interno

28 Giugno 2019

il 17 giugno si è tenuta la riunione di insediamento del Coordinamento Nazionale FP Cgil del Ministero dell’Interno. La riunione oltre a definire la delegazione trattante nazionale (di cui alleghiamo comunicazione già inviata alle strutture lo scorso 18 giugno) ha riconfermato la struttura organizzativa di comparto funzioni centrali, ribadendo la necessità di ricostituire una rete sul territorio, con un maggior coinvolgimento delle strutture territoriali, per essere più presenti ed efficaci sui posti di lavoro.
L’incontro è stato un momento di confronto tra le diverse realtà territoriali ed una occasione per fare il punto sull’azione sindacale di questi ultimi mesi e per un resoconto sull’attività svolta, che ci ha portati a definire molti importanti accordi e a chiudere i lavori avviati già dallo scorso anno.
Il lavoro negoziale è stato molto complesso, in quanto in molte situazioni abbiamo dovuto fare pressione presso i vertici amministrativi per programmare gli incontri e definire gli obiettivi.
Al primo punto abbiamo inserito la richiesta di un incremento delle risorse per il salario accessorio, sia attraverso un aumento dell’indennità di amministrazione, sia attraverso un incremento del Fondo Risorse Decentrate di 3,5 milioni con risparmi ricavati dai fondi p.s. (art.1,comma 152, legge 145/2018).
La richiesta di aumento dell’indennità di amministrazione, tra le più basse del Comparto, ci ha portato come ricorderete a lanciare lo scorso 17 aprile l’RSU Day, in cui sono state portate all’attenzione di tutti i Prefetti e Questori le nostre ragioni.
L’incremento del Fondo Risorse Decentrate risponde all’esigenza di realizzare le condizioni per consentire ulteriori progressioni economiche anche per il 2020.
Anche per la prossima legge di Bilancio abbiamo inoltre rappresentato l’esigenza di recuperare nuove risorse e di non permettere una eccessiva differenziazione, nelle risorse assegnate, tra le diverse categorie di personale presenti nel Ministero dell’Interno.
Grazie agli incrementi avuti nel corso del 2018 e 2019, siamo riusciti ad avere due fasi di progressioni economiche: la prima nel 2018, in cui sono stati autorizzati 5700 passaggi di unità di personale ed un’altra con l’accordo stralcio sul Fondo Risorse Decentrate per l’anno 2019 sottoscritto il 15 giugno, per ulteriori 4.290 unità di personale.
Un risultato non scontato, che ci ha permesso in due anni di far ripartite le progressioni dopo molti anni di blocco e su cui intendiamo continuare ad impegnarci per i prossimi anni.
L’altro grande tema di confronto è quello della carenza di personale, considerato che l’attuale dotazione organica è di circa 18.000 unità, a fronte delle 22.000 previste, e che le nuove norme in materia pensionistica, potrebbero portare molti lavoratori a presentare domanda di quiescenza, lasciando quindi gli uffici del Ministero in gravissima sofferenza.
La Funzione Pubblica ha autorizzato per il Ministero dell’Interno un piano assunzionale per i prossimi mesi pari a 1.128 unità di personale suddivise per Aree.
Un primo buon risultato dopo mesi di sollecitazioni da parte sindacale.
Siamo consapevoli che si tratta solo di un primo passo, per questo motivo abbiamo chiesto all’Amministrazione una programmazione delle assunzioni per il prossimo triennio basata sui dati reali relativi all’attuale carenza di organico e alle previsioni relative ai pensionamenti ordinari ed agli effetti di “quota 100”.
In diverse occasioni abbiamo affrontato il tema delle progressioni verticali, anche a seguito della petizione promossa da CGIL CISL e UIL per sollecitare una risposta riguardo ai colleghi dell’Area I, che non possono usufruire delle progressioni all’interno dell’area e sono da anni in attesa di risposte.
Dopo numerosi incontri ad oggi l’amministrazione non sembra intenzionata ad utilizzare la possibilità prevista dal decreto Madia ( art. 22, comma 15, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n.75) che consentirebbe per il triennio 2018-2020, di attivare procedure selettive riservate al personale interno nei limiti del 20% dei posti previsti nei piani dei fabbisogni come nuove assunzioni, fermo restando il possesso dei titoli di studio richiesti per l’accesso dall’esterno.
Ovviamente continueremo ad insistere, anche per rispondere alle tante aspettative degli interessati,
cercando di trovare una soluzione nei prossimi mesi.
Nelle scorse settimane, dopo un confronto durato molti mesi, abbiamo chiuso un accordo per i criteri di mobilità volontaria interna anno 2019 che ha visto l’introduzione di alcuni punti fortemente voluti dalla parte sindacale. Inoltre, considerato che l’amministrazione intende modificare le procedure ed i criteri per la mobilità 2020, al fine di rivedere tutti gli aspetti connessi ai trasferimenti e rendere più trasparente la gestione degli stessi, abbiamo chiesto ed infine ottenuto una dichiarazione congiunta che contiene l’impegno a calendarizzare già dal prossimo mese di settembre un confronto con le organizzazioni sindacali al fine di procedere alla modifica dei criteri per la mobilità interna e di rivedere, entro novembre, i criteri relativi ai distacchi temporanei.
Negli interventi dei presenti al Coordinamento sono state evidenziate diverse problematiche relative alle condizioni di lavoro nel Ministero dell’Interno: dalla carenza di personale ai problemi legati alle Commissioni Territoriali, ai criteri per le progressioni economiche, alla difficile convivenza del personale civile negli Uffici di Polizia, soprattutto a seguito della prossima riorganizzazione del dipartimento di P.S. , alla possibilità di avvalersi dei segretari comunali presenti nelle Prefetture.
A conclusione dell’incontro abbiamo condiviso i i temi su cui riprenderemo il confronto nelle prossime settimane: il CCNI triennale di Ministero che ci impegnerà come Coordinamento Nazionale e delegazione trattante, e la difficile riorganizzazione del Dipartimento della pubblica sicurezza, a seguito del decreto in discussione, che non solo non elimina la confusione di competenze esistente tra le varie categorie di personale operanti nel dipartimento della pubblica sicurezza, ma le acuisce attribuendo ad una componente un ruolo preminente nelle attività amministrative, in netto contrasto con l’art. 36 della legge 121. Il percorso avviato con il protocollo d’intesa sulle funzioni amministrative del febbraio 2018 impone di essere ripreso con rinnovata determinazione.
Su questi punti riprenderemo il nostro lavoro con l’impegno di sempre, con l’esplicita richiesta rivolta ai componenti della delegazione trattante di farsi parte attiva e di iniziare un costruttivo rapporto con i responsabili nazionali, al fine di ricostituire una rete di informazioni e confronto indispensabile alla riuscita della nostra azione nel prossimo futuro.

 

Anna Andreoli                                                         Adelaide Benvenuto
FP CGIL Nazionale                                    Coordinatrice Fp Cgil Ministero Interno
Esecutivo Funzioni Centrali

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